da Redazione SoFarmaMorra | 30 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
In Italia, le ispezioni nelle farmacie si suddividono principalmente in due categorie: ispezioni ordinarie e ispezioni straordinarie. Ecco in cosa si differenziano
Ispezioni farmacia ordinarie straordinarie
Le farmacie, in quanto presidi di pubblica salute, sono sottoposte a regolari controlli da parte delle autorità sanitarie, o ispezioni, al fine di garantire che l’attività della farmacia sia svolta in conformità alle normative vigenti e che i servizi offerti siano sicuri e adeguati. In Italia, le ispezioni nelle farmacie si suddividono principalmente in due categorie: ispezioni ordinarie e ispezioni straordinarie che si differenziano sulle regole con cui vanno eseguite. A spiegarne per profili normativi e in alcuni casi anche l’illegittimità è l’avvocato Gustavo Bacigalupo dell’omonimo studio legale.
Ispezione ordinaria: controllo periodico obbligatorio
Le ispezioni ordinarie, spiega l’esperto rispondendo al quesito di un farmacista, sono regolate dall’articolo 127 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie (TULS) e sono previste per ogni farmacia con cadenza obbligatoria “nel corso di ciascun biennio”. La finalità è garantire che la farmacia rispetti tutte le normative, dalla conservazione dei medicinali alla corretta gestione dei processi e all’adeguata presenza del personale qualificato. “Deve essere effettuata “con l’intervento del titolare autorizzato o del direttore responsabile della farmacia” che quindi non può sicuramente essere sostituito da nessun collaboratore, anziano o meno anziano che sia” precisa l’esperto.
Sulla presenza del direttore responsabile, l’avvocato chiarisce che con i vari interventi normativi quando la titolarità della farmacia è in capo a una società di persone, o anche di capitali, “l’unico legittimo interlocutore degli ispettori non può essere altri che il direttore responsabile della farmacia sociale, socio o non socio”.
L’assenza del direttore è una condizione che, come chiarisce Bacigalupo, comporta “l’indubitabile illegittimità dell’ispezione e l’indubitabile nullità del verbale, indipendentemente che sia stata o meno firmata dal collaboratore presente”. Unica condizione in cui si può procedere anche in sua assenza è “l’ipotesi in cui il titolare o il direttore responsabile si rifiuti manifestamente, pur essendo presente nell’esercizio, di intervenire e/o firmare il verbale redatto”. In questo caso se ne fa menzione “nel verbale stesso, in cui si dà conto in forma scritta dei motivi del rifiuto”.
Un’altra casistica è quella in cui “proprio per l’assenza del titolare o del direttore, l’ispezione sia stata rinviata di uno o più giorni – l’eventuale reiterata e ingiustificata assenza dell’uno o dell’altro equivale a un rifiuto formale e allora in tale evenienza l’ispezione può egualmente essere eseguita ed è, ma solo in tal caso, pienamente legittima”.
Ispezione straordinaria: controlli in via eccezionale e mirati a verifica
Diversamente dall’ispezione ordinaria, l’ispezione straordinaria viene effettuata in casi particolari e solo quando le autorità sanitarie, come l’ASL, ne ravvisino la necessità. Non esiste una periodicità definita per questo tipo di controllo, che può essere avviato, ad esempio, a seguito di segnalazioni o per verificare se sono stati rispettati provvedimenti precedenti, come la regolarizzazione di violazioni riscontrate in passato.
Secondo la normativa richiamata da Bacigalupo, infatti, mentre per le ispezioni ordinarie è indicato un lasso di tempo, la tipologia “straordinaria si materializza ogni qual volta l’Autorità competente lo ritenga necessario”. Quindi un presupposto, almeno in linea generale, per un’ispezione straordinaria si ravvisa in tutti i casi in cui l’ispezione della farmacia si riveli “contingibile – cioè imprevedibile – e urgente”.
Tra le ipotesi – aggiunge il legale – che possono giustificare il ricorso a tale misura il caso in cui va verificato se il titolare, che “all’esito di una precedente ispezione, ordinaria o straordinaria, non si sia messo in regola in modo soddisfacente entro un termine perentorio” quindi se ha fatto “decorrere il termine “infruttuosamente”, oppure si sia invece conformato tempestivamente e pienamente alle indicazioni verbalizzate dall’ASL”.
