Piano nazionale cronicità, il ruolo delle farmacie

Piano nazionale cronicità, il ruolo delle farmacie

fonte: www.farma7.it

Il Piano nazionale cronicità sbarca in Stato-Regioni con modifiche “ritenute necessarie per migliorare l’assistenza ai malati cronici, aggiornare le iniziative messe in campo, rendere più efficaci i servizi sanitari e indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema che realizzi una progressiva transizione in un modello di rete che valorizzi sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori della assistenza primaria”.

Il testo, elaborato dal ministero della Salute, è stato inviato per l’esame e l’approvazione in sede di Conferenza Stato Regioni e le modifiche effettuate coinvolgono anche la farmacia. Si parte dal presupposto che i pazienti, essendo generalmente anziani o molto anziani, sono spesso persone o coppie sole, con difficoltà nella gestione di piani terapeutici domiciliari e criticità, specie se versano in precarie condizioni socio-economiche. La presa in carico e la gestione delle malattie croniche assorbe infatti circa l’80% dei costi sanitari e, di conseguenza, la problematica della valutazione dei costi connessi è sempre più rilevante.

In quest’ottica per le farmacie è previsto un coinvolgimento ancora maggiore, per rispondere ai bisogni di salute e di cura del paziente cronico nella comunità di riferimento con interventi di educazione, prevenzione e promozione della salute, di counseling alla persona malata o potenzialmente a rischio e anche al caregiver, secondo protocolli condivisi con i medici, i pediatri e gli specialisti, secondo quanto previsto dalla Legge 69/2009 e definito nel Decreto legislativo 153/2009, poi modificato dalla Legge 178/2020.
Alle farmacie viene poi chiesto di sviluppare, validare e implementare sistemi sinergici di collaborazione con altri professionisti sanitari, per una tempestiva ed efficiente presa in carico da parte delle farmacie dei pazienti affetti da patologie croniche sulla base della complessità clinica e del bisogno di salute. L’obiettivo è assicurare una corretta assunzione della terapia medica prescritta e una efficace aderenza ai trattamenti a lungo termine, anche al fine di potenziare le attività di farmacovigilanza. Infine, si vorrebbero maggiormente coinvolte le farmacie anche nel percorso di accesso personalizzato ai farmaci per i trattamenti a lungo termine, mediante interventi di educazione, prevenzione e promozione della salute.

Quali i risultati attesi? Un incremento di progettualità, per esempio con il dossier farmaceutico, a cura della farmacia che effettua la dispensazione del farmaco al paziente, ma anche un aumento, per il farmacista, dei progetti di formazione sulla cronicità con un suo maggior coinvolgimento, con il fine di renderlo protagonista nell’educazione e informazione del paziente/caregiver in merito alla patologia cronica di cui soffre e alla sua corretta gestione. Allo stesso modo si vorrebbe questo professionista sanitario più presente nei processi di educazione sanitaria per la prevenzione delle malattie croniche e, soprattutto, nei programmi di presa in carico dei pazienti cronici attraverso servizi fondamentali per il supporto alla cura, all’aderenza terapeutica e alla prevenzione (e qui un ruolo fondamentale lo giocheranno, in particolare, le farmacie rurali). Infine, si chiede alla farmacia di potenziare al contempo i servizi sanitari sul territorio e a domicilio del paziente cronico, con una sua presa in carico più ampia, anche con il coinvolgimento di familiari e caregiver;

Unica pecca del Piano nazionale cronicità: non sono previsti finanziamenti. Nel documento si spiega, infatti che, all’attuazione dell’accordo, “si provvede nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque sia, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”.

Micosi, intossicazioni alimentari, allergie. indicazioni sulle malattie estive più comuni del bambino

Micosi, intossicazioni alimentari, allergie. indicazioni sulle malattie estive più comuni del bambino

fonte: www.farmacista33.it

Batteri, miceti e parassiti sono tra i maggiori responsabili delle infezioni che colpiscono grandi e piccini nel periodo estivo. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) ha stilato un vademecum per la gestione di ognuna di queste problematiche.
salute dei bambini consigli su micosi, intossicazioni alimentari, allergie
Infezioni cutanee batteriche, micosi, gastroenteriti, intossicazioni alimentari e le allergie alle punture di insetto sono fastidiosi disturbi, più frequenti durante l’estate, e possono comportare rischi importanti quando colpiscono i bambini. Per questo la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) ha stilato un vademecum per la gestione di ognuna di queste problematiche. “Batteri, miceti e parassiti sono tra i maggiori responsabili delle infezioni che colpiscono grandi e piccini nel periodo estivo” commenta Susanna Esposito, direttrice della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e presidente della Sipps Emilia-Romagna.

