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La Federazione Europea dei Veterinari ha aggiornato le linee guida sull’uso della telemedicina in veterinaria, guardando ai recenti sviluppi tecnologici e all’ingresso dell’intelligenza artificiale nel settore

di Redazione Farmacista33
Telemedicina, è anche veterinaria, Le nuove linee guida: i 4 pilastri fondamentali
La Federazione Europea dei Veterinari (Fve) ha recentemente aggiornato il proprio position paper sull’uso della telemedicina in veterinaria, integrando gli ultimi sviluppi tecnologici e l’intelligenza artificiale nelle sue linee guida. Questo aggiornamento, frutto di un intenso lavoro di revisione, si pone l’obiettivo di garantire la qualità dei servizi e l’indipendenza professionale dei medici veterinari che lavorano con questa tecnologia. La telemedicina, infatti, si sta rivelando uno strumento essenziale per l’accesso ai servizi veterinari, ma richiede un uso responsabile e regolamentato per assicurare il benessere degli animali. A spiegarne i contenuti è un approfondimento di Vet33.

Le linee guida
Il nuovo documento presenta una panoramica della telemedicina veterinaria insieme a raccomandazioni per le autorità veterinarie nazionali, con lo scopo di supportare i vantaggi che derivano dal suo utilizzo ed evitare o mitigare il rischio che essa possa influire sulla qualità dei servizi forniti o sull’indipendenza del professionista veterinario.
Nel testo aggiornato si legge che la telemedicina è un importante strumento di supporto, che può essere utilizzato insieme ad altri metodi per effettuare una consultazione o una diagnosi. La telemedicina copre le interazioni a distanza tra medici veterinari, clienti e pazienti, tra i veterinari stessi oppure con altri esperti.
Per la Federazione, qualunque strumento venga utilizzato, i medici veterinari devono poter comunque esercitare il proprio giudizio professionale e sono sempre personalmente e pienamente responsabili per i servizi che forniscono.
La Fve ritiene che la consultazione fisica con esame, prescrizione e dispensazione di farmaci veterinari agli animali sia sempre preferibile rispetto ai metodi elettronici. Senza dimenticare che il Codice di Condotta nazionale, tutte le normative nazionali sulla telemedicina, le regole di prescrizione veterinaria e altre eventuali normative nazionali collegate prevalgono sempre sulle linee guida.
Inoltre, secondo la Fve, quando nuovi strumenti e tecnologie diventano disponibili, è importante assicurarsi che questi portino dei benefici alla professione e non influenzino negativamente il modo in cui i veterinari forniscono i loro servizi. Un caso particolare di cui tenere conto è il continuo avanzamento di nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, le quali potrebbero migliorare ulteriormente la telemedicina.

Una panoramica generale
Per decenni i medici veterinari hanno scambiato informazioni con clienti e colleghi, con mezzi diversi dall’interazione faccia a faccia. Telefono, e-mail e altri metodi di comunicazione sono stati a lungo considerati accettabili per facilitare e migliorare le consulenze. Tuttavia, i recenti progressi nella Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione (Ict), la diffusione di Internet e l’arrivo di nuovi strumenti digitali (ad esempio l’Ia), hanno rivoluzionato la fornitura di servizi, compresa l’assistenza sanitaria. Le Ict sono state uno dei principali motori dello sviluppo della telemedicina, una rivoluzione che ha rapidamente permesso lo scambio remoto di dati clinici di alta qualità, inclusi video e immagini, per facilitare diagnosi, trattamenti e la fornitura di consulenze esperte.
Non esiste una definizione universalmente accettata di telemedicina veterinaria. Nel 2020, un gruppo di lavoro della Federazione ha definito la telemedicina veterinaria (Vtm) come lo scambio e l’utilizzo di informazioni sulla salute e il benessere degli animali attraverso piattaforme tecnologiche tra un veterinario e un destinatario (cliente, veterinario o altri professionisti della salute) nel contesto di una relazione veterinario-cliente-paziente (Vcpr).
Date le potenziali opportunità così come i rischi che possono derivare dall’uso e dall’eccessiva dipendenza dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale, per evitare un utilizzo improprio della telemedicina e ridurre l’asimmetria delle informazioni, è importante che i medici veterinari siano vincolati da obblighi etici e legali nel suo impiego.

Quattro pilastri
La Fve riconosce che la telemedicina veterinaria è composta da 4 pilastri:
● Consulenza a distanza: lo scambio di consulenze o informazioni dal veterinario al proprietario dell’animale. Tali consulenze dovrebbero basarsi sulla fiducia reciproca e sulla qualità adeguata delle informazioni scambiate. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori definiscano i casi in cui la consulenza a distanza può essere eseguita principalmente dal veterinario, il quale può determinare se è necessario un ulteriore esame fisico dell’animale.
● Diagnosi a distanza: la capacità di un veterinario di effettuare un esame visivo a distanza e poi una diagnosi tramite strumenti elettronici. Per diagnosticare e/o prescrivere un piano di trattamento è necessaria una valutazione veterinaria adeguata basata sulla conoscenza diretta dei rischi storici e attuali per la salute dell’animale. Tra le informazioni rilevanti, la storia clinica e sanitaria, i risultati di test, autopsie, indagini epidemiologiche e qualsiasi altra informazione ritenuta necessaria. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori definiscano i casi in cui una diagnosi a distanza può essere eseguita da un veterinario responsabile (primo parere o secondo parere), il quale può determinare se è necessario un ulteriore esame fisico dell’animale. I trattamenti di follow-up e i controlli dovrebbero preferibilmente essere effettuati tramite incontri ed esami fisici. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori definiscano anche i casi in cui è consentita la consulenza a distanza per i follow-up e i controlli.
● Prescrizione a distanza: la prescrizione digitale di farmaci veterinari che può seguire l’esecuzione di una diagnosi a distanza. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori definiscano le condizioni e i tipi di farmaci veterinari che possono essere prescritti a distanza. La prescrizione a distanza può essere eseguita solo da un veterinario che ha una relazione professionale-cliente-paziente ben documentata e stabilita. Per evitare l’uso improprio di prescrizioni e farmaci (ad es. antimicrobici, anestetici), la Federazione suggerisce che le autorità veterinarie nazionali assicurino visite regolari in azienda da parte dei veterinari, l’implementazione della ricetta elettronica con una validità limitata e l’implementazione di sistemi ufficiali di farmacovigilanza/sorveglianza, oltre a sistemi di tracciamento.
● Dati medici generati da terze parti: lo scambio di dati biometrici spesso generati attraverso dispositivi elettronici indossabili in grado di monitorare parametri biometrici o somministrare prodotti medicinali. La Fve raccomanda che gli organismi regolatori considerino come e in quali circostanze questi dati possono essere generati, utilizzati e conservati. Tali dati dovrebbero essere conservati in conformità con le norme nazionali sulla protezione dei dati, sulla privacy e sulla riservatezza professionale. La loro registrazione dovrebbe essere sotto la responsabilità del veterinario. Come durante le normali consultazioni fisiche, i veterinari dovrebbero prestare attenzione agli atti di abuso e alle sospette violazioni della legislazione sul benessere degli animali. Soprattutto durante le video-consultazioni, l’abbandono e l’abuso devono essere considerati accuratamente.