fonte: www.farmacista33.it

Un nuovo studio condotto nelle farmacie territoriali, pubblicato su BJM Open Respiratory Research, mostra che la metà dei pazienti commette errori critici nell’uso dell’inalatore
Uno studio condotto nelle farmacie territoriali mostra che la metà dei pazienti commette errori critici nell’uso dell’inalatore, in particolare nella espirazione prima dell’inalazione e nella postura.

Lo studio, pubblicato su BJM Open Respiratory Research, trasversale prospettico è stato condotto in 9 farmacie in Belgio, coinvolgendo 70 pazienti adulti con malattie polmonari ostruttive. L’età media era di 64 anni, il 56% erano donne, 31 pazienti avevano asma (44%), 27 BPCO (39%) e 12 una sovrapposizione asma- broncopneumopatia cronica ostruttiva (ACO) (17%). Il punteggio complessivo della tecnica inalatoria era basso, con la metà dei pazienti che commetteva errori critici e quasi nessuno che mostrava una tecnica inalatoria perfetta.

I fattori che determinano uso scadente degli inalatori
I due errori, più frequenti, nell’utilizzo dei dispositivi inalatori sono correlati a nessuna espirazione completa prima dell’inalazione ed errori di postura. Quest’ultimo è un passaggio importante che riduce al minimo l’impatto delle particelle del farmaco nell’orofaringe, determinando un deposito maggiore del principio attivo nei polmoni. Un altro fattore legato ad una tecnica inalatoria scadente era l’uso di più dispositivi, in accordo con una review condotta nel 2017. Lo studio mostra che la percentuale dei pazienti che ha commesso errori critici è stata del 29% in quelli che utilizzavano un singolo dispositivo rispetto al 75% dei soggetti che utilizzavano due dispositivi diversi. L’uso di più dispositivi confonde, infatti, i pazienti poiché sono necessarie diverse tecniche di inalazione, che spesso non sono conosciute adeguatamente. Una diagnosi poi di sovrapposizione tra asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva è significativamente associata ad una tecnica inalatoria non adeguata, a causa della comorbidità e di una qualità di vita più bassa che porta a commettere più errori.

Mancata aderenza alla terapia
Infine, dallo studio emerge che il 49% dei soggetti non era aderente al trattamento, secondo i punteggi del questionario TAI a 10 domande. Di questi, il 56% (n=15) ha dimenticato di assumere il farmaco (=non aderenza sporadica), l’11% d (n=3) si è rifiutato di assumerlo (=non aderenza deliberata) e il 33 % (n=9) ha mostrato entrambi questi modelli. Dall’analisi a 12 domande, si evince che il 57% dei pazienti aveva una scarsa conoscenza del regime e/o della tecnica inalatoria (= comportamento inconscio).

Il ruolo del farmacista
I farmacisti possono facilitare l’individuazione dei pazienti più a rischio, con uno scarso controllo della loro malattia respiratoria, e fornire un’educazione sanitaria ai pazienti, spiegando la corretta tecnica inalatoria, in modo da garantire un erogazione ottimale del farmaco ai polmoni, migliorare l’aderenza ed evitare effetti collaterali locali, come candidosi orofaringea e disfonia.