Per l’avvocato, quindi, l’ispezione straordinaria è volta “per lo più a controllare l’esatto adempimento dei titolari di farmacia a eventuali prescrizioni – magari altrettanto “straordinarie” – dell’autorità sanitaria o, diversamente, a ricercare comunque, a seguito di precedenti violazioni o inosservanze e/o quando sia in corso un qualunque tipo di indagine, generale o particolare, elementi specifici e ben individuati”.
Preavviso, imprevedibilità e presenza del direttore
“È ragionevole, pertanto, credere che almeno in alcune di queste eventualità l’ispezione non sia preceduta da alcun preavviso e che le sue motivazioni possano o debbano quindi essere rese note alla farmacia solo al momento dell’accesso della commissione ispettiva nell’esercizio. Se allora le cose stanno così, la mancanza di preavviso può indurre forse a ritenere, ma non possiamo avere certezze, sia per l’assenza di precedenti giurisprudenziali a nostra conoscenza e sia per il riferimento del secondo comma dell’art. 127 alle “dette ispezioni”, senza cioè distinguere l’ispezione ordinaria da quella straordinaria, che quest’ultima possa validamente avvenire anche in assenza del titolare e del direttore della farmacia, ferma naturalmente – lo ribadiamo – la necessità che nel corso dell’ispezione sia specificato il motivo per cui questa è stata effettuata”.
da Redazione SoFarmaMorra | 30 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Sfruttare al meglio le opportunità che può offrire un blog o un sito informativo è molto importante per la farmacia. Ecco perché può essere utile creare video informativi
Nell’era digitale in cui viviamo, l’influencer marketing si è rivelato un potente strumento per promuovere prodotti e servizi in modo efficace. Sebbene sia spesso associato ai settori della moda, della bellezza e del lifestyle, l’influencer marketing ha anche un enorme potenziale per il settore farmaceutico. Le farmacie possono beneficiare enormemente sia dell’utilizzo di influencer riconosciuti sia diventando i farmacisti stessi influencer per promuovere la propria attività, aumentare la visibilità del marchio e stabilire un rapporto più stretto con i clienti.
Uno dei maggiori vantaggi nel diventare un influencer farmaceutico è la possibilità di condividere le proprie competenze e conoscenze riguardanti farmaci e assistenza sanitaria con un pubblico più ampio.
L’importanza di “influenzare” gli utenti
Gli influencer nel settore farmaceutico, soprattutto se farmacisti, hanno un’autorità naturale quando si tratta di salute e benessere. Questa credibilità si traduce in un maggiore livello di fiducia da parte del pubblico nei confronti dei consigli e delle raccomandazioni forniti. L’influencer marketing consente alle farmacie di raggiungere un pubblico più vasto e diversificato.
Gli influencer hanno solitamente un seguito consolidato di persone interessate alla salute e al benessere, molte delle quali potrebbero non essere ancora clienti della farmacia. Inoltre, possono utilizzare la propria piattaforma per educare il pubblico su temi legati alla salute, fornendo informazioni preziose sui farmaci, sulle malattie e sulle pratiche di auto-cura. L’interazione tra influencer e follower può portare a conversazioni significative sui social media, in cui i clienti possono porre domande, condividere esperienze e ricevere consigli personalizzati.
Sfide e opportunità
Le farmacie possono giocare un ruolo cruciale nel contrastare l’autoprescrizione online, spesso basata su informazioni non verificate. Offrendo consulenze personalizzate e informazioni affidabili, i farmacisti possono garantire cure sicure ed efficaci per tutti i pazienti. Inoltre, hanno l’opportunità di combattere la diffusione di notizie false su temi cruciali per la salute. Sfruttando la propria autorevolezza, i farmacisti possono fornire informazioni accurate e verificate, contribuendo così a educare il pubblico e prevenire danni derivanti da informazioni errate.
Attraverso iniziative di infotainment, le farmacie possono estendere la loro influenza oltre i confini geografici tradizionali, raggiungendo anche quei clienti che preferiscono fare acquisti online. Infine, si crea l’opportunità di coltivare relazioni personali con i clienti, creando un ambiente accogliente e familiare. Attraverso la costruzione di legami basati sulla fiducia, sull’empatia e sull’interazione attiva con la comunità, i farmacisti possono garantire un servizio personalizzato e di alta qualità, soddisfacendo le esigenze individuali dei propri clienti con cura e attenzione.
da Redazione SoFarmaMorra | 30 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Non solo diminuzione dell’impatto ambientale, ma anche responsabilità sociale ed economica. Questi i pilastri sui quali il presidio basa il proprio sviluppo sostenibile, attraverso azioni sempre più concrete
Prosegue l’impegno della farmacia italiana nell’accrescere il livello di sostenibilità della propria attività a trecentosessanta gradi. Il settore sta modificando via via il proprio approccio verso la tutela dell’ambiente e la responsabilità sociale, attraverso diverse iniziative.
