Farmacia dei Servizi: quando la telemedicina salva una vita

Farmacia dei Servizi: quando la telemedicina salva una vita

fonte: www.farmacianews.it
La farmacia dei servizi piace ai cittadini. L’incremento dei servizi offerti all’interno del presidio – in particolar modo in quelle aree del Paese più isolate e difficili da raggiungere, in cui la farmacia è solitamente l’unico presidio di salute di prossimità – è stato accolto con grande plauso dalla popolazione. Grande attenzione va posta anche alla telemedicina, che rappresenta un servizio che può essere cruciale nel salvare vite grazie alla sua tempestività. In tal senso, emblematico il caso di un uomo in Calabria.

Quando la telemedicina salva una vita
Grazie ad un esame effettuato in farmacia e alla rete di soccorsi immediatamente attivata, il pizzaiolo napoletano Luciano Sorbillo è stato salvato da un infarto. Non si tratta, tuttavia, di un caso isolato, bensì solo dell’ultimo episodio di una lunga serie che ha visto protagonisti diversi paesi della provincia di Catanzaro, in Calabria. Si tratta di episodi che “evidenziano la grande potenzialità di questi servizi nelle farmacie” ha sottolineato Vincenzo Defilippo, Presidente di Federfarma Calabria e della Provincia di Catanzaro.

Prossimità e tempestività della farmacia
“Posso tranquillamente dire – ha proseguito il presidente di Federfarma Calabria – che l’elettrocardiogramma ha salvato la vita a diverse persone che sono entrate in farmacia e la possibilità di effettuare questo esame in farmacia, in maniera tempestiva, ha permesso di prendere in carico il paziente e attivare la procedura d’emergenza, anche grazie al protocollo della Farmacia dei Servizi”.

Defilippo ha evidenziato come si tratti di “un ulteriore esempio di come questo tipo di servizio può e deve essere sviluppato per il bene dei cittadini e per migliorare il sistema sanitario calabrese: l’immediatezza è determinante e non sempre altre strutture riescono a fornirla. La farmacia – ha concluso – offre lo stesso servizio in modo facile e veloce e la risposta è immediata, con lo specialista cardiologo che referta, collegato in tempo reale”.

Sicurezza dei pazienti al centro della mission del farmacista

Sicurezza dei pazienti al centro della mission del farmacista

fonte: www.farmacianews.it

In occasione della Giornata per la Sicurezza delle Cure e della Persona Assistita, il Presidente FOFI ha ricordato l’impegno dei farmacisti in tal senso, evidenziando l’importanza della collaborazione interprofessionale

Elena D’Alessandri30 settembre 20230
Lo scorso 15 settembre, l’Istituto Superiore di Sanità – ISS, ha ospitato un evento celebrativo per la V Giornata Nazionale per la Sicurezza delle Cure e della Persona Assistita, promosso dalla Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP), in collaborazione con la Federazione nazionale degli Ordini della professione di Ostetrica (FNOPO) e Cittadinanzattiva.

La giornata si celebra in concomitanza al World Patient Safety Day promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, per esortare tutti i Paesi a sostenere l’attenzione e l’informazione sul tema della sicurezza delle cure e della persona assistita. Tema 2023 della Giornata è stato ‘Engaging Patients for Patient Safety’, ponendo l’attenzione sul coinvolgimento attivo del paziente.

Ascoltare le voci di chi vive il percorso di cura
L’iniziativa si è concentrata sui pazienti, coloro che vivono in prima persona il sistema di cure, mettendo al centro del dibattito le esperienze degli assistiti, delle famiglie e dei caregiver, senza tralasciare comunque il punto di vista di chi garantisce le cure, i professionisti sanitari.

Questo approccio da una parte intende far emergere le necessità e le richieste dei pazienti al fine di migliorare l’offerta di salute, mentre dall’altra promuove una condivisione delle buone pratiche da parte degli operatori sanitari.

