da Redazione SoFarmaMorra | 25 Luglio 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Prima di eseguire una prestazione di telemedicina in farmacia è obbligatorio raccogliere il consenso informato del paziente al trattamento sanitario. Lo ricorda Federfarma nella sua Circolare 334/2023, disponibile sul sito nell’area riservata.
Federfarma ricorda che, prima di ogni prestazione di telemedicina da parte della farmacia, è obbligatorio acquisire il consenso informato del paziente al trattamento sanitario.
Il consenso informato al trattamento sanitario consiste nel processo con cui il paziente decide in modo libero e autonomo, dopo che gli sono state presentate specifiche informazioni, rese a lui comprensibili da parte del medico o professionista sanitario, se iniziare o proseguire il trattamento sanitario previsto.
La circolare di Federfarma riepiloga le principali norme di riferimento in materia, in particolare le Linee di indirizzo nazionali del Ministero della Salute del 2014 e il documento “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni di telemedicina”, adottato con Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 17 dicembre 2020 (oltre alle Linee di indirizzo per la sperimentazione dei nuovi servizi nella farmacia di comunità approvato con Accordo Governo-Regioni del 17 ottobre 2019).
- Ministero della Salute: “È necessario portare a conoscenza del paziente in modo chiaro le informazioni necessarie a permettere una scelta ponderata. Nel particolare caso delle prestazioni a distanza, occorre valutare la necessità o meno di ripetere il consenso per ogni prestazione, e l’opportunità di esplicitare specificamente i rischi che si corrono (quali, i rischi connessi alla mancanza del contatto fisico e dello sguardo clinico del medico, l’impossibilità di una visita completa e di un intervento immediato in caso di urgenza)”.
- Conferenza Stato-Regioni: “L’attivazione del servizio di telemedicina richiede l’adesione preventiva del paziente, al fine di confermare tra l’altro la disponibilità di un contatto telematico per la interazione documentale/informativa con il sanitario e accedere ad un sistema di comunicazione remota secondo le specifiche tecniche e le normative vigenti in materia di privacy e sicurezza. Tale adesione deve essere preceduta da una adeguata e puntuale informativa, in linea con quanto previsto dalla normativa vigente”.
La responsabilità del farmacista
Federfarma fa notare che nelle prestazioni sanitarie rese in farmacia in modalità di telemedicina, la prestazione sanitaria principale è resa dal medico, nell’ambito del centro di refertazione, che opera per conto di un provider, autorizzato o accreditato. Inoltre, è il provider che organizza il servizio, mettendo a disposizione i dispositivi e il modulo attraverso cui acquisire il consenso informato.
In mancanza, tuttavia, la farmacia non è esente da responsabilità, quantomeno contrattuale, in quanto il contratto di prestazione sanitaria si configura tra farmacia e paziente. Pertanto -sottolinea Federfarma- è fondamentale che il provider con cui la farmacia abbia stipulato un contratto, metta a disposizione della farmacia non solo la modulistica per rendere l’informativa ai fini privacy ma anche la modulistica relativa al consenso informato.
da Redazione SoFarmaMorra | 14 Luglio 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
“Proteggiamoci dal caldo” è la campagna del ministero della salute per prevenire complicazioni dovute alle alte temperature. Coinvolti anche i farmacisti
Ondate di calore. in farmacia disponibile il decalogo del Ministero della Salute
Prevenire i danni causati dalle elevate temperature e proteggere anche i più fragili e gli animali domestici seguendo 10 semplici regole e consultando i bollettini sulle ondate di calore. Ecco la campagna informativa “Proteggiamoci dal caldo” del Ministero della Salute, che coinvolgerà anche le farmacie, per proteggersi dal caldo.
Farmacie a fianco del Ministero della Salute per la campagna “Proteggiamoci dal caldo”
La campagna informativa verrà condivisa anche sui social media, ma si troveranno locandine e opuscoli cartacei con il decalogo delle 10 regole nelle farmacie, negli studi medici e negli studi veterinari, grazie alla collaborazione di istituzioni quali la FIMMG, la FNOMCeO, la FNOVI, la FOFI, la SIMG, Federfarma, Assofarm e Farmacie Unite. Nella locandina è presente un QR code attraverso il quale reperire facilmente informazioni più dettagliate.
