Carenza farmaci, strategie per il prossimo inverno: galenica e raccomandazioni Ema

Carenza farmaci, strategie per il prossimo inverno: galenica e raccomandazioni Ema

fonte: www.pharmaretail.it

Tra le strategie per affrontare la carenza di farmaci, che rimane una emergenza a livello europeo, l’allestimento di preparati in farmacia ha assunto sempre più rilevanza, soprattutto per venire incontro alla richiesta di antibiotici per uso pediatrico.

La preparazione galenica eseguita in farmacia è anche una modalità irrinunciabile per la personalizzazione delle terapie farmacologiche che consente ai pazienti di garantire la disponibilità dei medicinali di cui hanno bisogno per la cura delle proprie patologie.

Per capire quante farmacie in Italia fanno preparati galenici, Fofi (Federazione degli ordini dei farmacisti italiani) e Sifap (Società italiana dei farmacisti preparatori) hanno realizzato il “Censimento delle farmacie che allestiscono preparati”.

Sul sito della Fofi la mappa dei laboratori

Secondo le risposte date dai farmacisti al censimento, hanno superato le 1.650 unità le farmacie italiane che sono dotate di laboratorio galenico per l’allestimento di varie formulazioni. Sul sito www.fofi.it è disponibile la mappa delle farmacie che effettuano preparazioni galeniche risultante dal censimento, consultabile dai cittadini e suddivisa per regioni e province,

«L’allestimento dei medicinali in diversi dosaggi e forme farmaceutiche, secondo la prescrizione del medico», ha dichiarato il presidente della Fofi Andrea Mandelli, «è una delle attività più antiche e al tempo stesso vitali della professione di farmacista, come abbiamo testimoniato nel corso delle recenti emergenze, non da ultimo per sopperire alla carenza di antibiotici a base di amoxicillina per curare le infezioni respiratorie nei bambini, con evidenti benefici per la salute dei piccoli pazienti ma anche per alleviare i disagi dei genitori, preoccupati di non riuscire a reperire il farmaco di origine industriale. Oltre ai farmaci, l’attività galenica si estende anche all’allestimento di altri prodotti utili a preservare la salute delle persone, come è avvenuto, per esempio, durante le primissime fasi dell’emergenza Covid con l’approntamento dei gel disinfettanti, all’epoca di difficile reperibilità».

I cittadini hanno dimostrato di apprezzare la mappa disponibile sul sito, che sarà «presto implementata con altre informazioni utili a offrire il miglior supporto possibile nella ricerca della farmacia più vicina in grado di soddisfare la domanda di salute dei cittadini», ha specificato Mandelli. «L’impegno dei farmacisti nella disciplina galenica si fonda sui due pilastri che hanno guidato (e guidano) la trasformazione del nostro ruolo all’interno del Servizio sanitario nazionale, sancita dall’evoluzione della formazione universitaria per adeguarla alle nuove funzioni del farmacista: la centralità del paziente e il valore delle competenze».

Per quanto riguarda le strategie a livello europeo, l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) – per evitare carenze di antibiotici usati per trattare le infezioni respiratorie, in vista della prossima stagione invernale – ha raccomandato una serie di azioni proattive volte ad aumentare la produzione di antibiotici chiave; monitorare domanda e offerta; migliorare la consapevolezza del pubblico e promuovere l’uso prudente.

Le raccomandazioni, che sono state sviluppate attraverso il gruppo esecutivo sulle carenze e la sicurezza dei medicinali (MSSG) dell’EMA, completano il processo di sviluppo di un elenco europeo di prodotti in condizioni critiche di scorta.

In stretta cooperazione con gli Stati membri dell’Ue, la Commissione intraprenderà azioni operative di follow-up, compresi, se necessario, eventuali appalti. L’Ema e la Commissione continueranno a monitorare da vicino la domanda e l’offerta e a interagire con i titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio per tutto il resto dell’anno, per rilevare tempestivamente eventuali carenze impreviste delle forniture e adottare le misure necessarie.

Giovedì 20 luglio si terrà una riunione dedicata con i rappresentanti dei ministeri della Salute degli Stati membri, della Commissione e dell’industria per discutere ulteriormente la questione e concordare possibili ulteriori passi.

Farmaci e caldo: la corretta conservazione in estate

Farmaci e caldo: la corretta conservazione in estate

fonte: www.farmacista33.it

Il caldo può portare all’alterazione dei farmaci, per questo sapere come conservarli al meglio a casa e in vacanza è fondamentale. Per aiutare i cittadini a preservare i medicinali l’Asp di Catania ha coinvolto le farmacie
Farmaci e caldo: la corretta conservazione in estate
In questo lungo periodo di caldo, “la conservazione dei farmaci è importante. Alcuni medicinali devono essere necessariamente tenuti a temperature basse, come riportato anche dalle indicazioni. Per precauzione, però, se la temperatura è molto alta, meglio metterli tutti in frigo perché sarebbe complicato fare una scelta puntuale”. A dirlo è Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs in una recente intervista a SkyTg24.