“Le professioni sanitarie hanno un ruolo fondamentale nel percorso di cura, sono professionisti che hanno una prossimità con il malato che è essenziale anche nell’adesione alla terapia. L’umanizzazione della medicina ha avuto spesso il loro volto, dobbiamo ringraziarli perché più di tutti ci hanno insegnato a curare il malato prima della malattia” ha sostenuto in apertura il neo Presidente ISS, Rocco Bellantone.

“In un mondo in costante evoluzione, la salute è un bene inestimabile che coinvolge direttamente le persone assistite, le loro famiglie, i caregiver e gli operatori sanitari. Un approccio sempre più rilevante e necessario per comprendere appieno il sistema sanitario del nostro Paese è quello di ascoltare le voci di coloro che lo sperimentano in prima persona e partecipano attivamente al percorso di cura. Il coinvolgimento degli assistiti e delle famiglie non è solo un valore aggiunto ma rappresenta un elemento essenziale per la promozione della sicurezza dei cittadini” ha commentato Teresa Calandra, Presidente FNO TSRM e PSTRP.

Il ruolo del farmacista nell’assicurare qualità e sicurezza delle cure
“Al centro del lavoro quotidiano dei farmacisti, in qualsiasi ambito operino, c’è l’impegno per assicurare la qualità delle cure e la sicurezza del paziente, quale parte integrante della nostra mission di essere al fianco dei cittadini, delle persone assistite e delle loro famiglie che ci riconoscono come professionisti competenti, affidabili e vicini ai loro bisogni”, ha sostenuto il Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani – FOFI, Andrea Mandelli.

“La Giornata di quest’anno – continua il Presidente – pone l’attenzione sul coinvolgimento attivo dei pazienti per garantire la sicurezza dell’assistenza, un obiettivo che perseguono i farmacisti ospedalieri, intervenendo in tutte le fasi che caratterizzano il percorso del farmaco in ospedale, e che riguarda da vicino i colleghi del territorio attraverso la costante attività di counseling, finalizzata a mettere il paziente e chi lo assiste nella condizione di gestire in maniera corretta le terapie prescritte. La nostra presenza capillare, il contatto diretto e il rapporto fiduciario col cittadino ci consentono di monitorare la sua capacità di cura e di segnalare eventuali eventi avversi correlati all’assunzione di medicinali, a beneficio della sicurezza del paziente, dell’aderenza terapeutica e di migliori esiti di salute”.

La collaborazione interprofessionale, un elemento cruciale
“L’incontro odierno – ha concluso il Presidente FOFI – sottolinea, una volta ancora, quanto la collaborazione interprofessionale sia uno dei punti chiave per garantire la continuità dell’assistenza farmaceutica e la sicurezza delle cure durante tutto l’iter terapeutico. Un obiettivo che è al centro dei lavori per la riforma dell’assistenza ospedaliera e territoriale, per costruire un servizio sanitario sempre più all’altezza delle aspettative e dei bisogni dei cittadini”.

LA FORMULA DELLA MARGINALITÀ IN FARMACIA: LA STRATEGIA PER MASSIMIZZARE I PROFITTI

LA FORMULA DELLA MARGINALITÀ IN FARMACIA: LA STRATEGIA PER MASSIMIZZARE I PROFITTI

fonte: www.farmaciavincente.it

Nel mercato sempre più competitivo delle farmacie, dove l’obiettivo non è solo vendere prodotti, ma fornire un servizio sanitario integrato alla comunità, la formula della marginalità ti permette di individuare l’area ottimale in cui una farmacia può massimizzare sia i profitti che l’impatto positivo sul benessere della comunità. Scopriamola assieme.

strategia-marginalità-farmacia
L’essenza di questa formula risiede nel trovare l’intersezione tra 4 fattori chiave:

1° FATTORE: Cosa è molto richiesto e ricercato attivamente in ambito salute e benessere nella tua zona

Comprendere le esigenze della clientela locale in ambito salute è il primo passo per offrire un servizio o un prodotto che risponde a un bisogno reale. Le ricerche di mercato, i sondaggi e l’analisi dei dati di vendita possono fornire informazioni preziose su ciò che è realmente richiesto dalla clientela.