Raccomandazioni per affrontare le malattie estive più comuni
I consigli e le raccomandazioni della Sipps per affrontare le malattie estive più comuni del bambino:

  • Infezioni cutanee:

impetigine è un’infezione batterica molto contagiosa che colpisce soprattutto i bambini. Gli agenti eziologici principali sono lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A e, più raramente, lo Stafilococco aureo. Questa infezione causa vescicole-bolle che si risolvono in 4-8 giorni. Nelle forme più lievi e superficiali è sufficiente un trattamento locale con antisettici per ammorbidire e rimuovere le squame crostose, insieme all’uso di antibiotici topici da applicare 2-3 volte al giorno per almeno una settimana dopo la scomparsa delle lesioni. Il trattamento antibiotico orale è necessario quando le lesioni sono più estese o profonde, oppure se il bambino è immunodepresso. In questi casi, il farmaco più indicato è l’amoxicillina con acido clavulanico, sempre sotto prescrizione del pediatra.
micosi cutanea delle dita di piedi e mani è un’infezione fungina causata da Trichophyton rubrum e Trichophyton interdigitalis. Questa infezione è piuttosto contagiosa, favorita dal contatto diretto, frequentazione di luoghi pubblici e scarso rispetto di buone norme igieniche. Le micosi si manifestano con chiazze eritemato-squamose, localizzate soprattutto sotto la pianta dei piedi, il palmo delle mani e a livello interdigitale, spesso pruriginose e molto fastidiose. Il trattamento è locale, con creme anti-micotiche da applicare 2 volte al giorno per almeno 14 giorni. La terapia sistemica va riservata ai casi resistenti alla terapia locale, con lesioni estese o plurifocali o coinvolgimento dei peli, poiché il follicolo pilifero non è raggiungibile dai farmaci topici. È fondamentale prevenire tali infezioni utilizzando ciabattine in gomma a bordo piscina, nella doccia e nello spogliatoio e tenendo teli, asciugamani e spazzole ad uso personale.

  • Gastroenteriti e intossicazioni alimentari:

gastroenterite di origine infettiva è causata da virus come Rotavirus, Norovirus e Adenovirus, e batteri come Escherichia coli, Salmonella, Shigella e Campylobacter. Questi patogeni sono spesso acquisiti durante viaggi internazionali in Paesi endemici e rappresentano una causa significativa di possibile disidratazione. È essenziale compensare un’eventuale perdita di liquidi con reidratazione orale, evitando bibite ad alto contenuto di zucchero come i succhi di frutta confezionati, che potrebbero aggravare la diarrea.
è raccomandabile non smettere di mangiare, preferendo pasti leggeri, piccoli e frazionati (ad esempio 6 pasti al giorno). In generale, quando si viaggia in zone con scarse condizioni igieniche, è importante bere solo acqua in bottiglia, non consumare verdure crude e frutta non sbucciata, evitare il ghiaccio e consumare carne ben cotta. Evitare cibi potenzialmente contaminati come molluschi e mitili crudi, non condividere tovaglioli, bicchieri, posate e stoviglie, e lavare sempre bene le mani con acqua e sapone o un disinfettante a base di clorexidina dopo essere stati alla toilette e prima di mangiare o manipolare cibo.
Tra le cause di tossinfezione alimentare, le salmonellosi sono tra le più comuni. Le Salmonelle non tifoidee sono presenti tutto l’anno e si trasmettono principalmente attraverso prodotti di origine animale come uova o pollame, e occasionalmente altri cibi come frutta, verdura, cereali e acqua contaminati. Le tossinfezioni da Staphylococcus aureus, invece, si manifestano entro 24-48 ore dall’assunzione di un alimento contaminato con diarrea, vomito, dolori addominali e raramente febbre.

