da Redazione SoFarmaMorra | 28 Novembre 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Federfarma ha messo a disposizione sul proprio sito, allegato alla Circolare 527, nell’area riservata, un documento contenente le linee guida per l’utilizzo, da parte delle farmacie, di locali separati per l’erogazione dei servizi, che, qualora non ancora adottato a livello regionale, costituisce un utile strumento per agevolare i farmacisti nell’erogazione delle prestazioni della farmacia dei servizi. Riportiamo qui la parte del documento specificamente dedicata alle linee guida.
Linee Guida per l’erogazione da parte delle farmacie dei servizi sanitari di cui al Decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153.
Esecuzione dei servizi in locali esterni distaccati dalla sede della farmacia
Ferma restando la circostanza che il Protocollo d’intesa del 28 luglio 2022 prevede espressamente che la somministrazione da parte del farmacista in farmacia dei vaccini anti-Covid-19, dei vaccini antinfluenzali e dei test diagnostici possa essere eseguita anche in locali distaccati con mera comunicazione, cui deve seguire, entro 60 giorni, apposita richiesta di autorizzazione, l’utilizzo degli stessi locali distaccati per svolgere gli altri servizi contemplati dal decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153 è subordinato al rilascio di apposita autorizzazione da parte dell’amministrazione sanitaria territorialmente competente.
L’autorizzazione è rilasciata, previa visita ispettiva, entro e non oltre 60 giorni dalla data di pubblicazione della domanda nell’Albo dell’Azienda Unità Sanitaria locale e in quello del Comune ove ha sede la farmacia, ai sensi dell’articolo 1 della Legge 8 novembre 1991, n. 362. Decorso inutilmente tale termine, l’autorizzazione si intende rilasciata.
Nella richiesta di autorizzazione all’utilizzo dei locali esterni il titolare/direttore della farmacia allega apposito disciplinare tecnico riportante i servizi che si intendono svolgere, gli spazi destinati ai servizi stessi, le procedure operative per l’esecuzione dei servizi.
L’utilizzo dei locali esterni in assenza di autorizzazione per l’esecuzione dei servizi contemplati dal D.lgs. 153/2009, diversi dalle vaccinazioni e dai test sopra citati, comporta l’immediata chiusura dei locali stessi e l’irrogazione delle relative sanzioni da parte delle Amministrazioni competenti.
L’esecuzione dei servizi sanitari nei locali esterni è soggetta a controllo da parte dell’amministrazione sanitaria competente che verifica che i locali stessi abbiano i requisiti di idoneità igienico-sanitaria già previsti per l’esercizio farmaceutico nelle farmacie di comunità; siano idonei ad assicurare il rispetto della riservatezza degli utenti; ricadono nell’ambito della sede di pertinenza prevista in pianta organica e che siano situati ad una distanza non inferiore a 200 metri dalle altre farmacie e dai locali ove sono svolti i servizi sanitari di pertinenza di altre farmacie. La distanza è misurata per la via pedonale più breve tra soglia e soglia.
L’amministrazione sanitaria verifica altresì che i locali esterni abbiano superficie ed apprestamenti logistici sufficienti per il corretto e funzionale svolgimento dei singoli servizi lì prestati (a titolo esemplificativo e non esaustivo: per l’esecuzione dei servizi di telemedicina quali holter cardiaco, holter pressorio, elettrocardiogramma e spirometria i locali esterni saranno di superficie idonea a consentire il funzionale posizionamento di lettino/chaise-longue/poltrona – di apparecchi per la conduzione delle indagini strumentali: elettrocardiografo-spirometro – di presidi medico chirurgici).
Nei locali esterni alla farmacia è comunque presente materiale sanitario, presidi sanitari e farmaci di pronto intervento, periodicamente controllati nelle scadenze e funzionalità.
Nei locali separati destinati in via esclusiva all’esecuzione dei servizi sanitari di cui al decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153 è vietato il ritiro delle prescrizioni mediche e qualsiasi dispensazione o vendita di farmaci o di altri prodotti;
Al fine di consentire ai cittadini un’immediata identificazione dei servizi sanitari offerti nei locali separati, i soggetti titolari di farmacia appongono presso i locali stessi, oltre alla croce verde identificativa della farmacia, un’insegna riportante la denominazione “Farmacia dei servizi” e forniscono idonea informazione sui servizi lì svolti, sulla esatta identificazione dei soggetti titolari di farmacia che offrono i servizi, sull’eventuale presenza di altri professionisti sanitari (es: infermiere, fisioterapista).