Inoltre, la campagna suggerisce di consultare i bollettini sulle ondate di calore della propria zona, disponibili sul sito del Ministero della Salute, per prendere le adeguate precauzioni. I bollettini sono consultabili sul sito Ondate di calore ed elaborati dal Dipartimento di Epidemiologia Ssr Regione Lazio, con previsioni a 24, 48 e 72 ore. Il sistema è dislocato in 27 città italiane e consente di individuare, giornalmente, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto delle persone vulnerabili come anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza, persone che assumono farmaci.
Come proteggersi dal caldo in 10 mosse
Ecco in breve le 10 regole per proteggersi dal caldo:
- Non uscire nelle ore più calde: evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11.00 e le 18.00).
- Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro: schermare le finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili (persiane, veneziane) che blocchino la luce, ma non l’aria. Efficace l’aria condizionata, che va usata con attenzione. Una temperatura tra 25-27°C con un basso tasso di umidità è sufficiente a garantire il benessere e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno. Da impiegare con cautela anche i ventilatori meccanici, che accelerano il movimento dell’aria, ma non abbassano la temperatura ambientale.
- Bere molti liquidi: Bere molta acqua e mangiare frutta fresca anche se non si sente lo stimolo della sete. Per alcune condizioni di salute (come l’epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato) un’assunzione eccessiva di liquidi è controindicata quindi è necessario consultare il medico. Attenzione anche per chi sta seguendo una cura che limita l’assunzione di liquidi o ne favorisce l’eliminazione.
- Moderare l’assunzione di bevande contenenti caffeina, evitare bevande alcoliche
- Fare pasti leggeri
- Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali (evitare le fibre sintetiche). All’aperto indossare cappelli leggeri e di colore chiaro e occhiali da sole con filtri UV. Particolare attenzione ai bambini.
- In auto, ventilare l’abitacolo prima di iniziare un viaggio, e regolare la temperatura su valori di circa 5 gradi inferiori alla temperatura esterna senza orientare le bocchette della climatizzazione direttamente sui passeggeri. Se ci si deve mettere in viaggio, evitare le ore più calde della giornata e tenere sempre in macchia una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi. 8. Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata. Per chi fa sport bere molti liquidi e compensare la perdita di elettroliti con gli integratori.
- Offrire assistenza a persone a maggiore rischio (come gli anziani che vivono da soli, i lattanti etc.) e segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Negli anziani un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute. Controllare la temperatura corporea dei lattanti e bambini piccoli, abbassandola con una doccia tiepida e quando possibile aprire il pannolino
- Dare molta acqua fresca agli animali domestici e lasciarla in una zona ombreggiata.
da Redazione SoFarmaMorra | 14 Luglio 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Può essere la farmacia punto di riferimento anche per i giovani in materia di salute? Certamente, se si pensa che, secondo una indagine di Laboratorio Adolescenza e Istituto di Ricerca Iard, nell’immaginario adolescenziale la farmacia ideale è “un luogo dove poter chiedere informazioni sulla salute e sulla prevenzione”.
Una recente indagine sulla vita degli adolescenti suggerisce l’ipotesi di una farmacia punto di riferimento per i giovani in tema di salute e prevenzione.
L’indagine annuale sugli stili di vita degli adolescenti in Italia è stata realizzata da Laboratorio Adolescenza e Istituto di Ricerca Iard su un campione rappresentativo di oltre 5.600 studenti di età compresa tra i 13 e i 19 anni e fotografa una giovane generazione preoccupata per il futuro, con un’esistenza fortemente condizionata dai social, in cui i modelli da seguire sono i vari influencer o blogger del momento e le fonti di informazione più utilizzate sono Google, Instagram e Tik Tok.
I giovani preferiscono recarsi sempre nella stessa farmacia
In questo panorama fatto di incertezza e fragilità, per quanto riguarda la salute, la farmacia rappresenta un punto di riferimento sul territorio e il farmacista un professionista al quale rivolgersi per un consiglio. Ruoli sicuramente emersi con forza durante la pandemia e consolidati anche a emergenza sanitaria cessata: i giovani intervistati (mediante un questionario on line) dichiarano di andare, preferibilmente, sempre nella stessa farmacia quando hanno bisogno di un farmaco e di affidarsi al consiglio del farmacista quando devono acquistare un farmaco senza ricetta.
