da Redazione SoFarmaMorra | 12 Maggio 2025 | Aggiornamento Tecnico
Aggiornamento 09-05-25
FARMACO
1) REVOCA SU RINUNCIA
I seguenti medicinali sono revocati su rinuncia del titolare AIC:
BORTEZOMIB ZENTIVA: 002129017
DICLOFENAC MYLAN PHARMA: 045954017, 045954029
Le Determinazioni di revoca, che saranno pubblicate in Gazzetta Ufficiale,
prevedono lo smaltimento delle scorte entro e non oltre 180 giorni dalla data
di pubblicazione.
2) MODIFICA STAMPATI
Modifica stampati di medicinali, con consegna del foglio illustrativo dal 7/6/2025:
AMALESS (041087)
DULOXETINA AUROBINDO (043587)
ELIPSODOX (043811)
FEXOFENADINA AUROBINDO (051211)
HYGIGAL (044837)
IRBESARTAN AUROBINDO (042107)
IRBESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE AUROBINDO (041243)
LOSARTAN AUROBINDO (043614)
LOSARTAN E IDROCLOROTIAZIDE AUROBINDO (041392)
MELIGLIX (049987)
METFONORM (035215)
RIVASTIGMINA AUROBINDO (041787)
VALSARTAN E IDROCLOROTIAZIDE AUROBINDO (042278)
VILDAGLIPTIN AUROBINDO (047317)
Il foglio illustrativo sarà reso disponibile dal Titolare AIC secondo le
tempistiche previste dalle vigenti disposizioni normative.
3) LOTTI AGGIORNATI
I primi lotti aggiornati delle seguenti confezioni sono:
043797012 CYRAMZA – D822899W scadenza 12/2027
043797036 CYRAMZA – D824162P scadenza 12/2027
045260027 OLUMIANT – D828516 scadenza 2/2027
036027011 OLMETEC – 412306A scadenza 5/2027
036027112 OLMETEC – 414426A scadenza 7/2027
045260104 OLUMIANT – D823188 scadenza 9/2027
023616028 SELOKEN – SR5B50 scadenza 5/2029
045338011 SIKLOS – 41197C scadenza 1/10/2027
045338023 SIKLOS – 50144C scadenza 27/1/2028
PARAFARMACO
REGIONE SARDEGNA. AGGIORNAMENTO PRONTUARIO DEI DISPOSITIVI MEDICI PER DIABETICI PRESCRIVIBILI A CARICO DEL SSR
La Regione Sardegna, con Determinazione prot. n. 286/9115 del 31/03/2025, ha
aggiornato il Prontuario dei dispositivi medici per diabetici prescrivibili
a carico del SSR.
La Banca Dati Farmadati Italia e’ aggiornata
Farmadati Italia srl. Tutti i diritti riservati
da Redazione SoFarmaMorra | 9 Maggio 2025 | Aggiornamento Tecnico
Aggiornamento 08-05-25
FARMACO
1) FURTO DI MEDICINALI
AIFA segnala il furto di alcuni medicinali ed invita pertanto ad accertare la
legittimita’ di eventuali forniture/proposte di forniture. I lotti cui prestare
attenzione sono segnalati in Banca Dati come “lotto critico” nell’archivio
“Lotti”.
2) LOTTI AGGIORNATI
I primi lotti aggiornati delle seguenti confezioni sono:
042149017 LEVODROP – C0111 scadenza 2/2028
036027062 OLMETEC – 410463A scadenza 4/2027
036849065 PROPOFOL KABI – 16UC3437 scadenza 2/2028
036849091 PROPOFOL KABI – 16UA2830 scadenza 12/2027
036849127 PROPOFOL KABI – 16TM2642 scadenza 12/2027
049879012 VYEPTI – 2833612 scadenza 31/10/2027
) AGGIORNAMENTO TABELLE SOSTANZE STUPEFACENTI
Con D.M. 18 aprile 2025, pubblicato sulla G.U. n. 104 del 07/04/2025 ed in
vigore dal 22 maggio 2025, il Ministero della Salute inserisce la sostanza
lisdexamfetamina nella tabella I e nella tabella dei medicinali sezione A
(Tabelle del D.P.R. n. 309/1990 e ss.mm).
