da Redazione SoFarmaMorra | 14 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
Sapete che differenza c’è tra dietologo e nutrizionista? Tutti sappiamo che un’alimentazione sana è alla base del nostro benessere fisico e mentale.
Molti di noi hanno sentito la necessità di farsi seguire da un esperto dell’alimentazione per raggiungere un determinato fisico, per essere indirizzato verso una dieta equilibrata e adatta non solo al proprio fisico e ai propri gusti, ma anche ad eventuali malattie o disturbi.
A chi rivolgersi? Al dietologo o al nutrizionista? Spesso facciamo confusione tra questi due termini, quindi noi di Pensavital abbiamo pensato di fare un po’ di chiarezza.
Qual è la differenza tra dietologo e nutrizionista?
Dietologo e nutrizionista sono due figure diverse e ognuna opera in un campo di competenza preciso, con responsabilità distinte.
Dietologo
Il dietologo è laureato in medicina con specializzazione in scienze dell’alimentazione. Il percorso dura in totale una decina d’anni, necessari per avere conoscenze ed esperienze necessarie per individuare disturbi o malattie alimentari e, quindi, anche prescrivere eventuali farmaci e terapie.
Oltre al dietologo, c’è anche il dietista, un tecnico sanitario che opera nella nutrizione clinica e segue i pazienti con patologie elaborando diete adeguate. Nota a sapere è che il dietista non può eseguire lui stesso una diagnosi e non può prescrivere farmaci.
Nutrizionista
Il nutrizionista, invece, segue un percorso di studi di 2 anni, a cui possono accedere solo figure come biologi, farmacisti e dietisti.
A differenza del dietologo, il nutrizionista non è un medico e quindi non può prescrivere farmaci. I nutrizionisti sono particolarmente attenti all’educazione alimentare, agli schemi dietetici e spesso collaborano con la ristorazione di scuole e aziende, così come collaborano con i dietologi per seguire pazienti con situazioni e abitudini alimentari complesse.
Quando richiedere una consulenza specialistica?
Quando richiedere una consulenza? Quando se ne sente la necessità estetica, psicologica e di benessere della salute. Sapete bene che noi di Pensavital siamo molto attenti al benessere e siamo anche molto attenti a temi come salute e alimentazione.
da Redazione SoFarmaMorra | 9 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
La Regione Marche nell’ambito del Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025, ha esteso la somministrazione del vaccino per la prevenzione del Papilloma Virus Umano (HPV),anche alle farmacie. L’accordo sperimentale copre due anni
Papilloma virus, da gennaio nelle Marche somministrazione vaccino anti-Hpv anche in farmacia
La Regione Marche si appresta a estendendo la somministrazione del vaccino la prevenzione del Papilloma Virus Umano (HPV), anche alle farmacie. L’iniziativa fa parte del Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025, che punta a una maggiore capillarità del servizio e a un aumento significativo del numero dei vaccinati.
Accordo sperimentale con farmacie private e comunali
La Giunta regionale ha recentemente approvato uno schema di accordo sperimentale con Federfarma Marche e Confservizi Assofarm Marche, permettendo alle farmacie aderenti di somministrare il vaccino HPV.
“Stiamo attuando quanto previsto nel Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025 che contempla questa vaccinazione presso le farmacie – dichiara il vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini -. Con il potenziamento di questa vaccinazione attraverso l’estensione alle farmacie potremo incrementare il numero dei vaccinati contro l’Hpv con effetti positivi sia in termini di riduzione delle persone che si ammalano che dei costi sanitari”.