2° FATTORE: Cosa i clienti/pazienti non smetteranno di comprare costantemente

Prodotti e servizi che godono di una domanda costante generano un flusso di cassa regolare, fondamentale per la sostenibilità a lungo termine del business in farmacia.

3° FATTORE: Cosa è molto profittevole

Il margine di profitto è un altro indicatore da non sottovalutare perché il problema alla fine dell’anno per le farmacie è proprio questo: tanto volume ma pochi margini! Il fatturato cresce costantemente ma le marginalità, quello che resta attaccato tolte le spese, è sempre di meno. Non tutti i prodotti o servizi richiesti sono altamente redditizi, pertanto è essenziale equilibrare il mix di offerte.

4° FATTORE: Cosa sai fare meglio di chiunque altro

Ogni farmacia ha una propria specialità o competenza che la distingue dalla concorrenza. Può essere un servizio di consulenza sanitaria d’eccellenza, una linea di prodotti esclusivi, o persino un design di spazio accogliente e tecnologicamente avanzato.

ECCO I PRINCIPALI VANTAGGI DI SEGUIRE LA FORMULA:

Lavorare con persone fortemente interessate
Quando tutti e quattro i fattori si allineano, attirerete una clientela che non solo ha un bisogno specifico, ma è anche disposta a pagare per soddisfarlo. Questo crea un ciclo virtuoso di domanda e offerta.

Far crescere il business della tua farmacia
Mantenere i clienti fedeli e attrarre nuovi clienti è più facile quando l’offerta è sintonizzata sulle esigenze reali del mercato. Un cliente soddisfatto è più propenso a ritornare e a diventare un ambasciatore del marchio.

Assicurare utili e cassa
La focalizzazione su prodotti e servizi altamente redditizi garantisce un flusso di cassa costante, fornendo i mezzi per investire in ulteriori opportunità di crescita e innovazione.

Sviluppare vantaggio competitivo
Quando si eccelle in qualcosa che è sia richiesto dal mercato che redditizio, si crea un vantaggio competitivo sostenibile. In un settore in cui la concorrenza è spesso a portata di clic, questo è un asset inestimabile.

La formula della marginalità in farmacia non è solo una strategia per massimizzare i profitti, ma rappresenta un impegno a migliorare costantemente il servizio alla comunità.

Ogni decisione presa sulla base di questa formula ha il potere di trasformare una semplice transazione commerciale in un’azione che contribuisce al benessere collettivo, allineando il successo dell’impresa con l’obiettivo di offrire un migliore accesso alle cure per le comunità locali.

Riforma fiscale, cambia pressione su imprese e dipendenti. Gli effetti sulla busta paga

Riforma fiscale, cambia pressione su imprese e dipendenti. Gli effetti sulla busta paga

fonte: www.farmacista33.it

Semplificare e ridurre il carico fiscale per imprese e persone è l’obiettivo della Delega fiscale approvata ad agosto. Entro 24 mesi l’attuazione: taglio dell’Irpef al superamento dell’Irap
Riforma fiscale, cambia pressione su imprese e dipendenti. Gli effetti sulla busta paga
L’obiettivo di semplificare e ridurre il carico fiscale per imprese e persone è affidato alla Delega fiscale, approvata ad agosto, che entro 24 mesi dovrà trovare attuazione attraverso uno o più decreti legislativi. Dal taglio dell’Irpef al superamento dell’Irap, sono molte le misure indicate che hanno ricadute su imprese, lavoratori e famiglie. Ma per la tempistica occorrerà vedere la disponibilità di risorse.

