fonte: www.farmacianews.it

L’uso del web e dei social media ha raggiunto livelli senza precedenti, permeando ogni aspetto della vita quotidiana. Dal modo in cui comunichiamo e interagiamo con gli altri all’accesso alle informazioni e, persino, alla nostra percezione del mondo, questa diffusione sta lasciando un’impronta indelebile sulla società moderna

Emanuela Belloni25 giugno 2024
Piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram e TikTok sono diventate i nuovi centri sociali virtuali, dove miliardi di persone si incontrano, condividono idee, esperienze e creano connessioni. La diffusione globale di queste piattaforme ha reso il mondo più interconnesso che mai, abbattendo le barriere geografiche e culturali e creando comunità online di ogni genere.

Da una parte, il digitale ha rivoluzionato il modo in cui ci esprimiamo e socializziamo, dall’altra, i social media hanno reso la comunicazione istantanea e accessibile a tutti, permettendo alle persone di condividere pensieri, immagini e video in tempo reale. Questo cambiamento ha avuto un impatto significativo sul giornalismo, sulla politica, sulle dinamiche di acquisto e, persino, sulle relazioni interpersonali, influenzando la narrazione pubblica, le scelte individuali e il flusso delle informazioni, come chiaramente visibile ogni giorno, anche in farmacia.


Gli ultimi dati del Digital 2024 Global overview report, pubblicati a fine febbraio da We are social, rivelano come oggi le persone attive sui social media nel mondo abbiano superato i 5 miliardi (266 milioni in più nell’ultimo anno). Il tempo di connessione alle piattaforme social ha raggiunto 2 ore e 23 minuti al giorno, con una distribuzione anagrafica sempre più ampia.

L’Italia non fa eccezione e, a parte alcune peculiarità, i comportamenti degli italiani sono in linea con le tendenze mondiali. Infatti, a fronte di una popolazione di poco più di 58 milioni e mezzo di unità, sono quasi 43 milioni gli utilizzatori dei social media e ben 51,7 milioni gli user individuali di Internet, una cifra che rappresenta l’88% dell’intera popolazione.

Il tempo di utilizzo, poi, è senza dubbio rilevante, si tratta di 5 ore e 47 minuti reali di connessione Internet giornaliera (va tenuto in considerazione che in questo dato si sommano la tv, la radio e la musica in streaming, i social media, il gaming, i podcast e i giornali online). In particolare, la fruizione temporale dei social continua a crescere anche nell’ultimo anno, portando il tempo di utilizzo giornaliero a 1 ora e 48 minuti (un minuto in più rispetto al report 2023), anche se la quota di utilizzatori segna per la prima volta un decremento (circa 2% in meno rispetto al dato dello scorso anno).

Internet e social: perché così diffusi
Le motivazioni che ci spingono a cercare l’accesso al mondo online restano sostanzialmente costanti rispetto ai trend passati. Cercare informazioni, sia in senso generale sia per rimanere aggiornati sull’attualità sono sui gradini più alti del podio, mentre al terzo posto troviamo i cosiddetti how-to-do, ovvero contenuti sul “come fare”.

Quest’ultima categoria ha avuto negli anni sempre più successo, espandendosi dal mondo della cucina e del bricolage al beauty e all’healthcare. Le prime due motivazioni restano invariate anche nell’analisi dell’uso dei social, mentre il restare in contatto con amici e familiari è la terza ragione più citata, facendo emergere uno degli elementi identitari dei social network: essere reti di relazioni e socialità.

A questo dato, che pone sempre più l’accento su informazione e intrattenimento, va poi affiancato quello riguardante il numero di persone che dichiarano di guardare video (addirittura il 91%) con una sempre maggiore fruizione di contenuti appartenenti alla categoria “comedy, meme e video virali”, che è seconda solo ai video musicali. È anche molto interessante notare come i prodotti educational continuino ad avanzare in classifica, evidenziando una tendenza ormai consolidata nell’ultimo triennio: i social non sono solo intrattenimento, ma anche crescita e formazione.

In questo senso, va letto anche il successo degli how-to-do già citati, in cui la spiegazione attraverso il video diviene consiglio, supporto e verifica delle proprie competenze, ma anche fonte di ispirazione e di conoscenza. Secondo l’analisi di quest’anno, è proprio TikTok, App che si basa sulla produzione e diffusione di brevi video, il social media su cui le persone trascorrono più tempo, con 32 ore e 12 minuti al mese. Un numero che si discosta molto dal resto delle App, YouTube in seconda posizione segna 18 ore circa mensili e, a seguire, Facebook con 16 ore e mezzo.

Menzione speciale per WhatsApp che domina la classifica delle piattaforme social più utilizzate dall’alto del suo 90,3% di persone, tra i 16 e i 64 anni, che dichiarano di utilizzare l’App (dato in crescita rispetto all’anno scorso). Seguono poi Facebook e Instagram e, più in basso, ma con un’inarrestabile crescita, troviamo TikTok, che in soli 4 anni raggiunge il 41% di utilizzatori. Oltre che la più usata, WhatsApp è anche la piattaforma social preferita dagli italiani, seguita da Instagram che, per la prima volta, supera Facebook, che si assesta al terzo posto nella ricerca relativa alle social App più amate dagli utenti.