  • Allergie da punture di insetto:

le punture di insetti come api e vespe possono causare reazioni che variano da una semplice eruzione cutanea a uno shock anafilattico, sebbene raro, che può mettere il soggetto in pericolo di vita. Anche le punture di zanzare devono essere considerate e prevenute attraverso norme igienico-comportamentali: evitare l’uscita nelle ore del tramonto, utilizzare indumenti che coprano braccia e gambe, e proteggersi con zanzariere e repellenti da applicare sulla pelle o da utilizzare negli ambienti.
La maggior parte delle reazioni alle punture di insetto si manifesta con arrossamento, gonfiore nella zona della puntura, fastidio o dolore che si risolvono entro 5-10 giorni, febbre e malessere temporanei. In questi casi, è sufficiente applicare una pomata a base di antistaminici e, in caso di febbre o dolore, utilizzare un antipiretico come paracetamolo o ibuprofene.
I casi gravi, quelli con anafilassi, si presentano più comunemente dopo punture di api e vespe e richiedono un intervento terapeutico tempestivo con somministrazione di adrenalina, ossigeno e fluidi per via endovenosa, oltre a esami di laboratorio per confermare la sensibilizzazione al veleno dell’insetto.

  • Reazioni da contatto con punture di meduse e tracine:

la Pelagia noctiluca è una medusa velenosa diffusa nel Mediterraneo. Il contatto causa dolore bruciante seguito da prurito intenso, con formazione di una zona eritematosa ed edematosa sulla pelle. Dopo una puntura di medusa, è necessario disinfettare con acqua di mare e bicarbonato, quindi applicare un gel a base di cloruro d’alluminio.
le tracine sono pesci che si trovano sotto la sabbia, vicino alla riva. Le punture di tracina provocano un dolore intenso che può durare diverse ore, con la zona di inoculazione del veleno arrossata e gonfia. Per le punture di tracina, mettere subito il piede sotto la sabbia calda o tamponare con acqua bollente, poiché il calore lenisce il dolore delle tossine velenose. È importante non utilizzare ammoniaca, limone, aceto, alcol, non strofinare o grattare la zona colpita per evitare la diffusione delle tossine, non usare pinzette per rimuovere frammenti di tentacoli e non disinfettare con acqua dolce, troppo fredda o ghiaccio.

  • Colpi di sole e colpi di calore:

il colpo di sole è causato dall’esposizione diretta ai raggi solari e provoca un aumento della temperatura corporea oltre i 38 gradi, spesso associato a scottature. Il colpo di calore si manifesta quando la temperatura esterna è molto alta e una persona non riesce a disperdere il calore. Spesso, il colpo di calore si sovrappone al colpo di sole. I bambini, specialmente i più piccoli, sono i più a rischio.
Per evitare colpi di sole e di calore è fondamentale evitare l’esposizione prolungata al sole nelle ore più calde e proteggere adeguatamente il capo. I sintomi includono febbre, cefalea, nausea, irritabilità, confusione mentale e, nei casi più gravi, perdita di coscienza e collasso cardio-circolatorio.
“Uno stile di vita sano e l’ascolto dei consigli degli esperti – sottolinea il presidente della Sipps, Giuseppe Di Mauro – è utile per prevenire la maggior parte delle situazioni a rischio. Laddove la prevenzione fallisse, l’adesione alle indicazioni e alla terapia prescritta dagli specialisti permette una gestione ottimale di ogni caso”.

‘È bene ricordare che il pediatra è sempre la figura a cui fare riferimento- conclude Piercarlo Salari, pediatra e divulgatore medico-scientifico a Milano- anche perché, conoscendo la storia clinica di ogni suo assistito, è in grado di offrire consigli accurati e soprattutto personalizzati per quanto riguarda sia le precauzioni sia, in caso di viaggi con destinazioni particolari, eventuali vaccinazioni o strategie di profilassi’.

TRASFORMAZIONE DELLA FARMACIA: STRATEGIE PER IL SUCCESSO

TRASFORMAZIONE DELLA FARMACIA: STRATEGIE PER IL SUCCESSO

fonte: www.farmaciavincente.it

Nell’era moderna, dove la concorrenza è alta e le aspettative dei clienti sono in continua evoluzione, è essenziale per le farmacie adottare strategie innovative per migliorare il servizio e ottimizzare l’efficienza. Ecco alcune idee su come trasformare la tua farmacia e portarla a un livello superiore

Prima di tutto, investire nella formazione continua del personale è fondamentale.

