fonte: www.farmacista33.it
Dal percorso vaccinale, all’adeguamento degli ambienti, all’operatività per una corretta esecuzione della somministrazione, sono diversi gli aspetti a cui è necessario prestare attenzione nel momento in cui ci si accinge ad effettuare le vaccinazioni in farmacia da parte dei farmacisti vaccinatori. A fare il punto, in una disamina che passa in rassegna tutti gli aspetti, dalla profilassi vaccinale ai profili di responsabilità, il documento, dal titolo “Covid-19. La vaccinazione in farmacia: vademecum per i farmacisti”, aggiornato al 24 maggio e diffuso di recente da Fofi.
Da Fofi e Iss un vademecum di aggiornamento valido per autoformazione
Il Vademecum, si legge nella presentazione, è “un lavoro scientifico, con finalità formativa, realizzato da Fofi e Istituto superiore di sanitaÌ (Iss), in collaborazione con la Fondazione Francesco CannavoÌ e con il supporto di Edra, grazie al lavoro del Team coordinato dal vicepresidente della Fofi, Luigi D’Ambrosio Lettieri, anche sulla base della documentazione ufficiale diffusa dal Ministero della Salute, dall’Iss, dall’Aifa, dall’Inail, dall’Agenas, da Federfarma, Assofarm, Sifap, Sifo. Si colloca nell’ambito delle attività formative relative alla vaccinazione in farmacia e intende rappresentare una guida pratica di rapida consultazione destinata a supportare l’attività quotidiana del farmacista vaccinatore, nonché a illustrare gli adempimenti della farmacia quale sito vaccinale”. D’altra parte, continua Fofi, “in base all’Accordo quadro nazionale, il Farmacista vaccinatore ha l’obbligo di aggiornare le proprie competenze professionali mediante lo studio del materiale didattico e dei moduli integrativi che l’Iss renderà disponibili nel proseguo della campagna vaccinale”. Il documento “consente, poi, l’acquisizione di crediti formativi Ecm per autoformazione, attribuiti sulla base dell’impegno orario autocertificato”.
Percorso vaccinale, ambienti, attività per il farmacista vaccinatore: le indicazioni
Tanti gli aspetti trattati e un capitolo di particolare importanza riguarda il processo vaccinale, del quale vengono ricapitolate “le diverse fasi:
– Accoglienza/accettazione;
– Counselling;
– Anamnesi pre-vaccinale e consenso informato;
– Ricostituzione del vaccino (ove prevista);
– Somministrazione della vaccinazione;
– Registrazione della vaccinazione;
– Periodo di osservazione.
In particolare, in base a quanto previsto dall’Accordo quadro “le attività di prenotazione e di esecuzione dei vaccini verranno eseguite da parte delle farmacie secondo i programmi di individuazione della popolazione target definiti dalle autorità sanitarie e seguendo i criteri di priorità. È esclusa in ogni caso la possibilità di somministrazione in farmacia nei confronti dei soggetti ad estrema vulnerabilità o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica. La somministrazione dovrà avvenire esclusivamente previa acquisizione del consenso informato e della relativa scheda anamnestica per la valutazione dell’idoneità/inidoneità del soggetto”.
Il farmacista “abilitato impegnato nella vaccinazione, quindi, oltre a quanto già indicato, deve:
– indossare una mascherina chirurgica/ FFP2;
– invitare gli utenti a mantenere il distanziamento, l’igiene delle mani e l’uso della mascherina.
– invitare il soggetto vaccinato a restare in osservazione per almeno 15 minuti;
– in caso non siano stati rilevati eventi avversi immediati, programmare/confermare la data del richiamo”.
Per quanto riguarda gli ambienti, “questi possono essere interni o esterni alla farmacia. In ogni caso devono essere idonei. EÌ necessario garantire la presenza nell’area di indicazioni per l’igiene delle mani e per il distanziamento; avere una soluzione idroalcolica igienizzante; effettuare ricambi d’aria; per gli impianti di condizionamento, se possibile, escludere totalmente la funzione del ricircolo; garantire che l’ambiente dove avviene la somministrazione abbia poche superfici ad alta frequenza e la possibilità di una più rapida disinfezione possibile”.
I vaccini: indicazioni per età e modalità di conservazione in farmacia
Importante anche la disamina relativa ai vaccini e alle modalità di gestione e conservazione in farmacia. “Il vaccino Janssen di Johnson&Johnson viene somministrato, in unica dose, a partire dai 18 anni di età. Con Circolare 21 aprile 2021 il Ministero raccomanda un uso preferenziale del vaccino nelle persone di età superiore ai 60 anni. La fiala chiusa può essere conservata a 2-8 gradi per 3 mesi dallo scongelamento. Il vaccino Vaxzevria (ex Covid-19 Vaccine AstraZeneca) viene somministrato alle persone a partire dai 18 anni di età, ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili. Con Circolare 7 aprile 2021 il Ministero raccomanda un uso preferenziale del vaccino nelle persone di età superiore ai 60 anni. Può essere conservato a 2-8 gradi 6 mesi”. Non necessità in nessuna fase di temperature più basse. “Il vaccino Comirnaty viene somministrato agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a anni. La fiala chiusa può essere conservata 30 giorni dallo scongelamento (non diluito)”. Il vaccino Moderna viene somministrato agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a 18 anni. La fiala chiusa può conservarsi per 30 giorni dallo scongelamento”. In merito, poi, allo scudo penale, secondo la “Legge n. 24 del 08 marzo 2017, il farmacista, in quanto operatore sanitario, eÌ punibile qualora effettui un’attività in maniera negligente, imprudente o con imperizia. La punibilità eÌ comunque esclusa se sono state rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida o, in mancanza di questa, le buone pratiche clinico-assistenziali. Deve essere sempre stata rispettata la normativa in vigore al momento del fatto. Con il Decreto-Legge n. 44 del 1 aprile 2021, recentemente approvato e in fase di conversione in legge, ad ulteriore tutela del professionista si prevede l’esclusione della punibilità in caso di effetti collaterali occorsi al vaccinato se il farmacista ha operato nel rispetto delle indicazioni fornite dall’azienda ed approvate da Ema e Aifa, nonché delle circolari ministeriali in materia”.
Farmacisti volontari: le modalità per aderire alla campagna vaccinale
Un capitolo è poi dedicato anche ai farmacisti volontari che “possono partecipare ai corsi di formazione dell’Istituto superiore di sanitaÌ”. Il loro coinvolgimento nella campagna può avvenire se “ufficialmente impegnati in attività di volontariato presso strutture formalmente autorizzate alla somministrazione di vaccini”. Per quanto riguarda “l’Associazione nazionale coordinamento farmacisti volontari per la Protezione Civile, ad oggi le sue sezioni territoriali non sono presenti in tutte le province o cittaÌ. Pertanto, qualora sia necessario creare una nuova sezione nella propria realtà territoriale, è possibile contattare direttamente l’Ordine territoriale che si coordinerà con l’Associazione nazionale per la procedura”.