Due o più farmacie, di proprietà di soggetti differenti, possono esercitare in comune i servizi sanitari di cui al Decreto legislativo 3 ottobre 2009, n. 153, anche utilizzando i medesimi locali separati previa stipula del contratto di rete di cui all’articolo 3, comma 4-quater, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33. L’autorizzazione all’utilizzo dei locali separati da parte delle farmacie che hanno stipulato il contratto di rete è rilasciata al rappresentante di rete.
Esecuzione dei servizi all’interno della sede della farmacia
L’esecuzione dei servizi sanitari di cui al D.lgs. 153/2009 è comunque praticabile in area interna alla farmacia, purché separata dagli spazi destinati all’accoglienza dell’utenza e allo svolgimento delle attività di dispensazione del farmaco.
Le aree destinate all’esecuzione dei servizi sanitari devono avere superficie sufficiente per il corretto e funzionale svolgimento dei singoli e puntuali servizi lì prestati in relazione alle specificità delle prestazioni da eseguire (a titolo esemplificativo e non esaustivo: per l’esecuzione dei servizi di telemedicina quali holter cardiaco, holter pressorio, elettrocardiogramma e spirometria i locali esterni saranno di superficie idonea a consentire il funzionale posizionamento di lettino/chaise-longue/poltrona – di apparecchi per la conduzione delle indagini strumentali: elettrocardiografo-spirometro – di presidi medico chirurgici).
L’esecuzione dei servizi sanitari è soggetta a controllo da parte dell’amministrazione sanitaria competente che verifica che i locali stessi abbiano i requisiti di idoneità igienico-sanitaria e dimensionale funzionali al corretto svolgimento delle prestazioni lì svolte e siano idonei ad assicurare il rispetto della riservatezza degli utenti.
Nei locali della farmacia è comunque presente materiale sanitario, presidi sanitari e farmaci di pronto intervento, periodicamente controllati nelle scadenze e funzionalità.
Al fine di consentire ai cittadini un’immediata identificazione dei servizi sanitari offerti nei locali della farmacia il titolare/direttore della farmacia appone apposito avviso riportante i servizi lì svolti e l’eventuale presenza di altri professionisti sanitari (es: infermiere, fisioterapista).
Qualora la farmacia non possegga i requisiti dimensionali e logistici idonei a destinare apposite aree per l’esecuzione dei servizi sanitari è comunque possibile eseguire i servizi sanitari stessi a farmacia chiusa, fermo restando il rispetto dei requisiti sopra individuati in termini di: presenza di materiale sanitario, presidi sanitari e farmaci di pronto intervento; rispetto della riservatezza degli utenti; esposizione dell’avviso riportante i servizi sanitari svolti e la presenza di altri professionisti sanitari.
da Redazione SoFarmaMorra | 28 Novembre 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Idee, progetti, sfide e sogni, contraddistinguono l’essere umano. A volte si tratta di ambizioni personali, a volte di progetti condivisi, a volte ancora di necessità contingenti
Francesco Gamaleri28 novembre 20230
In ogni contesto organizzativo, sia professionale sia sociale, la programmazione risulta non secondaria al raggiungimento degli obiettivi prefissati. È certo che, inoltre, la programmazione debba svilupparsi secondo criteri e investimenti funzionali al traguardo da raggiungere e che, nel contempo, l’analisi di tutte le fasi di processo (sviluppo, svolgimento, in fase finale) siano fondamentali per migliorare e semplificare le performance di risultato.
Già, proprio il risultato, l’outcome per dirla all’inglese, dell’attività professionale del farmacista di comunità, vuole essere l’oggetto di alcune riflessioni che desidero proporre. L’operosità del farmacista è storicamente nota. Si è sviluppata massimamente negli anni recenti con la realizzazione pratica delle prestazioni professionali previste dalla legge n. 69/2009 (farmacia dei servizi e successivi decreti attuativi), creando a sua volta le fondamenta per l’ampliamento dell’assistenza sanitaria territoriale con la profilassi vaccinale (prevenzione primaria) e l’esecuzione dei tamponi oro-faringei (orientamento diagnostico virus Sars-Cov-2 e batterio streptococco).
