Fonte: www.comunicazioneinfarmacia.it
Vedo sempre più frequentemente le campagne sconti nelle farmacie. Sconti di tutti i tipi, in tutte le forme, su tanti diversi prodotti.
Funzionano davvero per aumentare i fatturati?
Non esistono risposte univoche, le variabili sono numerose. Però pensare che una farmacia privata possa avere la meglio in termini di sconti rispetto ai corner dei supermercati o anche rispetto ad alcune catene di farmacie è davvero impensabile.
È però anche vero che la crisi economica ha indotto tutti a tagliare quasi tutte le spese, e molti persino a ridurre le spese per i farmaci. Concettualmente è quindi corretto che la farmacia “contribuisca”, vada incontro ai bisogni del cliente effettuando una scontistica, laddove è possibile.
Esiste però anche un’altra opzione, almeno su cosmetici, cosmeceutici, integratori e parafarmaci, cioè sui prodotti con prezzi più flessibili.
L’ipotesi, da valutare caso per caso, farmacia per farmacia, è quella di andare incontro al cliente abituale praticando sconti mirati e personalizzati sui prodotti di supporto o integrazione nelle patologie croniche, o in alcune patologie prettamente stagionali.
L’avete già fatto? Cosa ne pensate?