fonte: www.farmacista33.it

L’incidenza dell’influenza ha già superato la soglia “del livello di entità molto alta”, secondo il rapporto Influnet dell’Istituto superiore di sanità
In Lombardia, Emilia-Romagna e Umbria l’incidenza dell’influenza ha già superato la soglia “del livello di entità molto alta”, secondo il rapporto Influnet dell’Istituto superiore di sanità. Nel resto d’Italia la situazione non è comunque più tranquilla: nell’ultima settimana sono stati 762mila gli italiani a letto con l’influenza e i bambini risultano i più colpiti, anche da bronchiolite da virus respiratorio sinciziale.

Rezza: sarà una stagione a intensità molto alta. I farmaci da prendere
Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, conferma che per l’influenza sarà “una stagione a intensità molto alta, con un picco che potrebbe arrivare in anticipo. Anziché a gennaio-febbraio, nelle settimane di inizio anno». Niente cambia «dal punto di vista della sintomatologia che dura in media cinque giorni. Febbre molto alta che sale rapidamente, dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore, inappetenza – spiega -. Anche le cure non cambiano. Prendere antipiretici per abbassare la temperatura, bere molto, riposo e no antibiotici a meno che non siano indicati dal medico di fronte al sospetto di una complicazione batterica. Ricordiamo ancora che gli antibiotici non funzionano contro i virus”.
La vaccinazione “va raccomandata ad anziani, per i quali è preferibile la formulazione adiuvata, e fragili. Si può fare tranquillamente assieme alla quarta dose anti Sars-CoV-2, è consigliata alle donne in gravidanza. Per questi gruppi di popolazione è gratuita”.
Il 118 sta registrando, in queste ultime settimane, un aumento delle chiamate e degli interventi per Covid-19. Lo riferisce all’Adnkronos Salute Marzio Balzanelli, presidente nazionale Sis 118, sottolineando che “i ricoveri sono in crescita, come testimoniano i dati, ma l’espressività clinica di queste varianti in circolazione è minore rispetto al passato, con meno casi gravi. La situazione peggiorerà con il freddo – avverte Balzanelli – e non ci aiuterà la circolazione dell’influenza, con il picco previsto fra dicembre e gennaio”. Una tempesta perfetta che rischia di mettere a dura prova l’emergenza-urgenza sul territorio. “Restiamo in allerta e pronti a fronteggiare ogni evenienza, sulla base dell’esperienza maturata in questi anni”, conclude.

Molti anziani sono vaccinati e hanno imparato a proteggersi
“È normale che l’influenza ci sia, sono oltre 2 anni che non la vediamo – spiega all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. – Gli ultimi dati Influnet ci dicono che sta colpendo molto i bambini sotto i 5 anni, con un’incidenza di 40 casi su 1.000 assistiti, anticipando un po’ i numeri che vediamo a fine dicembre-inizio gennaio. Ma dobbiamo anche capire che nel calderone influenza finiscono anche altri virus parainfluenzali, quelli sinciziali e anche coronavirus umani come l’Oc43 che da cent’anni è tra noi e ci porta il raffreddore. A questo punto il consiglio è che, se aumentano i casi, forse terrei la mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati, soprattutto per gli anziani e i fragili. Senza reintrodurre l’obbligo come stanno pensando in Francia, ma raccomandandola”.
Fortunatamente, osserva invece Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, “gli anziani sono molto vaccinati e hanno imparato a proteggersi, quindi si ammalano meno. Questo è un dato positivo che conferma l’efficacia della vaccinazione”.

Picco di bronchioliti da virus respiratorio sinciziale
I dati dell’ultimo rapporto Influnet confermano, dunque, che anche in Italia come nel resto dell’Europa stiamo registrando un picco che colpisce particolarmente i bambini, “a cui si aggiunge la bronchiolite da virus respiratorio sinciziale. Si tratta di una ondata di contagi che inizia a mettere in crisi i reparti di Pediatria ospedalieri e gli studi dei pediatri di famiglia, specialmente nel Nord del Paese. Non possiamo dire che i casi siano più gravi o gravati da complicanze rispetto agli anni scorsi, anche perché i bilanci si fanno alla fine; quindi, ne dovremo riparlare nella primavera del 2023. Ma certamente il numero di bambini colpiti dai virus dell’influenza è di gran lunga più elevato rispetto a quello registrato nelle ultime due stagioni invernali”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Mariano Magrì, pediatra del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Lecce.
“Ciò a cui bisognerebbe prestare attenzione è fondamentalmente la prevenzione – spiega l’immunologo Mauro Minelli – evitare che le persone adulte o i fratellini più grandi, se influenzati, possano stare a diretto contatto con i bambini piccoli; evitare il fumo passivo certamente in grado di peggiorare le malattie respiratorie in età pediatrica; continuare, ove possibile, ad allattare al seno, considerando questo come l’unico meccanismo protettivo diretto di cui l’uomo può disporre contro le infezioni virali – consiglia l’immunologo – Se tutto questo dovesse non essere sufficiente ad evitare che il bambino venga coinvolto da una forma importante di influenza quello a cui le mamme dovrebbero prestare grande attenzione è il controllo dell’alimentazione del piccolo paziente, perché il primo segno di una evoluzione sfavorevole della malattia virale è la riduzione della nutrizione”.