In Banca Dati Farmadati Italia non figurano referenziati medicinali o materie
prime a base della sostanza elencata nel DM in argomento.
4) NUOVO ELEMENTO TABELLA VALIDITA’
L’aggiornamento odierno vede l’inserimento di un nuovo elemento della
Tabella “Validita’” (ASCII: tipo Tabella n. 03 dell’archivio filtabel; BDF2.0 e
NBDF: tabella TS049 VALIDITA’) riferito al medicinale per uso umano VYJUVEK:
codice = 1H
descrizione breve = 2 ANNI TRA -15 -25. 1 MESE +2+8
descrizione estesa = 2 ANNI IN CONGELATORE TRA -15 E -25 GRADI. DOPO
SCONGELAMENTO: 1 MESE DA +2 A +8. NON RICONGELARE
5) NUOVO ELEMENTO TABELLA “TEMPERATURA – CONSERVAZIONE”
L’aggiornamento odierno vede l’inserimento di un nuovo elemento della Tabella
“Temperatura – Conservazione” (tipo tabella n. 18 dell’archivio filtabel,
BDF2.0 e NBDF: Tabelle TS042 CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE e TS042E CONDIZIONI DI
CONSERVAZIONE – ESTENSIONE):
codice = 1S
descrizione breve = 10MESI DA+2 A +8/2MESI INF +25
descrizione estesa = 10 MESI DA +2 A +8 GRADI / PAZIENTE: 2 MESI INFERIORE A +25 GRADI IN CONFEZIONE ORIGINALE
6) MODIFICA PREZZI DI RIMBORSO REGIONE LAZIO
L’aggiornamento odierno reca modifiche ai prezzi di rimborso della Regione
Lazio, in vigore dal 12 maggio 2025.
DISPOSITIVI MEDICI
NATUS MEDICA: RITIRO LOTTI MONITOR OLYMPIC BRAINZ
Natus Medical comunica che i monitor per terapia intensiva neonatale Olympic
Brainz – 965043920 con numero di lotto compreso tra 001 e OBM00002H3613
potrebbero recare l’etichetta di posizionamento degli elettrodi orientata in
modo errato sul Digital Acquisition Box.
Natus Medical chiede ai Clienti di verificare il corretto orientamento
dell’etichetta scartando i dispositivi non conformi.
Per ulteriori informazioni, contattare: FCA@Natus.com
Farmadati Italia srl. Tutti i diritti riservati
da Redazione SoFarmaMorra | 8 Maggio 2025 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
La settimana Mondiale dell’Immunizzazione – in corso dal 24 al 30 aprile – ha rappresentato l’occasione per la Federazione internazionale dei Farmacisti – FIP, di pubblicare un documento di analisi dei progressi compiuti nella vaccinazione a livello globale e delle sfide ancora da superare.
In occasione della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, celebrata dal 24 al 30 aprile, la International Pharmaceutical Federation – FIP, ha presentato un’analisi completa dei progressi raggiungi nella vaccinazione in farmacia basandosi sui dati di 116 Paesi. Il documento mostra le strategie di successo implementate dai diversi Paesi per rendere le vaccinazioni più accessibili, citando anche l’Italia come esempio di best practice. Obiettivo primario del rapporto è fornire una fotografia dei progressi compiuti e delle sfide ancora in campo per promuovere la vaccinazione in farmacia a livello globale.
Le vaccinazioni in farmacia: lo scenario globale
A livello globale, dei 116 Paesi ricompresi nell’analisi, 56 – tra cui l’Italia – hanno adottato normative per promuovere la vaccinazione in farmacia. L’Europa risulta in tal senso il Continente più avanzato con 25 Paesi che hanno implementato la normativa. In questi contesti si sta lavorando per ampliare l’offerta in termini di vaccinazioni somministrate e di una migliore messa a punto delle normative. Per quanto concerne gli altri contesti, una normativa è stata adottata in 11 Paesi dell’Africa, 8 dell’America e 7 dell’area mediterranea orientale.
Tuttavia, solo una parte di questi paesi garantisce ai farmacisti la possibilità di somministrare vaccini. La normativa risulta invece assai limitata nell’Area del Pacifico Occidentale in cui solo in due paesi consentono sia la somministrazione che la prescrizione di vaccini da parte dei farmacisti. Infine l’area del Sudest asiatico risulta quella con la minore implementazione.