Come conservare al meglio i medicinali. Ecco alcuni consigli
Il caldo può alterare la composizione del farmaco, un problema per tutti quelli che assumono farmaci. Ecco i consigli di Garattini e Federfarma su come conservare i medicinali durante l’estate:
-mettere i farmaci in frigo e non nel l’armadietto dei medicinali, che spesso si in bagno, perché in genere c’è più caldo e umidità
-prestare massima attenzione alla data di scadenza, alla temperatura di conservazione, che non dovrebbe superare i 25 gradi
-i farmaci più deperibili sono quelli per l’epilessia, gli anticoagulanti, gli antipertensivi e quelli per il diabete, come le insuline, che vanno conservate in frigo
-se possibile meglio assumere in estate compresse e pasticche che sono meno sensibili alle alte temperature rispetto alle formulazioni più liquide
-non modificare autonomamente le terapie per adattarle ai ritmi dell’estate, ogni modifica alla terapia va concordata col medico
-non portare in vacanza l’intera confezione ma solo il blister necessario non mettere i farmaci in stiva, ma nel bagaglio a mano, portando sempre con sé la prescrizione del medico, per giustificare l’ingresso di farmaci in altri Paesi o per riacquistarli in caso di necessità. Gli spray andrebbero trasportati in buste termiche
-non portare mai medicinali in borsa in spiaggia né lasciarli in auto al sole: meglio tenerli a casa o in albergo, a temperature adeguate
-prima di assumerli controllare che non vi siano alterazioni nel colore e nell’aspetto
-attenzione all’interazione tra farmaci e raggi UV: “Nel caso si assumano cortisonici, antinfiammatori non steroidei (FANS), antibiotici e terapie ormonali, l’esposizione al sole può provocare dermatiti e eczemi o macchie sulla pelle”, ricorda Federfarma. In questi casi, è opportuno applicare sulla pelle una protezione solare con SPF molto elevato.

L’esempio dell’Asp di Catania: farmaci conservati in farmacia o sostituiti
Viste le ondate di calore che in questi giorni stanno colpendo la città di Catania, l’Asp di Catania ha adottata iniziativa per far fronte all’emergenza caldo nel territorio etneo. In particolare, l’iniziativa è stata attivata per le giornate di ieri e oggi e dalla nota si legge:” In coerenza con le iniziative adottate per la Città di Catania e in caso di distacchi prolungati di energia elettrica, i cittadini residenti in tutti i Comuni della Provincia etnea potranno riportare i farmaci da frigo presso le Farmacie dell’Asp di Catania dove li hanno ritirati e chiederne la custodia o la sostituzione nel caso in cui il farmaco non sia stato deteriorato.

Telemedicina in farmacia: necessario il consenso informato del paziente

Telemedicina in farmacia: necessario il consenso informato del paziente

fonte: www.farma7.it

Prima di eseguire una prestazione di telemedicina in farmacia è obbligatorio raccogliere il consenso informato del paziente al trattamento sanitario. Lo ricorda Federfarma nella sua Circolare 334/2023, disponibile sul sito nell’area riservata.

Federfarma ricorda che, prima di ogni prestazione di telemedicina da parte della farmacia, è obbligatorio acquisire il consenso informato del paziente al trattamento sanitario.

Il consenso informato al trattamento sanitario consiste nel processo con cui il paziente decide in modo libero e autonomo, dopo che gli sono state presentate specifiche informazioni, rese a lui comprensibili da parte del medico o professionista sanitario, se iniziare o proseguire il trattamento sanitario previsto.

La circolare di Federfarma riepiloga le principali norme di riferimento in materia, in particolare le Linee di indirizzo nazionali del Ministero della Salute del 2014 e il documento “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni di telemedicina”, adottato con Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 17 dicembre 2020 (oltre alle Linee di indirizzo per la sperimentazione dei nuovi servizi nella farmacia di comunità approvato con Accordo Governo-Regioni del 17 ottobre 2019).

  • Ministero della Salute: “È necessario portare a conoscenza del paziente in modo chiaro le informazioni necessarie a permettere una scelta ponderata. Nel particolare caso delle prestazioni a distanza, occorre valutare la necessità o meno di ripetere il consenso per ogni prestazione, e l’opportunità di esplicitare specificamente i rischi che si corrono (quali, i rischi connessi alla mancanza del contatto fisico e dello sguardo clinico del medico, l’impossibilità di una visita completa e di un intervento immediato in caso di urgenza)”.
  • Conferenza Stato-Regioni: “L’attivazione del servizio di telemedicina richiede l’adesione preventiva del paziente, al fine di confermare tra l’altro la disponibilità di un contatto telematico per la interazione documentale/informativa con il sanitario e accedere ad un sistema di comunicazione remota secondo le specifiche tecniche e le normative vigenti in materia di privacy e sicurezza. Tale adesione deve essere preceduta da una adeguata e puntuale informativa, in linea con quanto previsto dalla normativa vigente”.

La responsabilità del farmacista

Federfarma fa notare che nelle prestazioni sanitarie rese in farmacia in modalità di telemedicina, la prestazione sanitaria principale è resa dal medico, nell’ambito del centro di refertazione, che opera per conto di un provider, autorizzato o accreditato. Inoltre, è il provider che organizza il servizio, mettendo a disposizione i dispositivi e il modulo attraverso cui acquisire il consenso informato.

In mancanza, tuttavia, la farmacia non è esente da responsabilità, quantomeno contrattuale, in quanto il contratto di prestazione sanitaria si configura tra farmacia e paziente. Pertanto -sottolinea Federfarma- è fondamentale che il provider con cui la farmacia abbia stipulato un contratto, metta a disposizione della farmacia non solo la modulistica per rendere l’informativa ai fini privacy ma anche la modulistica relativa al consenso informato.