fonte: www.farmacianews.it

Avviato nel 2021 per la definizione di strategie di prevenzione della violenza contro le donne e i minori ha permesso di formare oltre 2.000 operatori sul territorio
Grazie a un corso FAD, corsi residenziali in diverse regioni e la creazione di una community infermieristica con una piattaforma dedicata, sono stati formati oltre 2 mila operatori sul territorio.

Questo è probabilmente il risultato principale del progetto Ipazia – Ccm 2021, dedicato alla definizione di strategie di prevenzione della violenza contro le donne e i minori, attraverso la formazione di operatrici e operatori di area sanitaria e socio-sanitaria con particolare riguardo agli effetti del Covid-19.
I risultati del progetto, promosso e finanziato dal Ministero della Salute che ne ha affidato il coordinamento all’Azienda USL Toscana Sud-Est, e realizzato anche con la partecipazione dell’Istituto Superiore si Sanità – ISS, sono stati presentati lo scorso 8 maggio presso l’ISS.

Il progetto Ipazia
Il Progetto è stato avviato il 25 novembre 2021, con il coinvolgimento di Aziende Sanitarie Locali territoriali (Matera, Lecce, Umbria 1 USL Toscana Sud Est, Friuli Venezia Giulia occidentale), dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà – INMP, della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha svolto un ruolo scientifico ed organizzativo nella messa a punto e sperimentazione di un Modello Formativo, basato sulla metodologia del Problem Based Learning – competence oriented.

Il progetto Ipazia rappresenta il proseguimento di un precedente percorso formativo finalizzato alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere attraverso le reti territoriali coordinato dall’ISS, che aveva portato alla formazione di operatori e operatrici nei Pronto Soccorso Italiani.

Inoltre, il Progetto IpaziaCCM2021 raccoglie il testimone dell’esperienza della Rete Regionale Codice Rosa, avviata a partire dal 2010 nella Regione Toscana, allo scopo di assicurare una risposta efficace alla persona vittima di violenza già dall’arrivo in Pronto Soccorso.

Le violenze su donne, minori e disabili: un fenomeno grave e diffuso
«Il fenomeno della violenza sulle donne, sui minori, sulle persone con disabilità multiple, persiste nel nostro Paese in modo grave e diffuso, con conseguenze che perdurano nel tempo, compromettendo la salute psicofisica di chi ne è coinvolto e di chi vi assiste, nel breve, medio e lungo periodo – ha sostenuto il presidente dell’ISS Rocco Bellantone – Fenomeno questo, tra l’altro, accresciuto negli ultimi anni e che rimane sempre di difficile identificazione».

L’obiettivo del progetto Ipazia era mettere a punto e sperimentare un modello formativo, basato sulla metodologia del Problem Based Learning – competence oriented, rivolto a operatrici e operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali per la violenza contro le donne e contro i minori.

Questo è stato ottenuto attraverso un percorso Fad rivolto al personale di salute presente negli ambiti territoriali delle unità operative coinvolte nel Progetto ed in un percorso specifico per la formazione della figura del “facilitatore”, nonché di percorsi residenziali attivati sul territorio.

Gli esiti progettuali: Linee operative, reti territoriali, materiali informativi
Oltre ai corsi di formazione, a distanza e in presenza, sono scaturite dal Progetto Ipazia delle Linee operative per lo sviluppo di un programma di formazione sul tema della prevenzione della violenza contro le donne e della violenza assistita da minori, e sono state attivate delle Reti nei territori delle Unità Operative partecipanti al Progetto attraverso la mappatura dei Servizi territoriali a cui potersi rivolgere in caso di violenza. Sono stati anche realizzati e diffusi materiali informativi destinati alle donne.