Le ultime edizioni del rapporto di Cittadinanzattiva e Federfarma hanno analizzato l’atteggiamento dei farmacisti verso questi temi e le azioni messe in campo per raggiungere obiettivi in ambito Esg (Environmental, social, governance). Nel concreto, con environmental si fa riferimento all’impatto ambientale, all’uso delle risorse naturali, alla biodiversità e agli effetti di questi elementi sulla salute umana. Le azioni intraprese dalla farmacia in questo ambito riguardano la scelta dei materiali, i consumi energetici e idrici e le emissioni prodotte.
Nel report 2022 Cittadinanzattiva-Federfarma, il 52,5% dei farmacisti ha dichiarato questi temi molto importanti e il 40% abbastanza importanti. Con social si intendono, invece, vari aspetti relativi alla sostenibilità sociale, che vanno dalla sicurezza e salute sul lavoro alla formazione, all’equità di genere, fino alla gestione sostenibile di produzione e distribuzione. Anche in questo caso, si tratta di fattori considerati molto importanti da un’elevata percentuale di farmacisti (57,5%) o abbastanza importanti (38,6%). Infine, la governance riguarda fattori gestionali improntati su pratiche etiche e di trasparenza. Il 57,2% dei farmacisti li ritiene elementi molto importanti, invece, il 37,4% li considera abbastanza importanti.
Iniziative ecologiche
Quelle appena viste erano le opinioni dei farmacisti nel 2022, vediamo come queste hanno trovato concretezza un anno dopo. Nel 2023, il 76,7% delle farmacie, che hanno risposto al questionario di Cittadinanzattiva e Federfarma, ha intrapreso pratiche volte alla riduzione dei consumi energetici, il 65,5% iniziative di riciclo o riduzione dei rifiuti, il 64% ha ridotto l’uso della carta sostituendola con alternative digitali, il 44,9% ha introdotto confezioni riciclabili o biodegradabili. Si evidenziano, poi, altri tipi di azioni sostenibili, come l’adesione a iniziative ambientali nel settore farmaceutico (14,9%) o a una comunità energetica (6,6%).
Pratiche sociali virtuose
Anche sul fronte sociale, la farmacia italiana ha mostrato grande impegno. Il 53,9% delle farmacie ha offerto servizi di consulenza e informazione su uno stile di vita sano, il 36,9% ha partecipato a iniziative comunitarie volte alla promozione di salute e benessere, il 21,6% ha preso parte ad attività promosse da associazioni civiche e di pazienti, il 13,6% ha aderito a partenariati con organizzazioni o enti locali per iniziative di sostenibilità sociale. Se, nel caso delle buone pratiche ambientali, solo una minoranza di farmacisti (4,5%) ha dichiarato di non aver messo in atto nessuna delle attività citate, la percentuale di quelli che non ha ancora intrapreso iniziative sociali come quelle riportate sopra è molto più elevata.
«Da segnalare», commentano in merito Cittadinanzattiva e Federfarma, «che un rilevante 27,5% dei farmacisti intervistati ammette di non attuare alcuna delle pratiche citate dai colleghi. Analogamente si può dire per il 30,9% dei farmacisti che dichiarano di non porre in essere pratiche etiche e di trasparenza nella gestione della propria attività. Da questo punto di vista, la sfida alla quale è chiamata la categoria dei farmacisti è proprio quella di ridurre queste percentuali quanto prima».
da Redazione SoFarmaMorra | 23 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
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E’ necessaria la massima cautela per la gestione e la tenuta in ordine del registro stupefacenti perchè sono disciplinate in termini forse rigorosi, ma certamente non equivoci. A ricordare l’ambito ambito applicativo del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 è Aldo Montini legale dello Studio Bacigalupo Lucidi
Registro stupefacenti, normativa chiara su sanzioni per smarrimento e tenuta irregolare
Il registro stupefacenti e la sua tenuta in ordine sono disciplinati in termini “rigorosi, ma certamente non equivoci e dunque è necessaria la massima cautela” pertanto la perdita, il furto, e le “violazioni formali” della tenuta regolare prevedono punizioni che vanno da sanzioni fino a 25 mila euro fino all’arresto. A ricordarlo è Aldo Montini legale dello Studio Bacigalupo Lucidi in una Sedivanews che risponde al quesito di un farmacista in merito alla gestione e alle conseguenze dello smarrimento del registro di carico e scarico o di entrata/uscita degli stupefacenti.