Da attività professionali normate come esclusivamente emergenziali in fase pandemica, grazie all’instancabile impegno (formativo ed esecutivo) di tutti i colleghi e secondo l’orientamento della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani e dei rappresentanti di categoria, sono divenute prestazioni professionali ordinarie e strutturate nella cornice legislativa approvata dal Ministero della Salute. Tra i servizi di II livello effettuabili in farmacia, desidero porre attenzione al crescente sviluppo di quelli connessi con l’e-health e la telemedicina in ambito cardiologico.
Proprio in questo ambito, la presentazione dei dati del progetto di “Prevenzione primaria e secondaria delle patologie cardiovascolari”, nato dalla collaborazione tra Università di Brescia, Istituto superiore di sanità e Federfarma, in occasione del recente Congresso nazionale di cardiologia “Cardio-Brixia”, tenutosi presso l’Università degli Studi di Brescia nel mese di settembre scorso, è motivo di rilevante interesse.
Nell’attuale contesto demografico ed economico (aumento dell’età media, delle patologie croniche, incremento dei costi per l’assistenza sanitaria), la necessità di trasferire molte attività dall’ospedale al territorio, potenziando l’assistenza di prossimità, vede la farmacia di comunità come presidio sanitario estremamente performante, ancor più che in passato, anche nell’ambito della telemedicina cardiologica.
I risultati
Al recente Congresso di Brescia, spiccano sia i dati elaborati sul totale delle prestazioni sanitarie erogate in farmacia sia quelli relativi allo studio di un sottogruppo di Ecg registrati nel periodo febbraio 2022 – febbraio 2023.
Le prestazioni di telemedicina erogate dalla rete Federfarma-HTN (oltre 7.000 farmacie sull’intero territorio nazionale) ammontano, ad agosto 2023, a 1.313.634; di queste, si contano 839.211 elettrocardiogrammi (8,6% anomalie inaspettate di traccia Ecg non compatibili con dati anamnestici riferiti), 191.615 holter pressori (38% trend pressori anomali) e 282.808 holter cardiaci (31,3% aritmie maggiori come fibrillazione atriale, aritmie ventricolari minacciose, blocchi atrio-ventricolari avanzati con 5,9% dei pazienti da codice rosso, che ha richiesto invio immediato in pronto soccorso).
Tutte le persone a cui sono state rilevate anomalie significative (ma non critiche), attraverso la prestazione di telemedicina refertata in tempo reale da uno specialista cardiologo in remoto, sono state invitate dal farmacista a contattare il proprio medico curante per ulteriori valutazioni e/o approfondimenti diagnostici.
Di particolare rilievo, lo studio relativo a un sottogruppo di 266.602 Ecg (con raccolta da parte del farmacista di anamnesi, terapia e sintomi), di cui è stata valutata l’appropriatezza delle azioni intraprese nei confronti di prestazioni effettuate in particolare per prevenzione/screening (89%), dolore toracico (2,6%), dispnea (0,5%), cardiopalmo (1,2%). In 4.601 casi di questi 266.602 soggetti, sono state rilevate anomalie della traccia Ecg non compatibili con i dati anamnestici riferiti e tali da suggerire l’esecuzione di indagini supplementari (valutazione cardiologica, prescrizione esami strumentali, invio al pronto soccorso).
Invece, 1.987 pazienti su 266.602 sono stati inviati direttamente al pronto soccorso per situazioni di emergenza (986 per fibrillazione atriale non nota e 588 per ischemia miocardica in atto o Ecg non dirimente in paziente con rischio cardiovascolare elevato).
In aggiunta, la farmacia in cui è stata svolta la prestazione di telemedicina cardiologica ha potuto raccogliere, per ognuno di questi pazienti, sia la documentazione relativa alla dimissione ospedaliera sia un’analisi retrospettiva, la quale a sua volta ha consentito all’Università di Brescia di documentare, per quanto attiene al sintomo dolore toracico, un’appropriatezza nell’invio al pronto soccorso pari al 71,2%.