Su attuazione Delega fiscale si procederà in tre fasi. Precedenza a misure a costo zero
Sui prossimi passaggi ha fatto il punto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo: «Abbiamo insediato tredici commissioni su tematiche specifiche che hanno ultimato i lavori» ha detto, intervenendo a Telefisco del Sole 24 ore, ed è stato istituito il Comitato tecnico per l’attuazione della riforma tributaria. «Analizzeremo le proposte delle Commissioni per dare vita agli schemi di decreti legislativi. Si procederà in tre fasi: la prima è quella dei provvedimenti che non richiedono copertura, come la ridefinizione dei procedimenti, accertamento e calendario delle dichiarazioni, il meccanismo del concordato preventivo per le piccole e medie imprese, che riguarderà il biennio 2024-2025, l’allargamento del meccanismo di compliance alle imprese medio grandi con fatturati fino a 100 milioni di euro», per citarne alcuni. «Poi dovremo misurare le risorse a disposizione per capire quali misure potranno entrare in vigore da gennaio 2024». D’altra parte la preoccupazione del governo è legata ai conti pubblici: «A causa dell’aumento dei tassi l’Italia avrà un’ulteriore spesa per interessi relativi ai titoli del debito pubblico per circa 14-15 miliardi e dobbiamo essere assolutamente prudenti». Infine, «il terzo momento sarà quello delle norme che richiederanno risorse più impegnative». In ogni caso, «l’idea è di mettere in consultazione i testi e, intanto, procede con l’agenzia delle Entrate il lavoro sui Testi unici in forma compilativa».

Per cuneo fiscale e rimodulazione aliquote resta nodo risorse
Tra le norme che richiedono interventi più rapidi c’è il cuneo fiscale, «che va rinnovato dal primo gennaio 2024». Su questo punto, un quadro più chiaro lo si potrà avere il 27 settembre con l’arrivo dei documenti della Nadef. È infatti la legge di bilancio 2024 che dovrà provvedere alle risorse e «se ci saranno le condizioni, potremo passare a un sistema a tre aliquote, con l’aliquota del 23% che abbraccia le prime due».
Secondo gli esperti per le due misure ci vorranno 10 e 4 miliardi di euro. A ogni modo, le aliquote Irpef erano già state ridotte da cinque a quattro dal governo Draghi nel 2022 prevedendo, fino a 15 mila euro, un’aliquota al 23%, da 15 mila a 28 euro una al 25%, da 28 mila a 50 mila euro al 38% e oltre i 50 mila euro al 43%. L’ipotesi del Governo è, come ricostruito dal Corriere Economia di oggi, “portare la prima (al 23%) per redditi fino ai 28 mila euro. Il secondo scaglione, invece, si applicherebbe sempre fino a 50 mila euro ma con una percentuale al 33%. Nessuna variazione, poi, per l’ultima aliquota che rimarrebbe al 43% per redditi oltre i 50 mila euro». Sul tappeto ci sono poi anche le altre misure annunciate, tra le quali “la detassazione delle tredicesime fino a 35 mila euro di reddito, che potrebbero slittare”.

Previsto anche un graduale superamento dell’Irap
Si attendono le modalità attuative Tra gli altri aspetti al centro della delega fiscale c’è anche il graduale superamento dell’Irap. Come ricostruito da una recente comunicazione di Federfarma, “viene prevista la revisione organica dell’IRAP volta all’abrogazione del tributo regionale e alla contestuale istituzione di una sovraimposta – determinata secondo le regole dell’IRES -, tale da assicurare un equivalente gettito fiscale atto a garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario, nonché il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero che sono sottoposte a piani di rientro. Il superamento dell’IRAP dovrà essere attuato in modo graduale dando priorità alle società di persone e alle associazioni tra artisti e professionisti; in una successiva fase verrà esteso alle società di capitali. Tali interventi normativi non dovranno comportare aggravi di alcun tipo sui redditi di lavoro dipendente e di pensione”.

