Fonte: www.farmacista33.it
Il Veneto annuncia la sperimentazione di tamponi in autosomministrazione che potrebbero passare dalle farmacie. Sileri, viceministro della Salute: “ben vengano gli altri tamponi”
Individuare e bloccare i cluster per tempo, fare rapidamente uno screening dei casi sospetti, sono tra le armi che il Ssn dispone contro il Covid-19.
Ma a fronte dei limiti del tampone molecolare, che è riconosciuto come il più valido strumento di diagnosi, ma che ha dei tempi di attesa e di esame lunghi, ben venga l’utilizzo anche di altri strumenti, tra i quali i tamponi antigenici rapidi e quelli salivari, che hanno il vantaggio di accorciare i tempi di risposta. «In guerra, è meglio usare gli strumenti a disposizione ma in tempi rapidi». A lanciare la riflessione Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, intervenuto oggi nella trasmissione Fuori Tg su Rai 3. Intanto, dal Veneto è stata annunciata a breve la sperimentazione, finalizzata alla validazione da parte dell’Iss, di tamponi salivari in autosomministrazione che, nelle intenzioni, potrebbero «passare» dalle farmacie.
Ben vengano gli altri tamponi
«La potenza di fuoco dei tamponi molecolari è cresciuta tantissimo», ha detto Sileri, «ma è necessaria farla aumentare ulteriormente. Laddove, però, per i tempi di attesa e di laboratorio, non si riesce a effettuarli in un periodo breve», è chiaro che occorre valutare altre strade, appoggiandosi «agli strumenti disponibili». Il riferimento è, in particolare, ai «tamponi antigenici o anche quelli salivari». Anche se possono essere «meno affidabili, è molto meglio farli, piuttosto che far aspettare una persona», perché intanto si riesce ad avere un risultato «nel tempo dovuto». Così, anche rispetto alle varie metodiche attualmente in studio nel nostro Paese, che vedono accorciare i tempi di risposta dei test, «serve una progressiva validazione scientifica». Ma va detto che «in tempi di guerra, come questi, prima si riescono a utilizzare questi test, meglio è». In merito all’«evidenza scientifica, quindi, ti fai bastare i dati che ci sono a disposizione», soprattutto laddove «l’affidabilità è dimostrata in altri Paesi del mondo. Dobbiamo usare gli strumenti a disposizione, pur in attesa di tecnologie migliori, perché il virus cresce e fa danni».
Veneto annuncia sperimentazione tampone dai da te. I dati verranno mandati a Iss
Intanto, dal Veneto, oggi, in conferenza stampa presso la Protezione Civile, è stata annunciata l’intenzione «nel tempo di un paio di settimane» di «sperimentare, e accompagnare alla validazione dell’Istituto superiore di sanità, un nuovo tampone, eseguibile in autosomministrazione», che, se validato, potrebbe passare in «distribuzione in farmacia». «Su questo progetto», ha affermato il presidente Zaia, «si è già lavorato almeno da tre mesi e in Veneto tra lunedì e martedì arriveranno 5.000 test fai da te. I pazienti ci sono e abbiamo la massa critica per farla». La sperimentazione, «che durerà circa un mese, viaggerà in parallelo tra più microbiologie del Veneto: Mestre, Vicenza, Padova, Santorso e Treviso. In ognuna di queste sedi verranno effettuati 200 tamponi fai-da-te in doppio confronto con il tradizionale molecolare verificandone il tasso di corrispondenza dell’esito. Le categorie prescelte sono pazienti testati nei Pronto Soccorso e operatori del sistema sanitario. Gli esiti verranno illustrati in una dettagliata relazione scientifica che sarà inviata all’Istituto superiore di sanità per la validazione».
Se validato, il test passerà in distribuzione nelle farmacie
Il kit per l’esame, si legge nella nota della Regione «è contenuto in una piccola busta, contenente le istruzioni per l’uso, un tamponcino, una provetta contenente il reagente e una saponetta (simile a quelle dei test per la gravidanza). Una volta estratto il tamponcino dalla confezione, bisognerà inserirlo in entrambe le narici, non troppo in profondità, roteandolo per cinque volte a narice. Una volta compiuta questa operazione, il tampone andrà introdotto nella provetta contenente il reagente, che andrà chiusa dopo pochi secondi. Il contenuto della provetta dovrà quindi essere versato (solo quattro gocce) sulla saponetta che, in pochi secondi, darà l’esito. Tutta l’operazione dura da 2 a 3 minuti. In caso di positività rivolgersi al sistema sanitario per essere preso in carico e assistito. Il costo alla produzione del nuovo kit si aggira sui 3 euro circa l’uno.