da Redazione SoFarmaMorra | 13 Novembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Quali sono i trend nel mondo della salute, i cambiamenti in atto e i bisogni emergenti degli attori chiave del settore (medici, pazienti, farmacisti e consumatori). Questi i temi al centro di Assirm Talk Pharma, evento dedicato agli ultime tendenze del mondo pharma
Lo scorso 23 ottobre si è tenuto in live streaming l’evento Assirm Talk Pharma, dedicato agli ultimi trend del mondo pharma. Un’interessante occasione di approfondimento e condivisione per fare il punto sullo stato attuale, le prospettive e le future tendenze del pharma in Italia.
L’incontro, moderato da Guendalina Graffigna, professore ordinario di Psicologia dei Consumi e della Salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e presidente del Centro Studi Assirm, ha visto i relatori esplorare i trend nel mondo della salute, con un focus sui cambiamenti in atto e sui bisogni emergenti degli attori chiave del settore: medici, pazienti, farmacisti e consumatori.
Una visione a 360°
Tra i molti temi trattati: l’evoluzione del mercato farmaceutico, sia ospedaliero sia territoriale, che si conferma in crescita, e del ruolo del farmacista nel Ssn. Il fenomeno di ibridazione tra farmacia, parafarmacia e profumeria, e tra fisico e online. Le modalità per una comunicazione efficace, dove spiccano i “pharma influencer”. Infine, che cosa si intende per Medical Humanities: un approccio alla malattia, alla relazione di cura, all’assistenza sanitaria che va oltre e completa la scienza medica, attingendo alle discipline umanistiche, ove la narrazione è lo strumento privilegiato della cura e dei suoi protagonisti (pazienti, operatori sanitari, caregiver).
L’evoluzione del ruolo del farmacista nel Ssn
Stefania Fregosi, Healthcare Head Ipsos, ha messo in luce come «La farmacia italiana stia vivendo una profonda trasformazione verso la piena realizzazione del modello di Farmacia dei servizi. Come sta avvenendo questo cambiamento sul territorio? Quali sono i bisogni e le difficoltà riscontrate?
Una recente indagine Ipsos su un campione rappresentativo di farmacie ha evidenziato che da un lato, i farmacisti desiderano espandere i loro servizi, tra cui telemedicina, spirometria e collaborazione con altri professionisti sanitari (nutrizionista, dermatologo, psicologo, etc.), dall’altro, affrontano ostacoli come carenze di personale e di spazi. In questo quadro, le nuove regolamentazioni rappresentano un’opportunità per il farmacista di essere considerato un attore importante, che però necessita di un maggior riconoscimento, formazione adeguata (es. sui servizi extra e sulla gestione aziendale del negozio) e equilibrio tra vita lavorativa e privata».
La Sanità del territorio
Secondo Barbara Lazzari, Business & Research Director Doxa Pharma, «La Sanità del territorio è in evoluzione, spinta soprattutto dal Pnrr, che dà slancio al miglioramento di infrastrutture, ospedali, centrali operative. Cosa è stato implementato e quali sono le principali carenze? Attraverso i dati raccolti, appare evidente una trasformazione frammentata della sanità territoriale tra Nord e Sud, dove la carenza di personale rappresenta una grave criticità. In tal senso, l’azienda farmaceutica può rivestire un ruolo chiave, in termini di consulenza e supporto alla formazione».
Condivisione, prossimità e sinergia
Paolo Betto, vicedirettore di Federfarma e Fiorenzo Corti, vicepresidente nazionale di FIMMG, tracciano alcune riflessioni conclusive. Dal 2009, e soprattutto in epoca Covid, la Farmacia dei Servizi ha conosciuto un enorme sviluppo, dove la farmacia è di fatto il primo presidio sul territorio, il primo contatto per il paziente con il Ssn. Il farmacista gode di una fiducia elevatissima, capace di offrire al paziente/cliente un ascolto attivo e connesso, utile per il processo di cura.