Un team aggiornato su nuove normative, prodotti emergenti e migliori pratiche di servizio al cliente è una risorsa inestimabile. Organizzare sessioni di formazione regolari, seminari e workshop può migliorare le competenze del personale, rendendoli più efficaci nel consigliare i clienti e nella gestione delle vendite.

Avere un sistema di vendite ben definito è altrettanto importante.

Questo include la raccolta e l’analisi dei dati dei clienti, l’identificazione delle loro esigenze specifiche e la presentazione di soluzioni mirate. Un approccio metodico non solo aumenta le vendite, ma assicura anche che i clienti ricevano consigli personalizzati e pertinenti.

Concentrarsi su obiettivi chiave può creare un “effetto domino” che facilita il raggiungimento di risultati più ampi.

Iniziare con miglioramenti specifici, come l’ottimizzazione dello spazio di vendita o l’implementazione di un programma fedeltà efficace, può liberare risorse per affrontare sfide più grandi.

L’educazione è una delle armi di marketing più potenti.

Offrire contenuti informativi attraverso blog, video e newsletter può costruire fiducia e lealtà. Informare i clienti su come gestire la loro salute, sui benefici di determinati prodotti e su come prevenire malattie comuni è un modo efficace per distinguersi.

Misurare continuamente le prestazioni e ottimizzare i processi è fondamentale.

Monitorare le metriche chiave, come la soddisfazione del cliente, le vendite per categoria di prodotto e l’efficienza operativa, aiuta a identificare aree di miglioramento e a implementare cambiamenti per un miglioramento costante e sostenibile.

Massimizzare l’efficienza operativa può fare una grande differenza. Ottimizzare l’inventario, migliorare i processi di rifornimento e snellire le operazioni quotidiane sono passi essenziali. L’automazione di alcune attività può liberare tempo prezioso per il personale, permettendo loro di concentrarsi maggiormente sul servizio al cliente.

Infine, creare una cultura aziendale basata sull’eccellenza è cruciale. Promuovere un ambiente di lavoro positivo e motivante, dove il personale è incoraggiato a dare il meglio di sé, porta a un miglior servizio al cliente e a una maggiore soddisfazione del personale. Riconoscere e premiare le performance eccellenti aumenta il morale e la produttività.

Queste strategie non solo aiuteranno la tua farmacia a sopravvivere, ma la faranno prosperare in un mercato competitivo. Investire nelle persone, nei processi e nella cultura aziendale è la chiave per un successo duraturo.

Estate e farmaci: da AIFA un vademecum per conservazione e utilizzo

Estate e farmaci: da AIFA un vademecum per conservazione e utilizzo

fonte: www.farmacianews.it

Le temperature alte rappresentano un rischio per i farmaci che possono subire alterazioni per via del caldo. Dall’AIFA un vademecum di consigli pratici per proseguire la terapia in sicurezza

Elena D’Alessandri23 luglio 2024
L’estate non è solo sinonimo di vacanze, sole e mare. Le temperature alte – che rappresentano un rischio soprattutto per le persone anziane – possono danneggiare anche i farmaci.

Proprio per questo l’Agenzia italiana del Farmaco – AIFA, suggerisce alcune accortezze per godersi l’estate e proseguire la terapia in sicurezza.

Parallax invented by Equativ.com
Controllare la temperatura e rispettarla
Per prima cosa – ricorda l’AIFA – è importante controllare il foglietto illustrativo in cui è riportata la corretta temperatura di conservazione di un medicinale.

In assenza di specifiche, tutti i farmaci devono essere conservati in ambienti freschi e asciutti, a temperatura inferiori ai 25°. E’ buona norma dunque, in viaggio, sistemarli in borse refrigerate per almeno tutta la durata dello spostamento.

Dove posizionarli in auto e in aereo
All’interno dell’auto, inserirli nell’abitacolo, solitamente più fresco rispetto al portabagagli. In aereo invece, è sempre bene portare i medicinali salvavita nel proprio bagaglio a mano unitamente alle prescrizioni, così da non rimanerne sprovvisti anche in caso di smarrimento della valigia.

Piace qui ricordare che i liquidi di volume non superiore a 100 ml devono essere inseriti in buste trasparenti, mentre per compresse e capsule non esistono restrizioni.

