Fonte: www.federfarma.it

Federgy, il sindacato francese che tutela i gruppi di acquisto e le catene virtuali dei titolari transalpini, ha dichiarato guerra alle aziende produttrici che “spingono” sugli acquisti diretti. Lo riporta ieri Le Quotidien du Pharmacien, con un articolo che per contenuti merita una lettura anche da questa parte delle Alpi. L’offensiva di Federgy è affidata a una nota nella quale raccomanda alle farmacie di fare promozioni soltanto sui farmaci non rimborsati del loro genericista abituale o sulle marche della loro centrale di acquisto. Obiettivo, mettere all’angolo quei produttori che cercano di aggirare consorzi e network per vendere direttamente ai titolari. Con sconti, scrive il quotidiano francese, anche del 15-20%. Per Federgy, queste pratiche commerciali hanno soltanto un obiettivo, quello di mettere sotto controllo le farmacie e legarle a doppio filo alle aziende.

Per non parlare delle derive che si consoliderebbero nel medio-lungo periodo: con lo strumento dell’acquisto diretto, è in sostanza l’accusa dei gruppi di acquisto, i produttori convincerebbero le farmacie a moltiplicare gli ordinativi fino a generare eccessi di stock. Risultato, i titolari sarebbero poi costretti a smaltire gli accumuli rivendendo ad altri colleghi, pratica che in Francia è vietata dalla legge. Gli acquisti diretti, è la morale di Federgy, convengono soltanto ai produttori che li praticano, perché di fatto accrescono la fragilità delle farmacie.