La telemedicina è un’opportunità da percorrere, che aiuta la prevenzione, la diagnosi e il monitoraggio. Il limite, ad oggi, è la mancanza di dialogo tra i diversi attori, una non comunicazione tra Ssn e canali privati e farmacie. Per una sanità territoriale più equa, efficiente e accessibile a tutti i cittadini, le parole chiave sono allora condivisione, prossimità e sinergia.
da Redazione SoFarmaMorra | 13 Novembre 2024 | Mondo Farmacia
Fonte: www.farmacianews.it
La crescente attenzione ai bisogni di salute e benessere degli animali spinge i proprietari a cercare aiuto in farmacia per l’acquisto di farmaci e di prodotti complementari. Questo comparto, dunque, rappresenta oggi una risorsa a elevato potenziale per la crescita economica di una farmacia, per il quale è essenziale, in ogni caso, investire tempo e risorse nell’aggiornamento professionale. Ne parla Raffaella Ferrari nell’editoriale di Farmacia News di novembre
Raffaella Ferrari direttore scientifico di Farmacia News
Negli ultimi anni il numero degli animali domestici presenti nelle famiglie italiane è cresciuto in misura notevole. Stiamo parlando di 65 milioni di animali da affezione: non solo cani e gatti, ma anche animali meno convenzionali, come pesci, uccelli, criceti, conigli e rettili.
La crescente attenzione ai loro bisogni di salute e benessere spinge i proprietari a cercare aiuto in farmacia per l’acquisto non solo di farmaci, ma anche di prodotti complementari come alimenti, integratori e prodotti per l’igiene. Questo comparto, dunque, rappresenta oggi una risorsa a elevato potenziale per la crescita economica di una farmacia. Si tratta, tuttavia, di una specifica scelta imprenditoriale, come già chiarito per altri settori.
Per offrire i migliori prodotti in campo veterinario e dare consigli competenti è essenziale investire tempo e risorse nell’aggiornamento professionale. A tal scopo, trovo molto utile la possibilità di frequentare corsi ECM su questi temi. Inoltre, credo sia importante che la farmacia organizzi un angolo pet, se gli spazi interni lo permettono, con un corner dedicato in cui offrire prodotti a valenza sanitaria (lasciamo agli altri negozi gli accessori, che non sono di nostra competenza e finirebbero per appesantire il magazzino) e svolgere attività di consulenza in tranquillità.
Come per qualunque altra attività questo settore richiede impegno e, in aggiunta, una certa sensibilità verso gli animali, che ci aiuterà nell’approccio al cliente. Potranno rivelarsi strategiche le collaborazioni con altre realtà specializzate, come il veterinario di zona, i negozi di toelettatura, i pet sitter. Non potremo competere con i negozi per animali,con il loro vasto assortimento e i prezzi vantaggiosi, ma risulteremo vincenti in termini
di professionalità se daremo un consiglio competente e mai sbrigativo, ponendo con i pet la stessa serietà che mettiamo quando ci occupiamo delle persone.
Non dimentichiamo, infine, l’impulso dato a questo settore dalla galenica, fondamentale per la preparazione di farmaci di cui non esiste il dosaggio per l’animale o di forme farmaceutiche particolari e appetibili. Proprio la principale caratteristica del magistrale, cioè la possibilità di allestire un prodotto personalizzato, ha decretato il successo delle preparazioni veterinarie e ha portato nuovi clienti nelle farmacie con laboratorio attrezzato. Questa è una diversificazione dell’attività che ritengo molto interessante e che consiglierei a chi desideri approcciarsi a questo segmento di mercato, dando valore a un aspetto della professione meno tradizionale, ma comunque ben retribuito e ricco di soddisfazioni.
da Redazione SoFarmaMorra | 13 Novembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Ottenere un posizionamento marketing efficace attraverso l’analisi degli elementi salienti che portano allo sviluppo di una strategia. È necessario costruire una posizione riconoscibile e distintiva nel mercato, che influenzi le decisioni di acquisto
Nel contesto competitivo odierno, le farmacie non possono limitarsi a essere semplici punti vendita di farmaci. Devono distinguersi, creare un’identità ben definita e posizionarsi strategicamente nella mente dei consumatori per emergere tra i concorrenti
Il posizionamento marketing è un concetto fondamentale in questo processo, rappresenta la capacità di un’azienda di occupare uno spazio unico nella mente del proprio pubblico target, trasmettendo valori distintivi e rispondendo in modo adeguato alle loro esigenze.