Se, come anticipato sopra, nell’immaginario adolescenziale la farmacia ideale è un luogo dove poter chiedere informazioni sulla salute e sulla prevenzione, è il caso di osservare che la farmacia dei servizi si sta evolvendo in una direzione che incontri le esigenze non solo dei più anziani o dei malati cronici, ma anche delle fasce più giovani della popolazione, che cercano -e trovano- nel farmacista una guida per preservare il proprio benessere fisico.
I risultati di questa indagine suggeriscono dunque che la farmacia deve continuare ad accogliere e ascoltare le necessità dei giovani, ai quali deve fornire risposte immediate ed efficaci. Ma deve anche impegnarsi per catturare la loro attenzione e sensibilizzarli su temi cruciali -pensiamo, per esempio, alle vaccinazioni- in termini adeguati, utilizzando le nuove tecnologie, i nuovi canali di comunicazione social e i nuovi linguaggi. (SM)
da Redazione SoFarmaMorra | 14 Luglio 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.pharmaretail.it
Il farmacista oggi svolge sempre di più un ruolo di pubblica utilità e di consiglio in area salute e ne è consapevole. Sono le conclusioni della survey realizzata da Ipsos “Il farmacista e la farmacia in continua evoluzione nel mondo della salute” presentata nel corso dell’evento Retail4pharma Day, che si è tenuto lo scorso 5 luglio a Milano. L’indagine ha coinvolto 700 farmacisti intervistati: la consapevolezza di trovarsi al centro di un percorso di evoluzione professionale è testimoniata anche dall’ambizione dichiarata di incrementare e differenziare i servizi da offrire al cittadino. È infatti, in crescita, rispetto al 2022, la volontà di fornire in futuro ulteriori prestazioni all’interno della farmacia attraverso la collaborazione con professionisti sanitari, quali fisioterapista, infermiere e psicologo; ma anche i servizi di telemedicina, spirometria e deblistering.
Riorganizzazione degli spazi e incremento dei servizi
Fra i 700 farmacisti intervistati nel corso della survey, giunta al terzo anno, il 71% è rappresentato da titolari di farmacia: 54% uomini, 46% donne, con in media 25 anni di professione. Quest’anno l’indagine è stata focalizzata sul ruolo del farmacista e l’implementazione della farmacia dei servizi, sui nuovi competitor della farmacia e sulla nuova organizzazione degli spazi in farmacia
Per l’86% degli intervistati il farmacista svolge un ruolo di pubblica utilità in area salute attraverso l’offerta di numerosi servizi; per 81% è sempre più una figura di riferimento in area salute per il cittadino e ha sempre più il ruolo di consiglio in area salute. D’altra parte, per quasi 9 farmacisti su 10 il lavoro è oberato da pratiche burocratiche e amministrative.
Per 8 su 10 il farmacista deve essere sempre più informato sui diversi farmaci/prodotti per la salute in modo da poter consigliare al cliente il farmaco/prodotto più adatto.
Tra i servizi offerti: il 96% del campione propone la misurazione della pressione, l’80 la misurazione della glicemia, il 74% la misurazione di colesterolo e trigliceridi, il 12% la spirometria. Per quanto riguarda i servizi relativi ai farmaci, il 92% degli intervistati fa Dpc, il 69% ordinazione di farmaci con ritiro in farmacia, il 57% fa consegna a domicilio di farmaci. Il servizio Cup è erogato dal 72% degli intervistati, la telemedicina dal 64%.
Tra i servizi che si vorrebbero implementare in futuro ci sono: servizi infermieristici (41%), spirometria (38%), telemedicina (41%), fisioterapista in farmacia (27%) e psicologo (23%).
Il deblistering, indicato come servizio attuale dal 4% degli intervistati, è un servizio che il 25% dei farmacisti vorrebbe proporre in futuro.
In uno scenario in forte mutamento, soprattutto le piattaforme di e-commerce specializzate ma anche le piattaforme generaliste vengono viste dal farmacista come i principali concorrenti. Tra i competitor della farmacia, il 69% considera le piattaforme di e-commerce specializzate del farmaco, il 64% le piattaforme generaliste, il 36% la Gdo e il 10% la parafarmacia. Le due tipologie di piattaforme si differenziano per la commercializzazione di categorie di prodotto differenti: la piattaforma specializzata soprattutto per integratori, farmaci Otc/Sop e prodotti veterinari, mentre le piattaforme generaliste per dispositivi medici, prodotti per il benessere sessuale e la dermocosmesi. La farmacia rimane un importante punto di riferimento grazie alla competenza del farmacista in grado offrire un counseling esperto.