Risulta impressionante l’accuratezza dei dati generati, come pure la capacità della farmacia territoriale di svilupparsi, formarsi e attrezzarsi per proporsi realmente come presidio sanitario di facile accesso, a elevata specificità professionale, nel percorso di continuità bidirezionale ospedale-territorio. La volontà e lo sforzo di categoria è costante da parte di tutti i colleghi. La richiesta reale da parte della popolazione è in continuo aumento e gradimento. L’attenzione delle amministrazioni e degli assessorati regionali per sviluppare anche la telemedicina cardiologica in convenzione non è più un miraggio lontano.
da Redazione SoFarmaMorra | 14 Novembre 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Una survey Ipsos 2023, presentata alla terza edizione di Retail4Pharma, mostra un farmacista sempre più consapevole del proprio ruolo, pronto a dare spazio a prestazioni ancora più efficienti
Tiziana Corti14 novembre 20230
Nel corso della terza edizione di Retail4Pharma, il 5 luglio 2023, Stefania Fregosi, head of healthcare di Ipsos Italia, ha presentato i risultati di una ricerca intitolata “Il farmacista e la farmacia in continua evoluzione nel mondo della salute”.
L’indagine ha coinvolto un panel di circa 700 farmacisti, dei quali il 71% titolare di farmacia, il 15% direttore di farmacia, l’8% farmacista socio e il 5% farmacista dipendente/collaboratore.
«È il terzo anno consecutivo che Ipsos realizza questa indagine», ha dichiarato Stefania Fregosi, «con l’obiettivo di comprendere il punto di vista del farmacista sulla sua nuova funzione, le prossime sfide e le criticità. Quest’anno la survey si è focalizzata su più punti, tra i quali l’implementazione della farmacia dei servizi, un tema già indagato negli anni scorsi, ma volutamente riproposto per tracciare un trend nel tempo sia dell’evoluzione di questo processo sia di come viene vissuto dai farmacisti».
Tra le prime evidenze emerse dall’indagine, spicca l’elevata consapevolezza da parte dei farmacisti del proprio ruolo sanitario e sociale. In particolare, l’86% degli intervistati è consapevole che oggi questo professionista “svolge un ruolo di pubblica utilità in area salute attraverso l’offerta di numerosi servizi”; l’83% ritiene che sia “sempre più una figura di riferimento per il cittadino e abbia sempre più un ruolo di consiglio in area salute”; per l’81% “deve essere sempre più informato sui diversi farmaci/prodotti in modo da poter consigliare al cliente il farmaco/ prodotto più adatto”.
Inoltre, per il 65% del panel il farmacista ha sempre più un ruolo manageriale. Purtroppo, però, l’86% si ritiene “oberato da pratiche burocratiche e amministrative”, che sottraggono tempo alle funzioni principali della professione.
Il quadro delle proposte
L’indagine Ipsos ha delineato un quadro dei servizi attualmente attivi nelle farmacie italiane, ma anche di quelli che i farmacisti vorrebbero implementare nel prossimo futuro.
Tra quelli ormai consolidati nell’ambito sanitario troviamo la misurazione della pressione, presente nel 96% delle farmacie, la misurazione della glicemia (80%) e quella di colesterolo e trigliceridi (74%). Ancora poco erogati sono, invece, servizi come la spirometria (12%) e quelli legati ai network professionali, come l’assistenza infermieristica domiciliare (11%), le prestazioni infermieristiche in farmacia (10%), la consulenza dello psicologo (9%), del fisioterapista (3%) e dell’ostetrica (1%).
In merito alla dispensazione del farmaco, invece, il 92% delle farmacie dispensa farmaci in Dpc, il 69% ordina medicinali mancanti con consegna in farmacia, il 57% effettua la consegna a domicilio. C’è poi una buona percentuale di farmacie (72%) che prenota esami e visite specialistiche (Cup), che effettua servizi di telemedicina (64%) e che noleggia ausili/strumenti/apparecchiature mediche (59%). Infine, per quanto riguarda i vaccini, il 42% effettua quello antinfluenzale e il 36% quello anti Covid 19.
I servizi da implementare
Consapevoli del potenziale di molti servizi ancora poco presenti in farmacia, i farmacisti intervistati da Ipsos hanno espresso l’intenzione in futuro di implementare o potenziare diverse prestazioni.