L’analisi del processo
La strategia di posizionamento marketing è il processo attraverso il quale un’azienda definisce l’immagine e il valore che vuole trasmettere ai propri clienti ideali, non solo in termini di prodotto o servizio, ma anche in termini di esperienza complessiva. Si tratta di costruire una posizione riconoscibile e distintiva nel mercato, che influenzi le decisioni d’acquisto del cliente.
Nell’ambito farmaceutico, il posizionamento marketing assume un ruolo ancora più critico, visto il forte sviluppo dei canali concorrenti. Il posizionamento ideale deve emergere chiaramente non solo nella comunicazione, ma anche nell’esperienza offerta al cliente, nei servizi disponibili e nell’assortimento dei prodotti. Una farmacia non è più solo un luogo dove si acquistano farmaci da banco o prescritti, ma oggi è diventata un centro di consulenza per il benessere e la salute del cliente.
Per una farmacia, stabilire un posizionamento efficace significa rispondere a due domande cruciali:
qual è il valore che offro ai miei clienti;
perché i clienti dovrebbero scegliere la mia farmacia invece di quella del mio concorrente.
Rispondere a queste domande richiede una profonda comprensione del mercato, dei consumatori e dei competitor. Solo così sarà possibile sviluppare un posizionamento chiaro, differenziato e sostenibile nel tempo.
Come individuare il cliente ideale
Per posizionarsi correttamente, è essenziale avere una chiara idea di chi sia il cliente ideale. Non è sufficiente rivolgersi genericamente a “chiunque abbia bisogno di farmaci”. Una farmacia di successo deve individuare e comprendere a fondo il proprio target di riferimento, ovvero quel gruppo di persone con esigenze e aspettative specifiche a cui è in grado di rispondere meglio rispetto ai concorrenti.
La definizione del cliente ideale passa attraverso una serie di passaggi.
analisi dei dati demografici: età, genere, professione, reddito e area geografica sono i primi dati da considerare. Per esempio, una farmacia situata in un quartiere residenziale avrà clienti molto diversi rispetto a una farmacia situata in un’area turistica o vicino a un ospedale;
esigenze specifiche di salute: alcune farmacie potrebbero specializzarsi in farmaci per patologie croniche, integratori naturali, prodotti omeopatici o farmaci veterinari. Comprendere le esigenze specifiche di salute dei propri clienti aiuta a focalizzare l’offerta e ad attrarre un pubblico fedele e soddisfatto;
comportamenti d’acquisto: cosa spinge i clienti a scegliere una farmacia rispetto a un’altra? Potrebbe essere la posizione, il prezzo, la consulenza personalizzata o l’assortimento di prodotti specifici. È importante identificare questi fattori per poterli utilizzare nella strategia di posizionamento;
psicografia e stile di vita: anche gli aspetti più soggettivi legati alle preferenze personali, ai valori e agli stili di vita giocano un ruolo cruciale. Per esempio, una farmacia che punta alla sostenibilità può attrarre clienti attenti all’ambiente, mentre una farmacia che investe nella tecnologia potrebbe attirare una clientela più giovane e dinamica.
L’obiettivo finale è creare un “target persona”, ovvero una rappresentazione fittizia del cliente ideale che ne sintetizza tutte queste caratteristiche. Questo permetterà alla farmacia di adattare la propria comunicazione e il proprio assortimento di prodotti alle reali esigenze di un pubblico ben definito, aumentando così le probabilità di fidelizzazione.
da Redazione SoFarmaMorra | 6 Novembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.pharmaretail.it
Addio ricette cartacee: tutte le prescrizioni diventano digitali, anche quelle a carico dei cittadini
Con l’approvazione della nuova manovra di bilancio, tutte le ricette mediche in Italia – incluse quelle per i farmaci a carico dei cittadini – diventeranno esclusivamente digitali, segnando la fine definitiva delle ricette cartacee. Questa misura, che entrerà in vigore entro fine anno con la pubblicazione in Gazzetta, renderà obbligatoria la prescrizione in formato elettronico per tutti i farmaci, con l’obiettivo di migliorare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e di alimentare il Fascicolo Sanitario Elettronico.