Le principali sfide
Stando ai risultati di una survey FIP, le sfide principali per il pieno dispiegamento della vaccinazione in farmacia riguardano il supporto governativo e del sistema sanitario – che compare tra la principale barriera segnalata – e le barriere finanziarie: l’assenza di una equa remunerazione scoraggia i farmacisti dal dedicarsi a questa tipologia di servizio.
Un ulteriore elemento ostativo è rappresentato dalla resistenza di altri professionisti sanitari – medici e infermieri in primis – motivato da una preoccupazione relativa alla carenza di una adeguata formazione da parte dei farmacisti e da problematiche di concorrenza. Sul tema della formazione – segnalato ma meno rilevante rispetto alle barriere politiche e finanziarie – programmi standardizzati sarebbero auspicabili, mentre tuttavia si ravvisa una formazione che varia notevolmente da paese a paese.
In tal senso, il documento FIP sottolinea che la vaccinazione in farmacia rappresenta un importante progresso nell’assistenza sanitaria e una risposta in termini di accessibilità, fruibilità ed efficienza. Altresì, con tassi di vaccinazione in molti Paesi (compresa l’Italia) al di sotto degli standard ottimali, la vaccinazione in farmacia rappresenta un’opportunità per migliorare l’immunizzazione riducendo al contempo il carico delle strutture sanitarie tradizionali.
Alcuni esempi di best practice
Il rapporto illustra anche alcune best practice messe in campo in alcuni contesti. In Paesi come Australia e Germania, è stato fondamentale introdurre cambiamenti normativi graduali e su scala nazionale, garantendo un sostegno delle parti interessate e dimostrando al tempo stesso i vantaggi di un più ampio accesso all’immunizzazione.
Per quanto concerne invece la formazione, premianti le esperienze di Arabia Saudita e Belgio che attraverso programmi strutturati hanno garantito che i farmacisti fossero dotati delle competenze e delle certificazioni necessarie.
Altresì, l‘integrazione dei registri vaccinali nei sistemi sanitari elettronici nazionali – come in Belgio, Irlanda e Portogallo – ha semplificato i flussi di lavoro, riducendo la frammentazione esistente nella raccolta dei dati e migliorando il coordinamento degli operatori sanitari.
Importanti campagne di sensibilizzazione, come quelle messe in campo in Canada e Svezia, si sono dimostrate particolarmente utili per superare la disinformazione e rafforzare la fiducia nei servizi di vaccinazione in farmacia. Infine, la collaborazione interprofessionale, come avvenuto in Francia e Grecia, ha ridotto le resistenze di altri operatori sanitari promuovendo il lavoro di squadra.
Per quanto riguarda l’Italia infine, il documento evidenzia con positiva enfasi la scelta di implementare un programma di formazione vaccinale standardizzato di carattere nazionale necessario a superare le disparità regionali e le resistenze professionali. Il documento ricorda altresì che all’inizio del 2024, sono state introdotte proposte legislative per far sì che i farmacisti possano somministrare tutti i vaccini a soggetti di età superiore ai 12 anni.
da Redazione SoFarmaMorra | 8 Maggio 2025 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Il ricordo di un profumo o un odore oggi è incluso nelle tecniche di vendita, al punto che l’olfatto è sempre più oggetto di numerosi studi su cui si basano le più moderne tecniche del cosiddetto “Neuromarketing”
Malva Moncalvo6 Maggio 2025
L’olfatto è il più ancestrale dei nostri sensi ma quello che è stato maggiormente tralasciato. Addirittura, Sigmund Freud sosteneva che il genere umano si sarebbe evoluto soltanto se avesse abbandonato l’utilizzo di questo senso così primitivo e animalesco che altro non faceva se non enfatizzare l’istinto con tutto ciò che ne conseguiva e che mal si sposava con le usanze della società. Sono numerosi gli esempi di tradizioni, ancora oggi utilizzate, che nascono da necessità olfattive.
Soltanto Friedrich Nietzsche riconobbe le peculiarità di questo senso e ne prese, in un certo qual modo, le difese affermando che “il suo naso non sbagliava mai”.
