Fonte: www.federfarma.it

Si chiameranno “indicatori di compliance” e rappresentano il superamento e assieme l’evoluzione degli studi di settore, lo strumento utilizzato dal Fisco per accertare presuntivamente il reddito di imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi. Gli indicatori, in particolare, valuteranno l’affidabilità del contribuente e faranno perno su una metodologia statistico-economica innovativa, basata su parametri più flessibili e realistici.

Le linee portanti della rivoluzione prossima ventura sono state illustrate da Sose (la società delle Finanze per gli studi di settore) e Ministero alla platea delle associazioni di categoria e degli ordini professionali nella riunione della Commissione degli esperti per gli studi di settore in programma ieri a Roma.

Tali linee rappresentano il consolidamento delle prime risultanze emerse dalle sperimentazioni condotte nei mesi scorsi. L’indicatore di compliance, in sintesi, misurerà su scala da uno a dieci il grado di affidabilità del contribuente, per autorizzare l’eventuale accesso al sistema premiale (che prevede oggi, tra l’altro, un percorso accelerato per i rimborsi fiscali, l’esclusione da alcuni tipi di accertamento e una riduzione del periodo di accertabilità). Il nuovo indicatore sarà articolato in base all’attività economica svolta in maniera prevalente, con la previsione di specificità per ogni attività o gruppo di attività. In particolare, gli indicatori di normalità economica (finora utilizzati per la stima dei ricavi) diventeranno indicatori per il calcolo del livello di affidabilità; invece dei soli ricavi saranno stimati anche il valore aggiunto e il reddito d’impresa; il modello di stima coglierà l’andamento ciclico senza la necessità di predisporre ex-post specifici correttivi congiunturali. Alla seduta della Commissione era presente per Federfarma il vicepresidente nazionale Gioacchino Nicolosi.