La digitalizzazione delle ricette rosse era già stata introdotta in via sperimentale durante la pandemia, abitudine a cui molti italiani si sono ormai ampiamente adattati. Con la nuova normativa che estende la digitalizzazione anche alla “bianca”, alcuni farmaci, come sonniferi e tranquillanti, non potranno comunque essere dematerializzati quindi per questi i medici di famiglia continueranno a stampare le prescrizioni.
Persistono però i malfunzionamenti della piattaforma
In parallelo alla spinta verso la digitalizzazione totale delle ricette, persistono malfunzionamenti nella piattaforma per le prescrizioni di farmaci attraverso le ricette elettroniche dematerializzate che stanno creando disagi sia per i cittadini sia per le farmacie. Come riportato da Federfarma, queste difficoltà sono particolarmente sentite nelle aree interne, dove l’assenza del medico di medicina generale può complicare ulteriormente la gestione delle prescrizioni. Gianni Petrosillo, presidente del Sunifar, ha evidenziato che i problemi tecnici si verificano con frequenza nelle regioni in cui le prescrizioni passano sia dal Sistema di Accoglienza Centrale (Sac) che dai Sistemi di Accoglienza Regionali (Sar). Questo doppio passaggio, non presente in tutte le regioni, può interrompere l’accesso del farmacista alle prescrizioni nel momento in cui il Sac si blocca, aggravando la situazione.
Petrosillo ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di rivedere il sistema del “promemoria” introdotto dopo il Covid, che riporta solo il Numero di Ricetta Elettronica (Nre) senza specificare il farmaco prescritto. Questo promemoria, portato dal paziente in farmacia, non permette al farmacista di risalire direttamente al farmaco in caso di blocco dei sistemi digitali. Petrosillo suggerisce un ritorno a un sistema in cui la ricetta dematerializzata riporti anche il nome del farmaco, consentendo al farmacista di dispensarlo come fosse una ricetta cartacea in situazioni di emergenza.
L’insieme di questi malfunzionamenti e criticità tecniche ha sollevato dubbi e preoccupazioni tra i farmacisti e i cittadini, portando i rappresentanti di categoria a chiedere un rinvio della completa dematerializzazione delle ricette, incluse quelle non a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), come previsto dalla Legge di Bilancio.
da Redazione SoFarmaMorra | 6 Novembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
Dalla sindrome associata all’uso prolungato di dispositivi elettronici alla congiuntivite lieve: sono diversi i disturbi per i quali ci si reca in farmacia. I consigli da dare al banco
di Sabina Mastrangelo
Salute dell’occhio: dalla secchezza oculare alla congiuntivite lieve: i consigli da dare al banco
L’uso prolungato di device digitali può provocare sintomi a livello oftalmico, come secchezza oculare, mal di testa e vista offuscata. Questi effetti possono manifestarsi sia negli adulti che nei bambini. I farmacisti, in questo ambito, hanno un ruolo chiave nel consigliare prodotti di automedicazione per patologie oftalmiche lievi o nell’inviare il paziente a una valutazione specialistica. Ad affrontare il tema è un articolo su PharmacyTimes curato da Yvette Terrie.