Il processo di sviluppo scientifico a lungo ha trascurato l’olfatto e sono moltissimi i ricercatori e gli scienziati, ma anche i filosofi e gli antropologi, ad aver minimizzato le capacità olfattive dell’uomo. Alcuni hanno formulato tesi legate alla dimensione del bulbo olfattivo, altri al rapporto bulbo olfattivo/cervello, altri ancora hanno sostenuto un processo di sviluppo del cervello stratificato e gerarchizzato da cui dipenderebbe l’importanza o la sudditanza di questo senso.
Individuare l’odore
In ogni caso, non è tanto la percezione dell’odore ciò che interessa ma l’individuazione dell’odore: il poterlo riconoscere e classificare. Secondo McGann, il cane avrebbe una migliore percezione dell’odore dell’urina per la strada mentre l’essere umano è capace di distinguere il profumo del vino buono: il cane non ha il recettore per il tricloroanisolo, la molecola che permette di stabilire se una bottiglia di vino “sa di tappo”.
Da quando l’uomo ha imparato a utilizzare il fuoco per cuocere i cibi, circa due milioni di anni fa, si sono sviluppati i cosiddetti recettori olfattivi della via retronasale: quelli che permettono alle componenti olfattive dei cibi di raggiungere la mucosa olfattiva dal retro della cavità orale.
I principali ruoli di questo senso sono tre: l’alimentazione, il riconoscimento dei pericoli e la comunicazione sociale. Il feto riconosce l’odore della madre e sarà ciò che ricercherà per l’allattamento. Il latte materno contiene vanillina, ecco quindi che la maggior parte delle persone allattate al seno ama i profumi base vaniglia, a differenza di chi è stato allattato artificialmente. Questo dato è un ottimo esempio della memorizzazione degli odori per ripetizione: un gesto istintivo, di sopravvivenza e ripetuto nel corso del tempo in maniera inconsapevole che ci porta in una zona di comfort che resterà tale per tutta la vita.
Legame con i ricordi
Tra i cinque sensi, l’olfatto è quello più legato ai processi di memoria, sia conscia (dichiarativa) che inconscia (non dichiarativa), in particolar modo per quanto concerne lo stato emozionale dei ricordi. In alcuni casi, infatti, presenta una possibilità trasmissiva inconscia, in quanto il messaggio passa in maniera indipendente dalla nostra volontà. Questa caratteristica fisiologica fa sì che, percependo un odore, ci possa ritornare alla memoria una determinata persona, situazione, luogo, proprio perché questo senso è riuscito ad aprire un “cassetto” della nostra memoria che sblocca uno o più ricordi.
Non a caso, gli anglosassoni parlano di “Sell with Smell” per sintetizzare le tecniche del cosiddetto neuromarketing che si propongono di rendere multisensoriale l’esperienza di acquisto. È indubbio, infatti che il profumo provochi benessere, invogli alla permanenza in un luogo e renda quindi più probabile anche l’acquisto.
Tecniche di vendita
Il marketing olfattivo usa gli odori con tecniche e strategie mirate a influenzare il comportamento di acquisto. Basti pensare che già nel 1966, Procter&Gamble aggiunse il profumo di limone a un detersivo liquido per piatti perché l’idea di questo agrume ne avrebbe evidenziato la forza sgrassante. Fu subito un successo, e lo è tuttora!
L’odore di pane, di vaniglia, di torta diventano uno strumento “porta dentro” e modificano il camminamento dell’utente: a parità di prezzo, infatti, siamo attratti da prodotti con una valenza emotiva e tendiamo ad aggrapparci a elementi rassicuranti che spesso riconducono al passato e a zone di comfort.
Volume giusto
Analizzando la mappa degli stimoli a cui è sottoposto il consumatore, è stato riscontrato che i fattori che influenzano le decisioni di acquisto inconsapevoli sono molteplici. Attenzione: inconsapevoli non significa irrazionali.
L’utente è spesso più attento al rapporto prezzo/quantità che non a quello prezzo/qualità e quest’ultima non si evince dalla lista degli ingredienti che compongono il prodotto, bensì molto più spesso dal tipo di packaging impiegato, dai colori e dalle forme utilizzate (che non è detto che siano coerenti con la vera natura del prodotto).