Le sanzioni: multa e arresto
Il legale spiega che la norma di riferimento è il D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, nello specifico l’art. 67 che prevede, in caso “di smarrimento, ma anche di perdita o sottrazione da parte di terzi, del registro stupefacenti “o di loro parti o dei relativi documenti giustificativi” –l’obbligo, gravante sul titolare persona fisica o sul direttore responsabile della farmacia di cui sia titolare una società di persone o di capitali, di farne denuncia scritta, entro ventiquattro ore dalla constatazione, “all’autorità sanitaria locale, nella cui circoscrizione ha sede la farmacia””.
Da ricordare anche l’art. 68 che “stabilisce che, salvo che il fatto non costituisca più grave reato, chiunque non ottemperi all’obbligo di denuncia – che, ripetiamo, insorge indifferentemente in caso di smarrimento del registro, come pure in quello di perdita o di sottrazione da parte di terzi – è punito con l’arresto sino a due anni [una pena edittale probabilmente sproporzionata…] o con l’ammenda da euro 1.549 a euro 25.822”.
Se poi le irregolarità riscontrate sono relative a “violazioni formali della normativa regolamentare sulla tenuta dei registri di carico e scarico [e di lavorazione] delle sostanze stupefacenti, e compresa la sua mancata vidimazione preventiva, la legge prevede l’applicazione della sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 500 a euro 1.500”.
Per il legale, “il registro e la sua tenuta, ordinata beninteso, sono disciplinati in termini forse rigorosi, ma certamente non equivoci e dunque è necessaria la massima cautela”.
da Redazione SoFarmaMorra | 23 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Cosa prevede la legislazione in tema di profumazione di prodotti cosmetici e di sostanze allergizzanti. L’articolo di Ottaviano Salerno, avvocato e Raffaella Aracri, responsabile tecnico-normativo
Nella vendita di prodotti cosmetici, le farmacie rivestono il ruolo di “distributore” previsto dall’art. 6 del Regolamento Cosmetico (Reg. CE 1223/2009), su cui gravano specifici obblighi e responsabilità. Considerato il largo utilizzo di fragranze e profumazioni all’interno dei prodotti cosmetici e l’avvento di una normativa sempre più ristretta in tema di allergeni e conformità delle etichette, meritano un approfondimento i temi coinvolti dal punto di vista legislativo, a tutela degli esercizi commerciali che mettono in commercio i prodotti cosmetici sul mercato e dei consumatori finali.
Le indicazioni sulle fragranze
La norma principe che disciplina l’utilizzo di fragranze nei cosmetici è l’art. 19 del Regolamento (CE) 1223/2009, il quale stabilisce come prima cosa le modalità di presentazione in etichetta dei composti odoranti e aromatizzanti contenuti nei prodotti, le cui materie prime possono essere indicate genericamente con il termine parfum o aroma.
Qualora nella formulazione siano presenti le sostanze elencate nell’Allegato III (vale a dire l’elenco in cui sono indicate le sostanze che possono essere utilizzate solo a determinate condizioni d’uso) in concentrazioni superiori ai valori stabiliti, queste devono essere specificamente indicate in etichetta.
La normativa sugli allergeni
Le fragranze, gli olii essenziali e gli estratti di origine vegetale possono contenere delle sostanze che potrebbero determinare fenomeni allergici su alcuni consumatori sensibili, come, per esempio, la dermatite allergica da contatto. Per ridurre il rischio che si verificassero frequentemente tali effetti indesiderabili sugli utilizzatori di prodotti cosmetici, la Direttiva 2003/15/CE aveva inserito già nella vigenza della precedente disciplina cosmetica europea (la vecchia Direttiva 76/768/CEE, sostituita poi dall’odierno Reg. CE 1223/2009) 26 sostanze allergizzanti.
La loro presenza all’interno delle formulazioni cosmetiche doveva essere espressamente indicata in etichetta nell’elenco degli ingredienti qualora la loro concentrazione nella formulazione superasse il valore di 0,001% nei prodotti leave-on (quelli destinati a non essere risciacquati) oppure nella concentrazione dello 0,01% nei prodotti rinse-off (quelli destinati a essere risciacquati).