Quelli avvertiti come più urgenti sono risultati i servizi infermieristici in farmacia (41%), la spirometria (38%), la telemedicina (31%), la consulenza del fisioterapista (27%) e dello psicologo (23%) e il deblistering-riconfezionamento personalizzato di farmaci (25%).
da Redazione SoFarmaMorra | 14 Novembre 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
Integratori & Salute in collaborazione con Unione Nazionale dei Consumatori lancia campagna informativa su sul corretto utilizzo degli integratori in autunno e inverno. Vademecum di consigli
di Redazione Farmacista33
Potenziare difese immunitarie, vademecum su integratori e stili di vita sani
Vitamina C, D e B6, zinco e probiotici possono rivelarsi alleati preziosi, unitamente a stili di vita alimentari e adeguati, per mantenere un livello ottimale di efficienza del sistema immunitario con l’arrivo dei primi freddi che lo mettono a dura prova. Lo dicono gli esperti che danno vita alla campagna informativa sul corretto utilizzo degli integratori in autunno e inverno promossa da Integratori & Salute in collaborazione con UNC – Unione Nazionale dei Consumatori che propone un vademecum di consigli, sugli stili di vita salutari, tra i quali rientra anche l’uso consapevole di integratori alimentari, su consiglio del medico o del farmacista. L’obiettivo della campagna è migliorare la consapevolezza dei consumatori verso gli integratori alimentari, spiega una nota. Secondo i più recenti dati disponibili, infatti, negli ultimi 10 anni le vendite in volume degli integratori sono aumentate del +60%, passando da 125 milioni di confezioni nel 2013 a 200 milioni di confezioni nel 2023.
Cambio di stagione: potenziare il sistema immunitario
I cambiamenti di stagione possono influenzare le condizioni climatiche e ambientali, creando un ambiente favorevole alla diffusione di virus responsabili di diverse infezioni. Mantenere dunque un livello ottimale di efficienza del sistema immunitario, anche attraverso l’adozione di stili alimentari e di vita adeguati, è essenziale. In questo scenario, vitamine e minerali possono rivelarsi alleati preziosi.
“È noto che carenze prolungate di vitamine e minerali possono compromettere diversi aspetti del sistema immunitario, portando a una serie di conseguenze negative per il nostro organismo. In alcuni casi, può dunque rendersi necessario, apportare i giusti livelli di minerali e vitamine attraverso l’integrazione. In particolare, la vitamina C è fondamentale per sostenere la funzione di barriera epiteliale, la crescita e il funzionamento delle cellule coinvolte nell’immunità innata e adattiva. Mentre la vitamina B6 è essenziale per una corretta funzione immunitaria, in particolare per l’immunità cellulo-mediata, e, in misura minore, per quella umorale. Tra i minerali, la carenza di zinco ha un impatto negativo sulla formazione, l’attivazione e la maturazione dei linfociti, disturbando la comunicazione intercellulare mediata dalle citochine e indebolendo le difese innate dell’organismo”, dichiara Andrea Poli, Presidente NFI (Nutrition Foundation of Italy).
Microbiota intestinale: probiotici per mantenere l’organismo in equilibrio
Il microbiota intestinale contribuisce allo sviluppo del nostro sistema immunitario fin dai primi istanti di vita. Mantenerlo in equilibrio è fondamentale anche per difendersi dalle infezioni; pertanto, una sana alimentazione e una costante attività fisica risultano fondamenti per contribuire a questo scopo. Tuttavia, stress, stili di vita non adeguati e un regime alimentare non equilibrato possono invece depotenziare il microbiota intestinale. In questi casi, può essere allora utile l’integrazione di probiotici, la cui somministrazione è oggetto di numerosi studi e ricerche scientifiche e il cui utilizzo è stato associato a benefici potenziali in una varietà di condizioni di salute, sia in soggetti pediatrici che negli adulti. I probiotici, infatti, svolgono un ruolo davvero importante nel sostenere il sistema immunitario e promuovere la salute generale dell’intestino: del resto, oggi in Italia li troviamo al primo posto tra le categorie di integratori più richieste, confermandosi – anche rispetto a 10 anni fa – come la tipologia più apprezzata con 26,5 milioni di confezioni vendute (+40% rispetto al 2013).
“Il Microbiota Intestinale – spiega Fabio Pace, Direttore dell’Unità operativa complessa di Gastroenterologia dell’Ospedale “Bolognini” di Seriate (BG) – è un consorzio di numerosissimi microorganismi, per lo più batteri, ma anche funghi e virus, che subito dopo la nascita, colonizza il nostro intestino. Svolge una serie di funzioni indispensabili per la nostra vita, tra cui mantenere integra la barriera intestinale, per impedire l’invasione di germi patogeni; sintetizzare sostanze utili, tra cui molte vitamine e collaborare con il sistema immunitario. Questa collaborazione è indispensabile per consentire che alcuni batteri non patogeni rimangano in simbiosi con il nostro organismo, mentre altri, potenzialmente dannosi o molto nocivi, debbano essere rapidamente localizzati ed eliminati”.