Secondo quanto riportato nella survey, il farmacista ha già intrapreso alcune attività per rispondere ai nuovi bisogni; per esempio, il 76% ha una pagina social della farmacia gestita autonomamente; il 38% ha una Fidelity card che permette al cliente di ottenere sconti/sfruttare alcuni servizi esclusivi; il 9% un sito e-commerce.
Il farmacista negli ultimi anni ha percepito la necessità di fare alcune modifiche nell’organizzazione degli spazi interni alla farmacia: più della metà ha cambiato l’organizzazione degli spazi e l’arredo della mia farmacia, non essendo più un solo luogo di dispensazione di farmaci. Il 55% ha dichiarato che l’incremento dei servizi offerti ha portato a una riorganizzazione degli spazi (es. creazione di aree dedicate, inserimento gondole/espositori ecc.). Il 66% ha riorganizzato i prodotti a scaffale e il 14% intende farlo in futuro. Il 28% ha creato spazi per effettuare consulenze al cliente (es. chek-up cutaneo, consulenza al paziente oncologico…) e il 30% intende farlo nei prossimi 6/12 mesi. Il 16% ha creato aree dedicate a prestazioni offerte da professionisti sanitari. Come si può intuire, sono in particolare le farmacie più grandi quelle che hanno realizzato maggiori cambiamenti nello store.
Le attese per il futuro dei farmacisti intervistati vanno nella direzione dello sviluppo e consolidamento di servizi che offrano una assistenza ancor più evoluta e specifica al paziente, cioè una ulteriore specializzazione in area diagnostica e un ampliamento dell’assistenza al paziente. Infine, secondo i risultati della ricerca, rispetto al passato la farmacia si trova a convivere con due anime diverse: da una parte quella che avvicina la farmacia a un piccolo poliambulatorio, con ampliamento dei servizi al cittadino e il ruolo di counselling esperto del farmacista; dall’altra, quella che per competere con Gdo e canali online deve investire per migliorare l’esperienza in store.
da Redazione SoFarmaMorra | 4 Luglio 2023 | Mondo Farmacia
Stop green pass. Certificazione per viaggiare si ottiene online, in farmacia, da Mmg: ecco come fare
Dal 1° luglio stop al rilascio dei green pass, ma nei viaggi extraeuropei non si esclude la richiesta: come e a chi rivolgersi per ottenerlo
A partire dal 1° luglio 2023 i green pass che attestano la vaccinazione, la guarigione o l’effettuazione del test per Covid-19 non verranno più rilasciati. Ma se si viaggia in Paesi che richiedono ancora per l’ingresso la Certificazione è possibile recuperarla utilizzando le piattaforme digitali oppure recandosi in farmacia o dal proprio medico di base. Ecco in dettaglio come ottenerla e a chi rivolgersi.
I Paesi che richiedono la certificazione
Con il 30 giugno 2023 è scaduto il Regolamento Europeo n. 953/2021 che stabiliva “il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione da COVID-19”. In Italia, la Certificazione è emessa solo attraverso la piattaforma nazionale del Ministero della Salute, in formato sia digitale sia cartaceo. Si riconosce per il QR code firmato digitalmente per impedirne la falsificazione.
Ad oggi nessuna nazione chiede il “green pass” formale. Alcuni paesi, però, chiedono una copertura assicurativa per i contagi eventuali da Covid-19 (Israele) o un’autocertificazione sul proprio stato di salute (Singapore) o una quarantena “leggera” (Kenya) per chi presenta sintomi o ancora un periodo di isolamento a seguito di positività riscontrata dopo test a campione (Tanzania). Tuttavia, è bene non sottovalutare la possibilità che venga richiesto il Green Pass, soprattutto per chi intraprende viaggi extra-europei.