Farmacia dei servizi: uso dei locali esterni

Farmacia dei servizi: uso dei locali esterni

fonte: www.farmacianews.it

Nell’auspicare una regolamentazione dettagliata quanto più uniforme possibile a livello nazionale, Federfarma è impegnata nel raggiungimento di standard omogenei


Il sempre più rapido sviluppo della farmacia dei servizi, che ha preso il via con l’avvento della pandemia Covid-19, rende opportuna una panoramica di quelle che sono le condizioni attualmente vigenti circa le modalità di utilizzo dei locali esterni della farmacia per l’esecuzione di alcune delle nuove prestazioni offerte.

Il riferimento normativo sull’uso di spazi esterni
Da un punto di vista normativo, l’utilizzo degli spazi esterni alla farmacia per l’esecuzione di test diagnostici ovvero per la somministrazione dei vaccini, è regolato dall’articolo 2, comma 8-bis, del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 maggio 2022, n.52.

La norma in oggetto è stata recepita nel Protocollo d’Intesa sottoscritto tra Governo, Regioni e Province autonome, Federfarma, Assofarm e Farmacieunite a fine luglio 2022. In tal modo veniva regolamentata la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti-Covid-19, dei vaccini anti-influenzali, nonché la somministrazione dei test diagnostici con prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo.

Il Protocollo d’intesa ha altresì confermato la possibilità per i farmacisti di svolgere questa tipologia di servizi sia all’interno della farmacia in spazi separati adeguati, ove possibile, sia in aree esterne ad essa, a patto che fossero collocate nell’ambito della sede farmaceutica di pertinenza prevista in pianta organica.

La condivisione di locali esterni
E’ stata inoltre introdotta la possibilità, per due o più farmacie con diversa proprietà, di condividere i locali esterni adibiti all’offerta di servizi come vaccini e test diagnostici in seguito alla stipula di un apposito contratto di rete.

Alcune regioni come: Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia e Marche hanno emanato disposizioni specifiche circa l’utilizzo di locali esterni alla farmacia per l’esecuzione di prestazioni diverse da quelle previste dalla normativa nazionale, ovvero test diagnostici e vaccini.

L’importanza di standard nazionali
Federfarma, nell’auspicare una regolamentazione specifica il più possibile uniforme a livello nazionale, è impegnata per favorire il raggiungimento di standard omogenei.

Farmaci mancanti: casistiche, risposte e supporto a pazienti. Guida per farmacisti

Farmaci mancanti: casistiche, risposte e supporto a pazienti. Guida per farmacisti

Nel 2023 l’Aifa ha fornito un aggiornamento della Guida con le procedure da seguire e i riferimenti a cui rivolgersi che offre sugli strumenti pratici che il farmacista al banco ha a disposizione

di Redazione Farmacista33
Farmaci mancanti: casistiche, risposte e supporto a pazienti. Guida per farmacisti
In vista dell’arrivo della stagione autunnale e il probabile aumento della domanda di farmaci per le patologie respiratorie e da raffreddamento, è utile ricordare come gestire l’eventuale mancanza di farmaci, che risposte dare al paziente per rendergli chiara la situazione e quali canali attivare e azioni compiere per soddisfare il bisogno di salute della comunità. Nel corso del 2023 l’Aifa ha fornito un aggiornamento della Guida con le procedure da seguire e i riferimenti a cui rivolgersi offrendo un riepilogo schematico sugli strumenti che il farmacista al banco ha a disposizione. A ricordarlo è una circolare di Federfarma Roma inviata alle farmacie associate.

Farmaci mancanti per carenze o indisponibilità: chiarire la differenza
Un primo aspetto da gestire al banco, per dare maggiore chiarezza al paziente, sono i motivi per cui il farmaco che chiede è mancante. Può trattarsi, infatti, di una carenza, intesa come difficoltà o impossibilità nel suo reperimento, che può essere temporanea o permanente e può essere determinata da problematiche ascrivibili al Titolare AIC: Per esempio, l’irreperibilità del principio attivo, problematiche legate alla produzione, provvedimenti di carattere regolatorio, imprevisto incremento delle richieste di un determinato medicinale, o emergenze sanitarie nei paesi di produzione. Ciò può incidere significativamente sui pazienti in quanto può comportare l’interruzione totale o parziale del trattamento terapeutico o la necessità del passaggio ad un’alternativa terapeutica.
Diversamente il farmaco è considerato indisponibile quando la difficoltà di reperimento non è correlata a problematiche produttive, ma a disfunzioni della filiera distributiva, dovute a distorsioni del mercato spesso collegate alle dinamiche del circuito distributivo. In questi casi pertanto il medicinale, seppur disponibile presso i depositi del titolare AIC, non risulta disponibile presso alcuni depositi regionali e/o farmacie.