A parità di prezzo siamo più attratti dai prodotti con una valenza emotiva che può essere amplificata da stimoli multisensoriali. Ma è sempre bene non esagerare: il volume troppo alto della musica, così come l’eccesso di profumo, può risultare fastidiose e diventare controproducente.
Logo olfattivo
Riferendosi all’olfatto, sarà opportuno selezionare delle fragranze che creino il cosiddetto “logo olfattivo” del reparto, che potrebbe essere caratterizzato da note talcate in grado di evocare sensazioni di pulito, fresche e morbide, assolutamente non invasive e conferire agli ambienti della farmacia eleganza e sobrietà. In questo modo, si evita che il cliente/paziente si rivolga a noi solo per l’etico ed effettui gli acquisti del cosmetico altrove.
Con queste accortezze, è possibile collocare la farmacia come punto di riferimento professionale sul territorio, qualificandole e, nel contempo, differenziandole anche dalla multicanalità delle proposte. A questo proposito, è raccomandabile far capire ai clienti che i prodotti cosmetici selezionati sono di grande qualità selezionata e pertanto ideali sia per prendersi cura di sé che anche per utili regali.
I profumi rappresentano una category specifica del grande mondo della cosmesi. Anch’essi regolati a livello normativo del Reg. 1223/2009, i profumi godono oggi di grande attenzione in quanto il mercato è fortemente in espansione, proprio per la capacità dei suoi prodotti di attivare stati emozionali legati alla memoria olfattiva che risultano gratificanti per l’utilizzatore e fidelizzanti per il brand.
Attraverso il profumo si possono raccontare storie, sottolineare valori, consentire esperienze immersive ma soprattutto memorabili che, quando ben studiate, hanno molteplici risvolti positivi anche in termini di marketing.
Fin dall’antichità
L’olfatto ha una valenza ancestrale perché è il senso che ci ha sempre difeso dal pericolo e infatti rimane importantissimo e conserva il ruolo di barriera e protezione anche dagli agenti patogeni e/o dalle sostanze nocive per il quale Madre Natura pare ce lo abbia donato. Basti pensare che quando siamo raffreddati sentiamo meno anche i sapori, o che le bombole del metano, che è inodore, vengono appositamente addizionate con “l’odore del gas” proprio per rendere riconoscibili eventuali perdite che altrimenti sarebbero troppo pericolose.
Nel corso della storia, l’olfatto non è mai stato considerato un senso nobile quali sono la vista e l’udito, proprio perché caratterizzato da una componente inconscia che lo rende più istintivo, in un certo qual modo “con istinto animale”. Basti pensare che tutto il mondo dei Diritti di Autore tutela opere che interessano la vista o l’udito (vedi il mondo SIAE), ma non esiste nulla a tutela dei profumi. E non deve quindi sorprendere che a guidare questo senso siano più le emozioni che non le parole.
Sembra che la perdita dell’abitudine a saper usare l’olfatto abbia contribuito all’acquisizione della posizione eretta nel processo di sviluppo dell’uomo, infatti, gradualmente abbiamo avuto la necessità di “tirare su la testa” per dare spazio alla vista.
da Redazione SoFarmaMorra | 8 Maggio 2025 | Mondo Farmacia
Fonte: www.farmacista33.it
Una review internazionale, pubblicata sulla rivista World Allergy Organization Journal (IF 3,9), riconosce il ruolo centrale del farmacista nella gestione dell’asma e della rinite allergica per intercettare i bisogni insoddisfatti dei pazienti
di Paolo Levantino – Farmacista clinico
Rinite allergica e asma, counselling del farmacista su sintomi e farmaci: nuovo standard assistenziale in farmacia
Molti pazienti con asma e rinite allergica nonostante la disponibilità di trattamenti efficaci continuano a presentare bisogni clinici insoddisfatti dall’uso improprio dei farmaci Otc alla scarsa consapevolezza dei sintomi di allarme sottovalutati o riferiti in ritardo. In questo scenario, Molti pazienti con asma e rinite allergica nonostante la disponibilità di trattamenti efficaci continuano a presentare bisogni clinici insoddisfatti. Il farmacista può intervenire su più fronti educando al corretto uso degli inalatori, usando strumenti digitali e orientando la scelta dei farmaci di automedicazione. Il tutto in un modello di presa in carico standardizzato sulla base di un modello illustrato in una recente review pubblicata sul World Allergy Organization Journal e realizzata un team multidisciplinare composto da esperti clinici e accademici a livello mondiale a cui ha contribuito anche la Sifac.