Dove e a chi richiedere il Green Pass
Nel caso il documento venisse richiesto è ancora possibile scaricare le Certificazioni precedentemente generate e non scadute utilizzando la app Io, la piattaforma per accedere al fascicolo sanitario elettronico o tramite il sito dgc.gov con la propria tessera sanitaria o tramite Spid. Chi, però, non fosse nelle condizioni di utilizzare un computer o uno smartphone può ugualmente ottenere il proprio certificato rivolgendosi “al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta, in farmacia, presso laboratori pubblici e privati accreditati, professionisti sanitari e operatori di interesse sanitario” si legge sul sito. Le documentazioni rilasciate dai professionisti o dalle strutture sanitarie “che attestano l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dall’infeziuone o l’esito negativo di un test molecolare effettuato nelle 72 ore antecedenti o antigenico rapido effettuato nelle 48 ore antecedenti hanno analoga validità della Certificazione verde Covid-19”. Inoltre, la propria ASL può rilasciare il certificato anche in lingua inglese.
da Redazione SoFarmaMorra | 4 Luglio 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Negli ultimi anni il campo dei test diagnostici e analisi praticabili in farmacia si è notevolmente allargato e modificato, ampliando il ruolo del farmacista e la sua possibilità di offrire nuovi servizi al cittadino. Anche sollecitata da diverse richieste di chiarimenti, Federfarma ha ritenuto opportuno riepilogare la situazione odierna, secondo le norme vigenti, con la Circolare 294/2023, disponibile sul sito nell’area riservata.
Che cosa può fare oggi il farmacista nel campo di test diagnostici e analisi? Molte più cose che in passato. Federfarma riepiloga la situazione alla luce delle norme oggi in vigore.
È stata l’emergenza pandemica a dare l’impulso al cambiamento e a portare il legislatore a varare provvedimenti che, nel 2020 e nel 2022, consentivano al farmacista di svolgere attività precedentemente non previste o permesse nell’ambito di test diagnostici e analisi in farmacia.
Infatti, Federfarma ricorda anzitutto “il primo epocale cambiamento”, introdotto dalla Legge 178/2020, che consentiva l’effettuazione presso le farmacie, da parte di un farmacista, di test diagnostici che prevedono il prelievo di sangue capillare, prima non permesso.
Poi, nel 2022, con la Legge 52, è diventato possibile effettuare in farmacia test diagnostici a uso professionale che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo.
Superato così il vecchio concetto di autodiagnosi del paziente in farmacia, oggi il farmacista può utilizzare direttamente dispositivi a uso professionale per eseguire questi prelievi (di sangue o di campioni biologici).
I dispositivi che il farmacista può usare -chiarisce Federfarma- sono i near patient testing (Npt) o point of care test (Poct), cioè quelli non destinati all’autotest ma all’esecuzione di test al di fuori di un ambiente di laboratorio, generalmente vicino o al fianco del paziente da parte di un operatore sanitario.
I test diagnostici a uso professionale sono utilizzabili autonomamente dal farmacista in farmacia quando i referti non devono essere firmati da un medico di laboratorio o da altro professionista, all’interno del laboratorio.
Pertanto, specifica la circolare di Federfarma, questi test diagnostici a uso professionale “sono utilizzabili autonomamente dal farmacista in farmacia quando i relativi referti non devono essere firmati da un medico di laboratorio o da altro professionista, all’interno del laboratorio, specificamente individuato (come, per esempio, il direttore tecnico di laboratorio, che può essere solo ed esclusivamente un medico, un biologo o un chimico)”.
Eseguito il test, il farmacista deve consegnare obbligatoriamente il referto o esito al paziente, senza effettuare alcuna attività di diagnosi. È invece buona prassi ricordare al cittadino che l’esito del test deve essere visionato dal medico curante, per le valutazioni e le diagnosi del caso.
Permane, per contro, il divieto di effettuare prelievo di sangue venoso in farmacia.
Federfarma ricorda ancora che la normativa attuativa di riferimento della disposizione relativa ai test diagnostici è contenuta nel Protocollo d’intesa del 28 luglio 2022 tra Governo, Regioni e organizzazioni rappresentative delle farmacie.
Ma esistono elenchi dettagliati dei dispositivi utilizzabili e dei test eseguibili in farmacia? Federfarma chiarisce in proposito che “non esiste un elenco positivo e tassativo di tipologie di dispositivi medici a uso professionale per test diagnostici, effettuabili in farmacia, ma possono essere effettuati tutti i test, non destinati all’attività di laboratorio, per l’effettuazione del prelievo di sangue capillare e il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo”.