L’accordo sperimentale, che avrà validità due anni dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, prevede la somministrazione del vaccino in farmacia a partire da gennaio 2025, con la consegna di 2mila dosi alle farmacie aderenti. La somministrazione dei vaccini in farmacia è rivolta agli assistiti del Servizio Sanitario Regionale. Le farmacie potranno effettuare la vaccinazione HPV a coloro i quali nel passato, pur avendo le caratteristiche, non si sono presentati ai servizi vaccinali delle AST per effettuarla. La platea interessata alla vaccinazione anti HPV è quella femminile nata dal 1996, fino a 29 anni di età (trentenni escluse) e maschile nata dal 2006. Alle farmacie verrà riconosciuta una remunerazione omnicomprensiva di 8,00 euro per ogni inoculazione. Attualmente il vaccino anti HPV viene somministrato dai Medici di Medicina Generale, dai Pediatri di Libera Scelta e dai servizi vaccinali delle AS
da Redazione SoFarmaMorra | 9 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
La collaborazione tra medico e farmacista migliora la capacità di prescrivere le nuove terapie antidiabetiche, con il farmacista che può avere un ruolo nell’educazione al paziente
di Sabina Mastrangelo
Diabete e farmaci, intervento del farmacista migliora glicemia e aderenza alla terapia
L’intervento del farmacista, anche da remoto, in stretta collaborazione con i medici per ottimizzare l’uso di nuove terapie antidiabetiche e fornire educazione sanitaria ai pazienti ha dimostrato un impatto positivo sulla gestione del diabete di tipo 2, migliorando il controllo glicemico e aumentando l’aderenza terapeutica. A mostrarlo è uno studio guidato da Emily Nuttall, del dipartimento di Farmacia della Baylor Scott & White Health di Dallas, negli USA. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati su Proceedings del Baylor University Medical Center.
Ruolo del farmacista
Secondo gli autori, la collaborazione tra medico e farmacista migliora la capacità di prescrivere le nuove terapie antidiabetiche, con il farmacista che può avere un ruolo nell’educazione al paziente. Studi precedenti avevano evidenziato che il farmacista può dare un contributo nel ridurre i livelli di emoglobina glicata nei pazienti con diabete di tipo 2. Nella ricerca, dunque, il team ha lanciato un programma che includeva persone con HbA1c inferiore all’8,5% e pazienti con diabete di tipo 2 scarsamente controllato.
Gli outcome primari includevano la variazione dell’HbA1c dal basale al follow-up a 2-5 mesi, mentre gli outcome secondari includevano l’uso appropriato delle terapie di supporto, tra cui statine, degli ACE inibitori e bloccanti del recettore dell’angiotensina (ACE/ARB), e il verificarsi di eventi correlati alla glicemia.
Le evidenze emerse
Tra settembre 2023 e marzo 2024, i ricercatori hanno incluso 28 pazienti, di cui 11 hanno accettato di interagire con il farmacista, mentre 17 hanno continuato a seguire le raccomandazioni come da pratica standard. Tra tutti i pazienti inclusi, circa il 68% assumeva insulina all’inizio dello studio e il 21% assumeva nuovi agenti antidiabetici, tra cui gli agonisti del recettore del peptide-1 analogo del glucagone (GLP-1), la tirzepatide e gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio-2 (SGLT-2).
Dall’analisi è emerso che la variazione media dell’HbA1c dal basale a 2-5 mesi è stata di -2,7%, per chi seguiva le raccomandazioni del farmacista, e di -0,6%, per chi seguiva l’approccio standard all’assistenza. Inoltre, tra i soggetti in studio, non vi sarebbero stati ingressi in pronto soccorso o ricoveri correlati al diabete di tipo 2. I farmacisti, che negli USA possono avviare e modificare terapie e dosaggi, negli interventi implementati sui pazienti seguiti hanno iniziato 12 farmaci, ne hanno interrotti cinque e hanno apportato aggiustamenti della dose a sette farmaci.
da Redazione SoFarmaMorra | 9 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Si fa un gran parlare di Intelligenza artificiale, ma quale potrà essere il contributo di questa innovazione sia sull’attività della farmacia, sia nel suo rapporto con il paziente/cliente? Le ipotesi più credibili (ovviamente ancora da verificare e consolidare) riguardano soprattutto l’automazione di diversi processi, come per esempio -sul piano dell’attività professionale- la verifica automatica delle prescrizioni, tale da ridurre eventuali errori e consentire così al farmacista di operare in sicurezza e di dedicarsi ad altre incombenze. Nei riguardi dell’attività gestionale, invece, l’Ai aiuterà a tenere sotto controllo il magazzino, a verificare scorte e riordini, ad analizzare i dati di vendita.
Il contributo dell’AI nella farmacia riguarderà soprattutto l’automazione e la verifica automatica delle prescrizioni, così da ridurre gli errori e aumentare la sicurezza. Importanti anche la gestione del magazzino, l’analisi dei dati di vendita e le attività promozionali.