Attenzione ai farmaci con specifiche condizioni di conservazione
Alcuni farmaci devono però essere conservati in condizioni particolari: è così per l’insulina – che deve rimanere in frigo a temperatura controllata compresa tra 2° e 8° – ma anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali a base ormonale sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. In tutti i casi deve essere evitata l’esposizione diretta al sole o a fonti di calore.

Controllare i farmaci prima di assumerli
Se un farmaco sembra diverso nella forma, nel colore o presenta un odore anomalo è bene rivolgersi al medico o al farmacista prima di assumerlo.

Medicinali e controindicazioni all’esposizione al sole
Occorre ricordare che alcuni farmaci possono provocare reazioni legate all’esposizione solare, come dermatiti o eczemi.

Questo è vero in particolare per gli antibiotici (tetracicline, chinolonici), i sulfamidici, i contraccettivi orali (pillola), gli antinfiammatori non steroidei (FANS), la prometazina (antistaminico) e i farmaci impiegati in alcune malattie infiammatorie dell’intestino (mesalazina). In questi casi è sempre bene leggere quanto riportato nel foglietto illustrativo e utilizzare una adeguata protezione.

In casi particolari, come ad esempio dopo l’uso di cerotti o gel a base di ketoprofene, è necessario evitare di esporsi al sole fino a due settimane dopo il trattamento.

Portare i farmaci con la confezione originale
Per ridurre il volume dei bagagli, sovente i farmaci vengono inseriti in valigia senza la loro confezione o all’interno di portapillole. I rischi connessi a questa scelta possono essere molteplici: difficoltà nel riconoscere i medicinali, rischio di fare confusione con scadenze, avvertenze o dosaggi.

Inoltre, blister e scatole riparano i farmaci da luce e umidità, al contrario dei portapillole. Inoltre, nel caso fosse necessario acquistare un farmaco in vacanza, la confezione originale che riporta la composizione potrà essere d’ausilio per rivolgersi a medici e farmacisti del luogo.

Occorre ricordare altresì che in estate è sempre preferibile optare per medicinali in compresse piuttosto che in formulazioni liquide più soggette ad alterazioni legate alla temperatura.

Ricordarsi degli orari
Per non dimenticare l’orario di assunzione dei medicinali, soprattutto in vacanza in cui è più facile “distrarsi” con il cambio delle abitudini, AIFA ricorda che è possibile scaricare l’App “AIFAmedicinali” e creare il proprio armadietto farmaceutico con l’attivazione di alert per ricordare quando assumerli o per ricevere segnalazioni relative a carenze.

Integratori, la farmacia si conferma canale leader

Integratori, la farmacia si conferma canale leader

fonte: www.farma7.it

Integratori & Salute ha presentato l’ultima edizione della review “Integrazione alimentare: stato dell’arte e nuove evidenze scientifiche”, sugli integratori alimentari. Italia leader in Europa con il 26% del fatturato totale, la farmacia si conferma canale d’elezione (77,9%).

Sette italiani su 10 consumano integratori alimentari e nel 2023 il valore del comparto nel nostro Paese ha toccato i 4.545 milioni di euro. Innovazione, know how e ricerca sono i tre pilastri che guidano il settore, di cui l’Italia è leader europeo (26% del fatturato totale), seguita da Germania e Francia.
La review è il risultato della collaborazione di un pool di esperti italiani sui temi della nutrizione e della salute: i contenuti riguardano i diversi ambiti di applicazione degli integratori alimentari: Area cardiovascolare e cardiometabolica, Terza età, Salute della donna, Benessere psicologico e la funzione cognitiva, Invecchiamento cutaneo, Gastroenterologia, Salute dell’occhio e Sport.

«In Italia, il settore degli integratori alimentari è altamente regolamentato e innovativo» ha dichiarato Arrigo Cicero, presidente SINut e autore dell’introduzione della review di Integratori & Salute «e si distingue per i suoi standard qualitativi elevati e la ricerca avanzata e continua. Questo mercato è sostenuto anche dal fatto che le principali aziende del settore investono in informazione medico-scientifica sui propri integratori con reti di professionisti dedicate ad aggiornare gli operatori sanitari potenzialmente interessati a questo campo. Il consumo di integratori non è una moda consumistica senza controllo, ma è un percorso guidato da esperti: farmacista e medico sono infatti le principali fonti informative a cui i consumatori si rivolgono».

