fonte: www.farmacista33.it

I farmacisti sono chiamati dal Ministero a un ruolo attivo nell’ambito delle misure in risposta alla circolazione dei virus della West Nile disease e dell’Usutu: riconoscere utenti con sintomi compatibili con infezioni

West Nile virus, farmacisti chiamati a riconoscere sintomi sospetti compatibili con infezione
Il Ministero della Salute assegna un compito ben preciso ai farmacisti nell’ambito delle misure in risposta alla circolazione dei virus della West Nile disease e dell’Usutu, che consiste nel riconoscere utenti della farmacia con sintomi compatibili con infezioni da Arbovirus e invitarli a fare accertamenti presso il proprio medico. Lo ribadisce Federfarma alle farmacie.

I sintomi delle infezioni da Arbovirus
I dati aggiornati al 23 luglio, dell’Istituto superiore di sanità indicano che dei 32 i casi confermati di infezione da West Nile virus 21 sono stati segnalati dalla Regione Lazio, tutti nella provincia di Latina epicentro di un primo focolaio.
Come riportato dalla circolare ministeriale, l’infezione da virus West Nile si può manifestare in modo estremamente variabile:

Infezione asintomatica (sino all’80% dei casi);
Infezione paucisintomatica (sino al 20% dei casi) caratterizzata da sindrome febbrile aspecifica con febbre o storia di febbre recente trattata con antipiretici non altrimenti spiegabile talora associata a cefalea, astenia, mialgia, nausea, vomito, diarrea e rash cutaneo morbilliforme;
Infezione neuroinvasiva (<1% dei casi, 10% letalità) caratterizzata da un andamento bifasico, inizialmente simile alla forma paucisintomatica e poi seguita nei giorni successivi da una sindrome neurologica acuta e progressiva caratterizzata da sintomi quali:
encefalite;
meningite a liquor limpido;
poliradicolo-neurite (simil Guillain-Barré);
paralisi flaccida acuta
La comparsa di casi aggregati con sintomatologia febbrile di non chiara origine deve inoltre far porre il sospetto clinico di arbovirosi autoctona come WNV, ma senza trascurare anche altre arbovirosi come dengue e chikungunya.

Le misure di prevenzione: farmacie coinvolte per sintomi e informazioni
“Numerose e articolate sono le misure di prevenzione e di contrasto alla diffusione del virus WNV tra le quali occorre sottolineare – scrive l’associazione – quelle che riguardano le farmacie territoriali in quanto la circolare assegna un compito ben preciso ai farmacisti che risultano coinvolti direttamente, con l’intento di individuare precocemente possibili casi di infezione”.

“I farmacisti, infatti, in presenza di utenti con sintomi compatibili con infezioni da Arbovirus (quindi virus West Nile, Dengue e Chikungunya), inviteranno i cittadini a rivolgersi al proprio medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, figure competenti per un’adeguata valutazione clinica e diagnosi differenziale”.

Un’altra misura altrettanto importante è l’attività di informazione e sensibilizzazione sottolineando l’importanza dell’adozione delle principali misure di prevenzione, quali:

l’uso corretto di repellenti topici;
l’utilizzo di abbigliamento protettivo;
l’installazione di barriere fisiche (ad es. zanzariere);
l’impiego di soluzioni ambientali volte a ridurre l’esposizione alle punture di zanzara (ad es. dispositivi per il controllo di temperatura e umidità, come i condizionatori);
eliminazione degli oggetti che possono costituire piccole raccolte temporanee di acqua (es. barattoli vuoti, sottovasi, ecc.);
prevenzione dei ristagni, che creano le condizioni per lo sviluppo larvale delle zanzare.