L’innovazione di Vitamine e Sali minerali

fonte: www.pharmaretail.it

C.I.R. L’innovazione di Vitamine e Sali minerali

Questo mese la rubrica C.I.R. (acronimo per Category Innovation Rate) si occupa del tasso di innovazione per la categoria Vitamine & Minerali.

Questo mercato sviluppa nell’anno terminante a maggio 2018 un fatturato di 997 Milioni di euro con un trend di crescita che si stanzia intorno al +3,9%. (altro…)

Integratori alimentari, strategia per la sostenibilità del SSN?

Integratori alimentari, strategia per la sostenibilità del SSN?

Fonte: www.farmaimpresa.it

Viviamo più a lungo, è un dato di fatto. In 10 anni gli europei hanno guadagnato quasi due anni di vita: 1,8 anni per la precisione. Secondo l’ultima fotografia scattata da Eurostat, l’aspettativa media di vita ha raggiunto gli 80,3 anni. L’Italia è tra i Paesi comunitari più longevi (in media 82 anni), seconda dopo la Spagna e prima di Cipro e Francia. Sono nell’Est Europa (Lituania, Bulgaria, Romania) i Paesi in cui si vive di meno (in media 75 anni), anche se significativamente più a lungo rispetto a 10 anni fa.

Le donne si confermano le più longeve, con un vantaggio di ben 5,6 anni rispetto agli uomini. Ed è vicino il momento in cui gli anziani con più di 60 anni supereranno i bambini. L’allungamento dell’aspettativa di vita è sicuramente un successo, dettato dal miglioramento dello stile di vita e delle condizioni socio-economiche oltre che dai progressi in medicina, ma c’è un “ma”.
Se consideriamo gli anni senza limitazioni correlate a una malattia, il vantaggio si sbriciola praticamente tutto. Nel 2013, riporta Eurostat, il 32% della popolazione europea era affetta da una patologia cronica, 2 punti percentuali in più rispetto al decennio precedente. In Italia la situazione è anche peggiore: il 39% della popolazione generale ha una patologia cronica, il 20% ne ha almeno due (Istat2016). Ma i numeri aumentano significativamente, raddoppiando tra i 60enni e triplicando dopo i 70 anni. L’età cut-off che segna in modo significativo il passaggio dallo stato di salute all’insorgenza di almeno una patologia si colloca a 55 anni, quando almeno una persona su quattro risulta soffrire di almeno due patologie croniche, rispetto al 15% degli adulti con 45-54 anni di età. (altro…)

Vitamina D, in aumento l’uso di integratori ad alti dosaggi

Vitamina D, in aumento l’uso di integratori ad alti dosaggi

Fonte: www.farmacista33.it

Vitamina D, in aumento l’uso di integratori ad alti dosaggi Sono in aumento le persone che, attraverso supplementi ad alte dosi, assumono quantità di vitamina D superiori a quelle raccomandate, raggiungendo in alcuni casi anche livelli pericolosi per la salute. Lo afferma in una lettera di ricerca pubblicata su Jama Pamela Lutsey, della University of Minnesota a Minneapolis, che assieme ai colleghi ha valutato le tendenze nell’assunzione giornaliera di supplementi a base di vitamina D pari o superiori a 1.000 IU e pari o superiori a 4.000 IU nel periodo compreso tra il 1999 e il 2014. «A partire dal 2000 abbiamo assistito a un aumento degli studi focalizzati sui possibili benefici della vitamina D» esordisce la ricercatrice che poi aggiunge: «Un report dell’Institute of Medicine datato 2011 ha però sottolineato che, pur essendo noto il legame tra vitamina D e salute delle ossa, i dati disponibili non erano sufficienti per definire con certezza i possibili benefici extra-scheletrici di questa sostanza». (altro…)

I principali drivers del mercato degli integratori alimentari

I principali drivers del mercato degli integratori alimentari

Fonte: www.farmaimpresa.it

Il valore globale del mercato degli integratori è valutato intorno ai 73 miliardi di Euro, ed è in forte crescita, grazie anche all’aumento e alla varietà dei prodotti, disponibili ormai non solo nelle farmacie e parafarmacie, ma anche nella GDO.

Circa il 28% di tale crescita si osserva negli Stati Uniti, dove le vendite sono aumentate di circa 5,4 miliardi di Euro tra il 2007 e il 2012. La crescita dovrebbe attestarsi intorno al 5-6% annuo fino al 2017, sia a livello globale che negli Stati Uniti.

La regione Asia-Pacifico è prevista dominare il mercato globale degli integratori alimentari per i prossimi anni, arrivando a controllare circa il 44% del valore di mercato globale entro il 2020.

Il valore di mercato in Europa Occidentale e Orientale è previsto passare complessivamente dagli attuali 7 miliardi a 9 miliardi di Euro nel 2018, con alcuni mercati che potrebbero raddoppiare di valore. Analisti della PMR, una società di market intelligence con esperienza in più di 25 paesi dell’Europa centrale e orientale, prevedono una crescita annuale del 7,6% fino al 2020 nell’Europa centrale.

Pur con delle differenze nelle singole nazioni, ci sono dei drivers comuni che spiegano queste tendenze a livello globale: il principale è l’invecchiamento della popolazione. Secondo quanto riportato dalla Food Standards Agency (FSA) inglese, molti consumatori di integratori alimentari sono over 55, quindi non sorprende il fatto che tra i prodotti più utilizzati ci siano quelli a base di ginkgo, ginseng e glucosamina, che dovrebbero garantire una buona memoria, migliorare la vitalità e la salute delle articolazioni. Nel 2009 i consumatori hanno speso più di 106 milioni di Euro per questi tre tipi di integratori alimentari. I produttori sono consapevoli che questo gruppo demografico ha un crescente interesse per la propria salute, e si stanno ora concentrando le strategie di marketing per incontrare le esigenze di questi consumatori, sia on che e off-line. (altro…)

Nutraceutici e integratori alimentari: fra ricerca clinica e valutazioni economiche

Nutraceutici e integratori alimentari: fra ricerca clinica e valutazioni economiche

Fonte: www.farmaimpresa.it
Nel nostro Paese abbiamo una domanda di salute in continuo aumento e il Servizio Sanitario Nazionale deve sostenere una spesa in costante crescita per garantire il benessere di tutti i cittadini.

Molti farmaci cosiddetti innovativi sono stati commercializzati e molti altri lo saranno nel prossimo futuro, consentendo di raggiungere risultati clinici un tempo inimmaginabili.

Peraltro il sistema di sostenibilità ed in particolare di governance della spesa si sta rivelando inadeguato, proprio a causa dei farmaci innovativi e specialistici ad alto costo.

Queste considerazioni, se da un lato trovano soluzioni parziali in alcune iniziative quali i fondi per i farmaci innovativi e gli innovativi oncologici, che da temporanei diventano strutturali, dall’altro richiedono un ripensamento profondo della governance, attraverso modelli e sistemi adeguati, che presentino elementi di dinamicità e flessibilità.

Tutto ciò è ancora più evidente se si pensa all’invecchiamento della popolazione che va di pari passo con il sempre maggiore impatto che le malattie croniche hanno sul Servizio Sanitario.

I dati ISTAT riportano al 1 gennaio 2016 una percentuale di ultrasessantacinquenni del 22% e tale percentuale è destinata ad aumentare: più del 30% nel 2050 (UN http://www.un.org/esa/population/publications/ReplMigED/Italy). (altro…)