Permetterà anche di elaborare migliori strategie sia di marketing, grazie all’analisi dell’andamento dei diversi comparti della farmacia, sia di merchandising, verificando le diverse aree d’esposizione, i prodotti più gettonati e qual è l’iter delle promozioni. Così come permetterà di ottimizzare il layout dei locali e di monitorare il flusso della clientela, individuando le aree calde e fredde e consentendo così di migliorare la disposizione degli espositori e delle gondole. Consentirà anche di rilevare le diverse esperienze del cliente, come e dove si sofferma di più e come si può rendere più coinvolgente la sua esperienza in farmacia.
Molti i servizi poi che, grazie all’intelligenza artificiale, potranno essere offerti alla clientela e consentiranno di ottimizzare il rapporto con i pazienti. Aiuterà, per esempio, a offrire risposte competenti e consigli corretti sui sintomi e sui trattamenti dei disturbi lievi, grazie all’accesso ai database medici e alle linee guida aggiornate. Così come sarà utile nel monitorare l’aderenza terapeutica e nella presa in carico dei pazienti cronici. L’analisi dei consumi e delle carte fedeltà, la loro cronologia e metodologia permetterà inoltre di migliorare i servizi offerti e favorirà anche il consiglio complementare, con miglior soddisfazione del cliente e, in ultima analisi, della redditività della farmacia.
Insomma, la possibilità di delegare alcuni compiti, di ottimizzare i processi operativi e di migliorare la consulenza personalizzata al paziente/cliente non potranno che garantire maggiore efficienza e valore, con benefici sia professionali, sia economici.
da Redazione SoFarmaMorra | 7 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
Dormire bene è indispensabile per il benessere fisico e mentale. Vi è mai capitato di essere nervosi, irritabili e spossati dopo una notte in cui avete dormito male o non avete dormito affatto?
Accade perché la riduzione del sonno interferisce con alcune funzioni fondamentali del nostro corpo.
Non tutti lo sanno, ma passiamo circa un terzo della nostra vita a dormire ed è solo dagli anni ’60 che l’uomo ha modificato i propri ritmi quotidiani, intensificando il lavoro e aumentando le ore di veglia!
È infatti a partire da questo momento che hanno iniziato a svilupparsi alcune teorie sulla cosiddetta “medicina del sonno”.
Di cosa si occupa?
La medicina del sonno si occupa della diagnosi e delle cura dei disturbi legati al sonno.
I PRINCIPALI DISTURBI DEL SONNO
Quali sono i principali di disturbi del sonno?
INSONNIA
L’insonnia è un disturbo del sonno molto comune e indica l’incapacità di addormentarsi anche quando si ha molto sonno. È un problema complesso, che può verificarsi in modo episodico, transitorio o cronico.
Quali sono le cause principali? Sicuramente ha origini psicofisiche. Ansia, stress, depressione, malattie o dolori fisici possono provocare insonnia.
Quali sono le sue conseguenze? Sbalzi di pressione, patologie cardiovascolari, attacchi d’ansia e alterazioni del metabolismo.
APNEE NOTTURNE
Più della metà degli italiani russa e quasi 1 italiano su 4 soffre di apnee notturne. Se russare non è un vero e proprio disturbo del sonno, le apnee notturne lo sono e consistono nell’occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno. Le apnee notturne (OSAS) sono malattie da non sottovalutare perché chi ne soffre ha un rischio maggiore di sviluppare ipertensione arteriosa, infarti o ictus cerebrali.
Come diagnosticarle? Si deve fare affidamento sulle persone che dormono accanto a noi e, poi, sottoporsi ad un esame specifico, detto polisonnografia.
BRUXISMO
Il bruxismo è l’atto involontario di digrignare i denti mentre si dorme. Oltre a usurare progressivamente i denti, il bruxismo può portare a un deterioramento della qualità del sonno, con disturbi che si possono poi ripercuotere sulle attività quotidiane.
Allo stesso tempo, il bruxismo irrigidisce i muscoli del collo e della mandibola, portando ipertensione.
Come curare il bruxismo? Con un semplice “bite” notturno che vi fornirà il dentista.
SONNAMBULISMO
Disturbo particolarmente frequente durante l’infanzia e l’adolescenza, il sonnambulismo consiste nell’esecuzione di movimenti complessi (come le attività che svolgiamo quotidianamente: camminare, sedersi, spostarci…) in uno stato tra sonno e veglia.
Il 99% delle persone che ne soffre, al risveglio non ricorda dell’episodio.