Asma e rinite allergica patologie presenti contemporaneamente
La gestione delle patologie respiratorie croniche ha assunto un rilievo crescente, parallelamente all’aumento della loro prevalenza e alla complessità delle cure. Asma e rinite allergica (RA), spesso presenti contemporaneamente, richiedono una gestione continua, personalizzata e fondata sulla collaborazione tra diversi professionisti sanitari. In tale prospettiva, il farmacista può e deve diventare parte attiva della rete di presa in carico, contribuendo a migliorare l’aderenza terapeutica, a prevenire l’uso improprio dei farmaci da banco ed a favorire una corretta educazione sanitaria.
Bisogni insoddisfatti nei pazienti con asma e rinite allergica
Nonostante l’ampia disponibilità di opzioni terapeutiche, molti pazienti con asma e rinite allergica continuano a manifestare bisogni clinici insoddisfatti. Tra questi spiccano la scarsa aderenza al trattamento (stimata intorno al 60%), l’utilizzo improprio di farmaci sintomatici, una conoscenza limitata della patologia (con oltre il 40% dei pazienti che non riconosce i sintomi di allarme) e una gestione spesso lacunosa delle comorbidità. In aggiunta, uno studio europeo ha rilevato che oltre il 50% dei pazienti tende a sottovalutare i propri sintomi respiratori, riferendoli solo in fase acuta, compromettendo la continuità assistenziale e l’adeguatezza del trattamento a lungo termine.
Gestione quotidiana del paziente: counselling, educazione, monitoraggio
Il farmacista può colmare queste lacune agendo come figura di prossimità clinica e promotore di percorsi di cura strutturati, attraverso un ascolto attivo, counseling mirato, educazione sanitaria e follow-up costante. Il suo intervento, personalizzato e basato sulla relazione di fiducia con il paziente, può incrementare in modo significativo l’aderenza terapeutica, migliorare la tecnica di somministrazione dei farmaci (in particolare degli inalatori) e supportare il monitoraggio dei sintomi tramite strumenti digitali come l’app Mask-air. Secondo alcune evidenze, il counseling farmacologico può determinare un incremento fino al 40% nella persistenza terapeutica a sei mesi.
Il farmacista svolge, inoltre, una funzione fondamentale di filtro critico nell’uso dei farmaci da banco, orientando il paziente verso scelte terapeutiche appropriate e scoraggiando l’impiego cronico di soluzioni potenzialmente nocive, come i decongestionanti simpaticomimetici nasali. Questo tipo di vigilanza è particolarmente rilevante, considerando la diffusa tendenza all’automedicazione nei pazienti affetti da rinite allergica.
Il caso finlandese: un modello replicabile
Un esempio concreto dell’efficacia del coinvolgimento strutturato dei farmacisti arriva dalla Finlandia, dove il Programma per l’Asma (1994–2004) e il successivo Programma per le Allergie (2008–2018) hanno integrato formalmente le farmacie di comunità nelle strategie assistenziali. Questo approccio ha portato ad un miglioramento significativo del controllo delle malattie respiratorie e una riduzione del loro impatto economico e sociale. In particolare, i giorni di degenza ospedaliera per asma sono diminuiti del 54%, passando da 110.000 nel 1993 a 51.000 nel 2003. Nel 2004, quasi tutti i nuovi pazienti asmatici hanno ricevuto istruzioni adeguate sull’uso degli inalatori e nella maggior parte dei casi hanno dimostrato di padroneggiare correttamente la tecnica inalatoria, con evidenti benefici in termini di efficacia terapeutica e riduzione degli errori nella somministrazione.
Le evidenze scientifiche e le esperienze internazionali dimostrano che il farmacista può contribuire in modo sostanziale a migliorare gli outcome clinici, a promuovere l’aderenza terapeutica e a ridurre i costi diretti e indiretti legati alle patologie respiratorie. Per cogliere appieno questo potenziale, è indispensabile investire in formazione e strumenti operativi condivisi.