I motori di ricerca continuano a essere la fonte principale per quanto riguarda la scoperta di nuovi brand, prodotti o servizi. La pubblicità in tv si posiziona al secondo posto, mentre mantengono saldamente la terza posizione il passaparola e le raccomandazioni di amici e parenti. Va sicuramente evidenziato come, nella dinamica di scelta e acquisto dei consumatori, il cosiddetto customer journey abbia sempre più rilevanza la pubblicità sui social, che diventa una fonte di scoperta di nuovi marchi e prodotti per oltre il 25% degli utenti italiani. Anche per questo motivo si è assistito, negli ultimi 12 mesi, a una spesa in pubblicità digitale senza precedenti, con un aumento generale di tutte le forme di promozione social tra le quali spicca il ruolo dell’influencer advertising, con un totale di 340 milioni di dollari di investimenti solo in Italia.

A proposito di acquisti, è possibile affermare, studiando i trend di spesa e le scelte di canale dell’ultimo quadriennio, che alcuni comportamenti appresi durante la pandemia si sono ormai consolidati nella routine quotidiana del nostro Paese. Infatti, il numero delle persone che fa acquisti online ogni settimana si è stabilizzato al 47,1%, come l’anno scorso, con categorie che aumentano notevolmente la propria quota (per esempio, la moda e i beni di lusso crescono in valore di oltre il 20%) e altre che vedono diminuire il canale e-commerce, come nel caso del settore alimentare.

Gli acquisti online di prodotti appartenenti alle categorie della cura della persona e del beauty anche quest’anno sono in crescita, stesso trend per i farmaci Otc che segnano un + 8,6% rispetto al report 2023. I numeri fin qui rappresentati ci restituiscono la fotografia di un Paese sempre più digitale, connesso, informato e omnicanale, dove i percorsi di acquisto tradizionali si sovrappongono a quelli virtuali, talvolta in modo sinergico o complementare. Numeri che ci raccontano di una popolazione sempre più identificata con il proprio smartphone che scrive messaggi e si esprime attraverso meme ed emoticon, guarda video di ogni genere, tiene relazioni social, utilizza quotidianamente le videochiamate ed è sempre più a suo agio con la tecnologia. Di contro, la realtà strutturale e organizzativa del nostro sistema Paese non sempre riesce a interpretare i cambiamenti in tempo e a proporsi come attuale.

Scegliere il linguaggio corretto per le diverse piattaforme social, trovare la formula in cui bilanciare lo store fisico con quello virtuale, orientarsi in questi stravolgimenti, tanto rivoluzionari quanto repentini, non è stato e non è facile. In questo contesto, anche la farmacia italiana, seppur con grande impegno, sta faticando ad abbracciare il cambiamento e molti dei dati sulla diffusione della tecnologia e della presenza digitale delle farmacie sono impietosi, se confrontati con i dati di utilizzo e connessione del cittadino. Durante l’ultimo Netcomm Digital Forum H&P 2023, sono stati presentati i dati della ricerca Digital Pharmacy Monitor condotta da Tecniche Nuove su oltre 18.000 farmacie italiane.

L’indagine desk ha mostrato come la presenza digitale, intesa nella ricerca come sito Internet, account social o e-commerce riconducibili alla farmacia, sia riscontrabile in solo il 54% del totale del settore, mentre è soltanto il 4,4% delle farmacie a presidiare tutti e tre i canali digitali. Un dato che solo in parte viene compensato dall’utilizzo di account o telefoni privati dei farmacisti e che comunque rivela come la comunicazione digitale non sia ancora considerata strategica per moltissime realtà che operano sul nostro territorio.

Il peso per la farmacia
In un contesto economico-sociale in continua evoluzione, le farmacie svolgono e svolgeranno sempre più un ruolo cruciale nel sistema sanitario italiano, fornendo servizi essenziali alla comunità locale. Una comunicazione efficace è fondamentale per garantire che i pazienti possano beneficiare pienamente di questa offerta: conoscere le opportunità, prenotare i servizi, monitorare la propria salute, fare prevenzione e, soprattutto, essere messi nella condizione di conoscere una cosa tanto banale quanto basilare: “sapere chi fa che cosa e dove”.

La comunicazione digitale, in questo senso, offre numerosi vantaggi alle farmacie italiane. Attraverso i social media, i siti web e le App mobili, le farmacie possono raggiungere un pubblico più vasto, ben oltre il proprio territorio di prossimità, e farlo in modo rapido ed efficiente. Infatti, la comunicazione bidirezionale consente ai pazienti-clienti di porre domande, prenotare appuntamenti e ricevere consulenza in modo attivo e personalizzato.

Inoltre, una comunicazione digitale organizzata e presidiata è la leva più importante per diffondere, in modo chiaro e sempre aggiornato, i servizi offerti, gli orari e le proprie aree di specializzazione, oltre che per promuovere le giornate tematiche e di prevenzione non soltanto a chi già frequenta la farmacia, ma a potenziali nuovi clienti. Per massimizzare l’efficacia dei nuovi media, le farmacie devono adottare, però, strategie mirate, seguendo le tendenze e investendo su ciò che è realmente attuale e non già “passato”.