L’importanza della cura degli occhi
Una cura degli occhi di routine è essenziale per mantenere la salute generale e ridurre o trattare vari disturbi oftalmici, che possono influire negativamente sulla vista e sulla qualità della vita correlata alla salute. L’uso prolungato e continuo dei dispositivi elettronici, come cellulari, computer e tablet, contribuisce ad aggravare i problemi oftalmici, tanto che l’American Optometric Association ha identificato una sindrome particolare associata all’uso di device, la Digital Eyestrain Syndrome (DES) o Computer Vision Syndrome (CVS), che può aumentare il rischio di soffrire di secchezza oculare, con occhi rossi e pruriginosi, nonché mal di testa, vista offuscata, sensazione di corpo estraneo negli occhi, irritazione, lacrimazione, fotofobia, affaticamento degli occhi e strabismo.
I disturbi più comuni per i quali ci si rivolge in farmacia
Accanto alla DES, spesso le persone si rivolgono al farmacista per chiedere consigli sulla sindrome dell’occhio secco (DED), nel qual caso, secondo l’esperta, è consigliabile raccomandare di rivolgersi al medico di medicina generale o a uno specialista per determinarne la causa e per verificare che l’autogestione sia appropriata. Altri comuni problemi oftalmici che possono essere trattati autonomamente includono: congiuntivite allergica da lieve a moderata, edema corneale, blefarite e dermatite da contatto della palpebra. Anche in questi casi, i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a chiedere un consulto medico.
Il consiglio del farmacista
Oltre a indicare di rivolgersi al medico nei casi più gravi, i farmacisti possono avere un ruolo nell’identificare medicinali che possono contribuire ad aggravare comuni patologie oftalmiche e fornire raccomandazioni cliniche in base alle esigenze del paziente. Inoltre, questi operatori sanitari possono educare i pazienti sull’importanza della salute oftalmica e istruirli sulla corretta somministrazione di farmaci oftalmici, sulla loro conservazione e preparazione, sul corretto dosaggio, sulla frequenza di somministrazione e sulla durata di utilizzo consigliata.
I farmacisti, poi, dovrebbero ricordare ai pazienti l’importanza di sottoporsi a esami oculistici di routine, soprattutto nei casi di cataratta, retinopatia diabetica, glaucoma e degenerazione maculare correlata all’età, oltre che di mantenere una dieta sana e fare frequenti pause quando si passa tanto tempo davanti allo schermo durante il giorno. Infine, i farmacisti dovrebbero incoraggiare i pazienti a discutere dei fattori di rischio per patologie oculari con il loro medico di base, per preservare la vista.
da Redazione SoFarmaMorra | 6 Novembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
Federfarma ha messo a disposizione dei titolari di farmacia un vademecum per supportarli nel garantire la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro e il rispetto delle normative vigenti
di Redazione Farmacista33
Sicurezza luoghi di lavoro. Aggiornamento vademecum per titolari di farmacia: adempimenti per la salute e il rispetto delle norme
È stato aggiornato il vademecum per supportare i titolari di farmacia nel garantire la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro e il rispetto delle normative vigenti. Fornisce istruzioni dettagliate sugli obblighi di legge per i datori di lavoro, includendo anche ruoli specifici e misure di sicurezza. La Federfarma lo ha messo a disposizione degli associati con l’obiettivo di “informare i titolari di farmacia sugli adempimenti e gli obblighi in materia di tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro”. il documento è stato redatto “tenendo conto dell’orientamento fornito da Federfarma, nel corso degli anni, mediante le proprie circolari”. Questi, in sintesi, i principali argomenti trattati nell’edizione aggiornata a ottobre 2024.
Obblighi del datore di lavoro
Il vademecum si applica a tutti i lavoratori delle farmacie, con alcune limitazioni per lavoratori autonomi e collaboratori familiari, per i quali valgono soltanto le norme relative all’uso di attrezzature conformi e dispositivi di protezione individuale (DPI).
Per il datore di lavoro sono previsti obblighi. Tra questi quello di valutare i rischi e redigere un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), adottare le misure di prevenzione, e nominare un medico competente per la sorveglianza sanitaria quando necessario. Deve inoltre designare responsabili per la prevenzione, lotta antincendio e primo soccorso, e informare l’INAIL di eventuali infortuni e dell’identità del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
I titolari di farmacia devono fornire informazioni adeguate sui rischi connessi all’attività e formare i lavoratori in materia di sicurezza. La formazione è obbligatoria al momento dell’assunzione, cambiamenti di mansione o introduzione di nuove attrezzature e deve svolgersi durante l’orario lavorativo. La durata minima di formazione è di otto ore, da aggiornare ogni cinque anni.