Over 65: vitamina D e B12 preziosi aiuti nella terza età
Gli anziani rappresentano la fetta della popolazione più vulnerabile durante i cambi di stagione e le variazioni climatiche, soprattutto con l’arrivo dell’inverno, caratterizzato da alti picchi di epidemie influenzali. In questi casi, per riuscire a mantenere il proprio stato di salute e benessere e rafforzare il sistema immunitario – oltre a un’alimentazione equilibrata e a uno stile di vita attivo – un aiuto importante, soprattutto in età avanzata, può essere fornito dall’uso appropriato di integratori alimentari e in particolar modo di vitamine. Secondo un recente studio condotto dal Future Concept Lab e commissionato da Integratori & Salute, negli ultimi 12 mesi, l’83% degli italiani over 65 ha utilizzato almeno un integratore (di fronte a una media nazionale del 73%).
“Negli ultimi mesi, sono apparse numerose review che evidenziano come l’assunzione di vitamina D sia molto importante nella terza età per i suoi effetti sul sistema immunitario, neurologico e sull’apparato muscolo-scheletrico”, afferma il Prof. Giovanni Scapagnini, Professore di Nutrizione clinica presso l’Università degli Studi del Molise. “Questa vitamina aiuta a preservare, inoltre, le funzioni cognitive. Per l’assunzione della vitamina D è fondamentale l’esposizione ai raggi solari, che però risulta spesso difficoltosa nei mesi invernali e per di più insufficiente nelle persone che hanno superato i 60 anni e che rischiano maggiormente la comparsa dell’osteoporosi. Altrettanto utile, soprattutto dopo i 65 anni, è l’assunzione di vitamina B12, indispensabile per la formazione dei globuli rossi e per il buon funzionamento del sistema nervoso. Nelle persone anziane, però, spesso può manifestarsi una certa difficoltà nell’assorbimento di questa vitamina, dovuta anche ai cambiamenti delle funzionalità gastriche o alla ridotta assunzione di alimenti che ne sono ricchi, come i cibi di origine animale (carne, pesce, latticini). In tutti questi casi, gli integratori alimentari possono rappresentare un valido supporto per colmare le carenze esistenti”, conclude Scapagnini.
da Redazione SoFarmaMorra | 14 Novembre 2023 | Mondo Farmacia
Fonte: www.farmacista33.it
La professione del futuro dovrebbe ruotare attorno ad alcuni punti cardine: Luca Pani (Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Miami) li raccoglie in un decalogo
di Luca Pani – Professore UNIMORE
Il decalogo del farmacista: i punti cardine della professione del futuro
- Studiare è un privilegio. Aggiorna costantemente le tue conoscenze. La farmacologia è una scienza in costante evoluzione, quindi è importante rimanere sempre aggiornati su nuovi farmaci, nuove indicazioni, interazioni farmacologiche, effetti collaterali e controindicazioni. Partecipa a convegni, workshop, corsi di formazione, consulta fonti scientifiche affidabili e rimani sempre curioso.
- Comunica in modo chiaro ed empatico con i pazienti: il farmacista è un professionista sanitario che ha il compito di assistere i pazienti nella scelta e nell’uso corretto dei farmaci. Per farlo al meglio è importante saper comunicare in modo chiaro e comprensibile, evitando tecnicismi e usando un linguaggio semplice e diretto. Inoltre, è importante saper ascoltare con empatia e rispondere alle domande dei pazienti. Ascolta i pazienti: ti stanno dicendo la loro diagnosi e non sbagliano quasi mai.
- Rispetta la privacy: come professionista sanitario, il farmacista ha accesso a informazioni sensibili sui pazienti, come la loro storia clinica, i farmaci prescritti e molto altro di personale ed estremamente sensibile. È importante rispettare la privacy e proteggere i dati personali, seguendo le leggi e utilizzando sistemi di sicurezza adeguati.
- Collabora con altri professionisti sanitari: il farmacista è parte di un gruppo di professionisti sanitari che lavorano insieme per la salute dei pazienti. È importante collaborare con medici, infermieri, fisioterapisti e altri professionisti sanitari, scambiando informazioni e idee e lavorando insieme per offrire il miglior servizio possibile ai pazienti che sono al centro di tutto quello che facciamo.