NARCOLESSIA
La narcolessia è una malattia neurologica caratterizzata da eccessiva sonnolenza diurna, tale da far cadere in un sonno profondo ovunque ci si trovi
da Redazione SoFarmaMorra | 2 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
Il disegno di legge per la gestione e il contrasto del fenomeno delle liste d’attesa varato lo scorso giugno dal Consiglio dei ministri si appresta a iniziare il suo iter con un primo esame al Senato
Liste d’attesa, disegno di legge verso esame Senato. Le novità per i servizi in farmacia
Il disegno di legge per la gestione e il contrasto del fenomeno delle liste d’attesa varato lo scorso giugno dal Consiglio dei ministri, che prevede tra le altre cose anche il coinvolgimento delle farmacie con l’erogazione dei servizi, si appresta a iniziare il suo iter con un primo esame al Senato. Il testo del Ddl, “Recante misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria”. attualmente in circolazione tra i media risulta costituito da 13 articoli con misure tese a ridurre le liste d’attesa e ottimizzare i servizi erogati.
Classi di urgenza per scandire le prenotazioni
Tra gli aspetti centrali le prestazioni sanitarie saranno classificate in base alla gravità del paziente con l’obiettivo di garantire un’assistenza tempestiva. Le classi di priorità che corrispondono a una diversa tempistica di erogazione della prestazione, distinguono tra urgente (classe U), breve attesa (classe B), differita (classe D), programmabile (classe P) con tempistiche che vanno da 72 ore a 120 giorni. A tal proposito, è stato previsto un Sistema Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, che consentirà un controllo costante a livello istituzionale.
Il Ddl promuove anche l’uso della telemedicina, tra cui anche il teleconsulto che le aziende sanitarie locali e ospedaliere nonché gli erogatori privati accreditati devono garantire, quali strumenti di integrazione tra i medici ospedalieri e i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta.
Per affrontare la carenza di personale sanitario, il disegno di legge prevede, all’articolo 6, di poter reclutare il personale del comparto e della dirigenza medica e sanitaria nonché delle professioni sanitarie attraverso contratti di collaborazione coordinata e continuativa e, all’articolo 5, il conferimento di incarichi libero-professionali ai medici in formazione. L’obiettivo è, oltre ridurre i tempi di attesa, anche contrastare il fenomeno dei cosiddetti “gettonisti”, rafforzando il personale all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.
Monitoraggio e acquisizione dati personali estesi anche ai servizi in farmacia
Altro tema rilevante riguarda le farmacie: nell’articolo 8, il Ddl interviene sul monitoraggio dei servizi erogati in farmacia con un ampliamento delle attività monitorate. Infatti, oltre ai consumi di farmaci, saranno monitorati anche i servizi sanitari che le farmacie possono erogare nell’ambito della legislazione vigente sulla farmacia dei servizi (dlg n. 153), inclusi quindi i servizi di prevenzione e supporto alla salute. In sostanza la raccolta dei dati personali in forma anonimizzata viene estesa anche agli altri servizi offerti dalle farmacie. L’acquisizione dei dati in questa forma prevista già per l’erogazione di parafarmici registrati come dispositivi medici, è introdotta oltre che e per l’erogazione degli integratori alimentari.
Riorganizzazione dei laboratori accreditati
Infine, il testo mira a riorganizzare la rete dei laboratori del Servizio sanitario nazionale (articolo 9) indicando l’individuazione di “criteri condivisi a livello nazionale per il raggiungimento in forma singola o associata, a pena di decadenza dall’accreditamento con il Servizio sanitario nazionale, dei valori soglia di prestazioni, ai fini dell’adeguamento della rete delle strutture, favorendo il ricorso a modelli di aggregazione anche contrattuali, quali in particolare i contratti di rete” in coerenza con l’assetto dell’assistenza territoriale. Per chi eroga prestazioni di laboratorio è possibile lo svolgimento in telemedicina delle prestazioni per le quali sia stato rilasciato idonea autorizzazione, con costi a carico del paziente.
Sono previste, inoltre, misure premiali per le regioni e le strutture sanitarie rispettano i tempi massimi di attesa per le prestazioni sanitarie. Regioni e Province autonome assegnano obiettivi annuali relativi alla riduzione delle liste di attesa ai fini del riconoscimento dell’indennità di risultato e la quota dell’indennità di risultato condizionata al raggiungimento dell’obiettivo “non può essere inferiore al trenta per cento”.