Fonte: www.pharmaretail.it – 4 marzo 2020
di Chiara Romeo
Della diffusione degli animali da compagnia in Italia e nel mondo e di come i numeri del settore pet care siano destinati a crescere, insieme all’attenzione dei padroni per il benessere complessivo degli animali a quattro zampe, ne abbiamo parlato in questo articolo a inizio 2020. Anche le farmacie sono impegnate in questo settore, per esempio le Comunali di Arezzo, fino a sabato 7 marzo, hanno in programma “CoccoliAmo i nostri amici a 4 zampe”, iniziativa nella quale verranno offerti consigli e suggerimenti sulle corrette pratiche per la cura degli animali domestici. Inoltre in due delle otto farmacie comunali, è previsto anche un evento dedicato, l’Aperibau, con un focus sui metodi di protezione dai parassiti esterni e la consegna di simpatici gadget.
Pet owner: preoccupati per la salute, ma vanno poco dal veterinario
Per capire quali siano le abitudini e preoccupazioni dei padroni degli animali, rispetto alla salute e il benessere, Msd Animal Health ha condotto una ricerca che ha messo in luce che i pet owner ricorrono ancora poco al veterinario per la prevenzione, ma sono propensi a farsi aiutare dalle nuove tecnologie. L’indagine ha visto coinvolti oltre cinquemila proprietari di cani e gatti in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
In generale i padroni degli animali hanno una scarsa percezione del sovrappeso dei loro animali, benché il controllo del peso e la dieta vengano menzionate tra le principali preoccupazioni sulla salute animale. Circa un terzo dei padroni di cani pensa che il proprio animale sia sovrappeso: in particolare, il 26% degli italiani, il 34% dei britannici, il 31% dei francesi, il 27% degli spagnoli e il 23% dei tedeschi.
Per quanto riguarda i gatti, il 33% è considerato sovrappeso dai padroni: in Italia è il 36% a ritenerlo tale, in Francia il 42%, in Spagna il 33%, nel Regno Unito il 30% e il 26% in Germania. Nonostante ciò il 38% dei proprietari italiani (il 58% in Germania, il 53% in Francia, il 47% nel Regno Unito e il 31% in Spagna) non pesa gli alimenti per il proprio gatto.
Il diabete è una malattia in crescita anche tra gli animali. Le cause sono da attribuire, anche nel loro caso, a un’alimentazione scorretta e alla sedentarietà dovuta a una vita in appartamento. Nell’indagine è emerso che due terzi dei padroni di cani e gatti ha sentito parlare di diabete animale e saprebbe riconoscere i segnali e i sintomi più comuni; quanto al trattamento del diabete, sei pet owner su dieci sarebbero disposti a iniettare insulina con una siringa su base giornaliera. Di fronte alla possibilità di usare una penna automatica per l’iniezione, la percentuale sale all’85% dei proprietari di cani e al 75% di quelli di gatti.
Per quanto riguarda il rapporto con il veterinario, l’indagine mostra che, sebbene la maggioranza dei padroni riconosca l’importanza di recarsi dal veterinario con regolarità, il 23% di chi possiede gatti e l’11% di cani fa visita al veterinario meno di una volta all’anno; alcuni animali, addirittura, non sono mai stati portati dal veterinario. Circa il 17% dei padroni di cani e gatti menziona i costi tra i fattori che li portano a visite non regolari dal veterinario. In particolare, il 23% degli intervistati francesi considera i costi come una ragione per non recarsi dal veterinario.
I dati mostrano anche che il 28% dei padroni di gatti afferma di non aver portato il proprio pet dal veterinario perché non pensava che l’animale stesse male abbastanza, ma a posteriori crede che avrebbe dovuto farlo. In questa difficoltà a comprendere il disagio e la salute dei propri animali, si inserisce la possibilità offerta dalla Pet Technology, che è in grado di tenere traccia della salute dell’animale, allertando con i dati generati dai device, di potenziali problemi emersi in una precedente visita dal veterinario.
L’indagine di Msd mostra che chi possiede un animale domestico è alla ricerca di mezzi tecnologici che li aiutino a prendersi cura della salute e del benessere dei propri animali domestici. Strumenti utili potrebbero essere i device per il monitoraggio, come i tracciatori di attività, ma anche i dosatori di cibo o le gattaiole controllati con microchip.
Al momento, solo circa il 10% dei padroni di cani e gatti dichiara di fare uso di uno strumento tecnologico per il proprio animale, ma due intervistati su tre si dicono disposti a utilizzare uno di questi dispositivi. Per quanto riguarda l’uso di strumenti di monitoraggio, i risultati mostrano un’ampia differenza tra i Paesi oggetto dell’indagine: il 17% dei padroni di gatti in Spagna dice di usare un dispositivo, mentre in Francia solo il 5%.