Dalla review e dalla presentazione alla stampa emergono nuove evidenze sul ruolo del microbiota intestinale per la salute e il benessere nelle diverse fasi della vita e in diverse condizioni fisiologiche, grazie alle numerose applicazioni dell’integrazione con probiotici.

Evidenze ampiamente riconosciute supportano inoltre l’esistenza di una relazione importante a tutte le età tra intestino e cervello e quindi tra l’eubiosi intestinale e gli aspetti della funzione cerebrale alla base della cognitività, del tono dell’umore e del comportamento.

Infine, vi è un interesse crescente da parte di ricercatori e clinici per la possibile relazione tra la disbiosi intestinale e la perdita di massa muscolare, che rappresentano problemi comuni spesso coesistenti negli anziani, che suggerirebbe l’esistenza anche di un asse “intestino-muscolo”.

Da alcuni studi è emerso come l’attività fisica, una dieta corretta e un’adeguata assunzione di specifici nutrienti, se necessario con integratori, siano attualmente considerati i pilastri fondamentali nel trattamento e nella prevenzione della sarcopenia per le persone anziane.

Ma quali sono gli integratori più venduti in farmacia?
La categoria più venduta in farmacia sono sempre i probiotici, con 537,3 milioni di euro (15,2% del mercato). Al secondo posto si classificano i sali minerali, con 335,2 milioni di euro (con un’incidenza del 9,2% e una crescita del +2,7% sul 2022). Al terzo e quarto troviamo vitamine e tonici, con quote superiori al 6%.

Farmacista “prescrittore”, in Francia una realtà

Farmacista “prescrittore”, in Francia una realtà

fonte: www.pharmaretail.it

Farmacista “prescrittore”, in Francia una realtà
É un argomento di discussione che ricorre periodicamente anche in Italia, la possibilità cioè che il farmacista di comunità possa dispensare un farmaco etico senza che vi sia una ricetta compilata da un medico. Ma in realtà il discorso è rimasto sempre a livello embrionale, senza reali sviluppi dal punto di vista pratico o legislativo, anche in previsione delle obiezioni che ne deriverebbero da parte delle associazioni dei medici di medicina generale.

Non è così in Francia, dove dal 19 giugno scorso è in vigore un decreto che consente a farmacisti adeguatamente formati di dispensare alcuni antibiotici per il trattamento di tonsillite o cistite batterica.

Requisiti stringenti
Questa attività – che usando una espressione italiana definiremmo di “farmacia dei servizi” – prevede per il farmacista una formazione specifica. Per le tonsilliti una formazione teorica di quattro ore, seguita da un’ora di pratica; per le cistiti una formazione della durata massima di quattro ore, che può essere seguita in tutto o in parte in e-learning. Esentati da questo percorso formativo i farmacisti che già in precedenza avevano partecipato a protocolli sperimentali relativi a test diagnostici e dispensazione di antibiotici. Molto stringenti i requisiti cui si deve adeguare la farmacia che voglia offrire questo servizio: locali adatti per la realizzazione del test (nel caso gli stessi previsti per la vaccinazione); attrezzature adatte per la realizzazione del test rapido oro-faringeo e ambienti che permettano la realizzazione del test urinario nel rispetto delle norme igieniche di base. Oltre alla ovvia disponibilità di strumentazioni necessarie alla somministrazione di test orofaringei e urinari.

Questi gli antibiotici che potranno essere dispensati:

per la cistite in una persona di età compresa tra 16 e 65 anni: fosfomicina trometamolo e pivmecillinam;
per la tonsillite (a partire dai 3 anni): amoxicillina; cefpodoxima; azitromicina; claritromicina; josamicina. Per l’adulto possibile anche il ricorso a cefuroxima.
Successivamente alla dispensazione dell’antibiotico al paziente va rilasciata una attestazione contenente nome del farmaco, posologia e durata del trattamento. Le informazioni relative alla realizzazione del test e alla eventuale dispensazione di antibiotici devono essere obbligatoriamente integrate nella Cartella clinica condivisa del paziente (Dmp, simile al nostro Fascicolo sanitario elettronico) e nel registro tenuto dal farmacista.

Quanto alla remunerazione per la farmacia, non vi sono tariffe fisse, in base alla normativa appena varata: esse variano a seconda della situazione del paziente e del risultato del test, con eventuale distribuzione di un farmaco.