- Sii attento alla sicurezza dei farmaci: il farmacista ha il compito di garantire la sicurezza dei farmaci dispensati ai pazienti. Per farlo, è importante controllare attentamente le prescrizioni, verificare le interazioni farmacologiche e informare i pazienti sugli effetti collaterali e le controindicazioni dei farmaci. Inoltre, è importante segnalare eventuali reazioni avverse ai farmaci alle autorità competenti.
- Promuovi uno stile di vita sano: il farmacista non si occupa solo di farmaci, ma può anche fornire informazioni e consigli su uno stile di vita sano, come una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare, il controllo del peso, il controllo dello stress e l’igiene del sonno. In questo modo, il farmacista può contribuire alla prevenzione di molte malattie e alla promozione della salute dei suoi pazienti.
- Non aver paura di chiedere aiuto: la professione può essere molto impegnativa e complessa, e ci saranno momenti in cui potresti sentirti sopraffatto. Non aver paura di chiedere aiuto ai tuoi colleghi, a chi è più esperto o ad altri professionisti sanitari coinvolti nella cura dei tuoi pazienti. Anche per questo devi partecipare a corsi di formazione e seminari per rimanere aggiornato sulle ultime tendenze e scoperte nel campo.
- Lavora per migliorare la salute della comunità: la salute pubblica è un aspetto importante nel ruolo di un farmacista. Collabora con altre organizzazioni e professionisti sanitari nella tua comunità per promuovere la prevenzione delle malattie e per migliorare la qualità globale della vita dei tuoi pazienti.
- Rimani etico e professionale: il lavoro di un farmacista richiede una forte impronta etica professionale. Assicurati di rispettare i diritti dei tuoi pazienti, di proteggerli e di mantenere gli standard di condotta richiesti dal tuo ordine professionale. Inoltre, sii sempre trasparente e onesto nei confronti dei tuoi pazienti e dei tuoi colleghi.
- Mantieni un equilibrio tra lavoro e vita privata: il lavoro di un farmacista può essere stressante e impegnativo, ma è importante ricordare di dedicare del tempo a te stesso e alla tua vita privata. Cerca di mantenere un equilibrio tra lavoro e vita sociale e di dedicare del tempo alle attività che ti piacciono e che ti aiutano a rilassarti. Ciò ti aiuterà a mantenere una buona salute mentale e fisica e a essere un professionista più efficace e soddisfatto.
da Redazione SoFarmaMorra | 31 Ottobre 2023 | Mondo Farmacia
fonte: www.mark-up.it
Sempre più italiani fanno fatica a fare la spesa mentre il retail deve cercare soluzioni per star dietro alle nuove esigenze dei consumatori
Gli italiani spendono il 16% in più rispetto al 2021 per il settore del largo consumo confezionato, ma con volumi in calo (un trend che destinato a continuare nel 2024, con una contrazione prevista del 6,3% sul 2023). Lo mette nero su bianco la ricerca dedicata alla valorizzazione della micro-territorialità per supportare il futuro delle aziende e soddisfare i bisogni dei consumatori, presentata da Stefano Cini, Head of Consumer & GeoMkt Intelligence di NielsenIQ in occasione della 23esima edizione del Forum retail organizzato da Ikn Italy. Cini commenta come “la variabile principale che avrà il maggior impatto nella gestione presente e futura delle aziende del retail sarà l’evoluzione del comportamento dei consumatori. Ecco perché la segmentazione tradizionale basata su elementi geografici come aree, regioni e province o le metrature dei canali distributivi come iper, super o discount non è più sufficiente per spiegare le dinamiche del largo consumo confezionato. Diventa quindi fondamentale adottare una nuova visione che valorizzi le segmentazioni micro-territoriali e le caratteristiche degli acquirenti”.
Il tutto in un quadro di difficoltà
Una famiglia italiana su quattro fa fatica. Le cause? Economia in rallentamento e potere d’acquisto in diminuzione. In questo quadro, l’attenzione dei consumatori si concentra su scelte strategiche contro il carovita. Più attenzione alla selezione dei prodotti, tenendo conto del luogo dove fare acquisti. Italiani in cerca di convenienza, comprano solo l’indispensabile, riducendo gli sprechi. Le famiglie sono meno fedeli all’insegna ma non alla marca del distributore. Inoltre vanno sempre più spesso a fare la spesa (comprando e spendendo meno).