fonte: www.pharmaretail.it
Telemedicina: nel 2023 la farmacia si consolida come centro servizi, la ricerca Health Italia
Il ricorso a consulti specialistici in telemedicina e l’affermarsi delle farmacie come centri di servizi medici sono due trend in consolidamento in Italia, secondo i dati raccolti da Health Italia, nell’ambito del suo primo Osservatorio sulla telemedicina, che si basa sui dati raccolti nell’ambito della sua attività sul territorio nazionale nell’ultimo biennio (2022-2023).
Crescono Ecg e servizi di cardiologia
In generale l’incremento maggiore tra i servizi di telemedicina si registra nelle televisite: i consulti a distanza con i medici hanno visto un incremento del 172%, evidenziando un cambiamento radicale nelle abitudini dei pazienti che abbracciano con sempre maggior convinzione la possibilità di mettersi in contatto da remoto con uno specialista o con il medico curante. Tra le specialità più utilizzate per le televisite sono protagoniste le attività di valutazione e prevenzione in cardiologia: con la telecardiologia che segna addirittura un +300% rispetto al 2022. Un altro ambito in cui gli italiani utilizzano sempre più il teleconsulto (+158%) è quello della nutrizione.
«I dati raccolti dal primo Osservatorio di Health Italia sulla telemedicina evidenziano come questo strumento, dopo il forte boost avuto in seguito all’emergenza pandemica, si stia affermando in questa fase di “nuova normalità” come una solida alternativa rispetto alla pratica medica tradizionale», ha commentato Silvia Fiorini, dg di Health Point, società controllata da Health Italia Spa.
Il 2023 ha segnato in Italia un importante incremento in termini di utilizzo della telemedicina all’interno delle farmacie. Si ricorda che una recente indagine di Federfarma ha mostrato che, per quanto riguarda l’Ecg, la media italiana delle farmacie che erogano il servizio è del 52%, con un 32% di farmacie che si dichiara disponibile ad implementarlo all’interno della propria attività. Quasi la metà delle farmacie italiane offre i servizi di holter pressorio (50%) e cardiaco (46%), mentre tra i quattro servizi oggetti d’indagine, la spirometria risulta il meno diffuso tra le farmacie italiane: solo l’8% di esse lo eroga attualmente, con il 56% che si dichiara disponibile a introdurlo all’interno della propria attività.
Nello specifico dei dati dell’Osservatorio, un impulso significativo proviene anche in questo caso dalle prestazioni cardiologiche, che hanno visto un’importante crescita del 35% per quanto riguarda elettrocardiogramma, holter cardiaco e holter pressorio. Solo il dato degli Ecg erogati in farmacia è del +40% rispetto all’anno precedente. Proprio le farmacie sembrano essere l’operatore di riferimento per migliaia di italiani che nel corso dell’anno si sono affidati alla telemedicina, sfruttando il fattore di prossimità che la capillare rete di farmacie sul territorio è in grado di garantire. Un trend opposto, che risulta però coerente con il progressivo superamento della fase pandemica, è quello registrato invece dalla spirometria erogate nelle farmacie: la prestazione di ambito pneumologico ha registrato nel 2023 un calo del 45% rispetto all’anno precedente, quando molti italiani si sono ritrovati ancora alle prese con gli strascichi del Covid. Similmente a quanto avvenuto per spirometria, anche il monitoraggio del Covid attraverso le visite da remoto ha visto una drastica riduzione della domanda nel 2023, rappresentando solo una minima parte rispetto agli anni precedenti, quando invece componeva il 15% del paniere.