Rappresentazione grafica del flusso di azioni da intraprendere per supportare i pazienti in caso di mancanza di farmaci, come descritto in dettaglio in questo documento.
Rappresentazione grafica del flusso di azioni da intraprendere per supportare i pazienti in caso di mancanza di farmaci, come descritto in dettaglio in questo documento.

Elenco Aifa fornisce informazioni e suggerimenti per indirizzare il paziente
Quando il medicinale è mancante, è necessario dare supporto al paziente. Aifa ha quindi schematizzato le azioni da intraprendere e il primo step è verificare la presenza del medicinale mancante nell’Elenco dei medicinali carenti pubblicata sul portale dell’Agenzia, aggiornato almeno due volte ogni settimana. Se è presente nell’Elenco il paziente va indirizzato in base alle informazioni e ai suggerimenti presenti nella lista Aifa. Le opzioni sono tre.
Lo si può indirizzare a un trattamento alternativo consigliandogli di rivolgersi allo specialista o al Mmg che può scegliere tra medicinali equivalenti o alternative terapeutiche.
In situazioni specifiche e motivate, in cui il medico ritiene necessaria l’importazione del medicinale carente, è possibile attivare la procedura di importazione. L’opzione di autorizzare da parte di Aifa, le strutture sanitarie all’importazione di un analogo autorizzato all’estero prevede procedura di importazione possa essere attivata dal medico specialista o dal Mmg ed è successivamente gestita dalle farmacie ospedaliere o ASL competenti per territorio. La terza opzione è il rilascio di una Determinazione per l’importazione al titolare Aic. In questo caso il medicinale carente è stato importato dal Titolare AIC e viene dispensato nel periodo di carenza dalla farmacia ospedaliera o ASL competente per territorio dietro presentazione della prescrizione del medico e, in alcuni casi, di una dichiarazione di insostituibilità del medicinale. In entrambi i casi, le confezioni importate, seppur destinate alla terapia domiciliare, non potranno essere dispensate dalle farmacie convenzionali, salvo indicazioni specifiche della Regione che nel caso delle confezioni importate dal titolare può attivare la distribuzione per conto (DPC). Il paziente, quindi deve individuare la struttura competente per la distribuzione dei medicinali importati per carenza che in alcuni casi è demandata alle farmacie ospedaliere.

Importazione di farmaci non in elenco: distribuzione diretta e Dpc
Se il farmaco mancante non è nell’Elenco Aifa il farmacista dovrà contattare almeno tre grossisti tra quelli a disposizione nel suo territorio per verificare la reale indisponibilità del medicinale in questione. Se confermato che il medicinale è indisponibile, per molti farmaci è possibile utilizzare i contatti messi a disposizione dai titolari AIC per le richieste in emergenza di cui Aifa fornisce un elenco. Nel caso di medicinale non disponibile nella rete distributiva, spiega Aifa, può essere attivata la procedura di fornitura diretta: la norma prevede che il titolare Aic sia obbligato a fornire, entro le 48 ore, su richiesta delle farmacie, anche ospedaliere, o parafarmacie, un medicinale che non è reperibile nella rete di distribuzione regionale”. Nel caso in cui il titolare di Aic, “non desse seguito all’ordine diretto, si prega di inviare una segnalazione a farmacicarenti@aifa.gov.it, preferibilmente documentando la mancata fornitura, per permettere le azioni di verifica e intervento da parte di Aifa”.