Nel computo dei lavoratori per definire specifici obblighi, sono esclusi familiari collaboratori, tirocinanti, e lavoratori autonomi. Il computo, chiarisce il vademecum, è particolarmente rilevante per società con più sedi: in questi casi, tutti i dipendenti delle farmacie sono considerati come un’unità per applicare le misure di sicurezza e salute.
Figure chiave nella gestione della sicurezza
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (RSPP) – coordina il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, garantendo l’implementazione delle misure di sicurezza secondo il Decreto Legislativo 81/2008. L’RSPP può essere il titolare della farmacia o un soggetto esterno formato e per chi ricopre questo ruolo, è previsto un corso di formazione specifico.
Il preposto – supervisiona l’attività lavorativa e l’attuazione delle direttive di sicurezza, assicura che le normative di sicurezza siano rispettate dai lavoratori e segnala eventuali irregolarità. In aziende con una struttura semplice, tale ruolo può essere ricoperto direttamente dal datore di lavoro, previa formazione specifica.
Sorveglianza sanitaria e medico competente – il medico competente esegue visite preventive e periodiche per monitorare lo stato di salute dei lavoratori, collaborando con il datore di lavoro nella valutazione dei rischi. La nomina del medico è obbligatoria in alcune situazioni, ad esempio per farmacie con laboratori galenici. Il documento sottolinea che va verificata la natura delle attività svolte da ciascuna farmacia per stabilire se ci sono i presupposti che rendono necessaria la sorveglianza ma ricorda che è obbligatoria in caso di uso di videoterminali, rischio chimico, lavoro notturno, somministrazione di vaccini, prelievo di sangue capillare, mentre è eventuale se si effettuano tamponi o in presenza di laboratorio galenico
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza – è un rappresentante eletto dai lavoratori per vigilare sulla sicurezza sul lavoro. Non è obbligatorio per il datore di lavoro nominarlo, ma qualora non fosse presente, le funzioni sono svolte dal rappresentante territoriale. L’RLS riceve una formazione specifica di 32 ore, con aggiornamenti periodici per mantenere il ruolo.
Addetto al primo soccorso – In ogni farmacia è obbligatorio avere un addetto al primo soccorso, formato secondo i requisiti del DM 388/2003. La formazione deve essere aggiornata ogni tre anni e può essere svolta dallo stesso datore di lavoro qualora abbia completato il corso richiesto. Il primo soccorso deve essere adeguatamente attrezzato per la gestione di emergenze sanitarie.
Addetto all’antincendio e alla gestione dell’emergenza – è formato per operare in caso di incendio e per garantire la manutenzione degli impianti antincendio. Le farmacie con più di dieci lavoratori o con una superficie significativa devono redigere un piano di emergenza con esercitazioni annuali.
Attività e controlli periodici
Impianti Elettrici – l’impianto elettrico va verificato tramite l’installatore e vanno effettuate manutenzioni periodiche. Le farmacie che utilizzano apparecchi elettromedicali devono sottoporre gli impianti a verifica biennale, mentre quelle che non utilizzano tali apparecchiature necessitano di una verifica quinquennale.
Attrezzature da lavoro – Le attrezzature devono essere sicure e conformi alle norme vigenti. I lavoratori devono ricevere adeguate informazioni sul loro uso corretto e i DPI devono essere forniti laddove necessario per ridurre i rischi. La segnaletica è obbligatoria per indicare i rischi non eliminabili.
Riunione Periodica – Le farmacie con oltre 15 dipendenti devono convocare una riunione annuale per discutere di sicurezza e prevenzione dei rischi. Il datore di lavoro, il RSPP, il medico competente e il RLS partecipano a questo incontro per individuare soluzioni migliorative della sicurezza sul lavoro