Responsabilizzare il consumatore
L’esplicitazione in etichetta della presenza nella formulazione di una o più delle 26 sostanze allergizzanti in concentrazioni superiori a quelle sopra indicate ha favorito una maggiore consapevolezza dei consumatori sulle composizioni dei prodotti cosmetici. In questo modo, sono preventivamente attenzionati nell’eventualità in cui siano soggetti sensibili alle sostanze indicate.
da Redazione SoFarmaMorra | 23 Ottobre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
La Fip ha reso disponibile una Guida aggiornata per l’approccio al dolore muscoloscheletrico in farmacia per raccogliere informazioni sul paziente, individuare red flag, fornire il consiglio adeguato sul trattamento dai Fans fino alle terapie a base di calore e freddo
di Simona Zazzetta
Dolore muscoloscheletrico. Gestione in farmacia con farmaci e terapia caldo freddo. Guida Fip aggiornata
Il dolore muscoloscheletrico è una condizione ad alta prevalenza ed è una ragione molto frequente di consultazione nelle farmacie di comunità, dove i farmacisti sono spesso il primo punto di contatto per i pazienti che cercano sollievo dai sintomi. Raccogliere informazioni sul paziente, individuare red flag per eventuale rinvio al medico, e fornire il consiglio adeguato sul trattamento dai Fans fino alle terapie a base di calore e freddo, in un approccio olistico sono il focus di una nuova Guida pubblicata dalla Fip.
Aggiornamento delle linee guida per i farmacisti
Il dolore muscoloscheletrico (MSK) si riferisce al dolore acuto o cronico che colpisce ossa, muscoli, legamenti, tendini e nervi. Colpisce circa 1,71 miliardi di persone in tutto il mondo, il che la rende la seconda causa di disabilità, rappresentando il 17% di tutti gli anni vissuti con disabilità. La gestione del dolore muscoloscheletrico cronico è particolarmente impegnativa a causa della sua natura multifattoriale, che richiede un modello di cura collaborativo tra i professionisti sanitari, compresi i farmacisti, per ottenere migliori risultati di salute.
Il dolore muscoloscheletrico, sottolinea la Fip nella Guida, può essere gestito con una combinazione di trattamenti farmacologici e non farmacologici. Le opzioni farmacologiche comuni includono analgesici come il paracetamolo, FANS orali, rilassanti muscolari, cerotti a base di FANS e FANS topici. Inoltre, le terapie a base di calore e freddo sono ampiamente utilizzate per alleviare il disagio del dolore muscoloscheletrico ed è stato rilevato il potenziale beneficio dell’integrazione di trattamenti non farmacologici con gli approcci farmacologici tradizionali.
La nuova guida per i farmacisti, che aggiorna un approfondimento della Fip del 2023, sottolinea l’importanza di un approccio olistico e multidisciplinare nella gestione del dolore muscoloscheletrico e descrive l’approccio multimodale alla gestione del dolore muscoloscheletrico, includendo trattamenti farmacologici come i FANS e metodi non farmacologici.
Raccolta di informazioni e red flags
La Guida consiglia ai farmacisti di condurre una valutazione approfondita del paziente, raccogliendo informazioni su segni, sintomi, anamnesi e potenziali segnali di allarme (red flags) che potrebbero richiedere il rinvio a un medico. Questo include la comprensione dell’intensità, delle caratteristiche e dei fattori scatenanti del dolore, tenendo conto delle preferenze e dei valori del paziente.
Le informazioni da raccogliere sui sintomi del paziente possono includere:
- Posizione del dolore
- Durata del dolore (quando è iniziato e per quanto tempo è durato)
- Intensità del dolore (lieve, moderata, grave)
- Come è iniziato il dolore (dopo uno sforzo maggiore, un sollevamento o un infortunio)
- Caratteristiche del dolore (acuto, sordo, bruciante, pulsante)
- Andamento del dolore (se il dolore sta migliorando, peggiorando o è stabile nel tempo)
- Aspetto temporale (intermittente, continuo o in momenti specifici, come il dolore notturno)
- Sensibilità ai cambiamenti di temperatura o agli indumenti
Mentre i campanelli d’allarme per inviare il paziente a un medico senza iniziare alcun piano di trattamento sono:
- Il paziente riferisce una risposta inadeguata al trattamento iniziale da parte di un medico
- Il paziente ha un dolore grave, persistente o in peggioramento
- Il paziente ha una storia di cancro, osteoporosi o artrite infiammatoria
- Il paziente presenta segni e sintomi che indicano una patologia grave, come una rigidità mattutina prolungata di più di un’ora (1) (suggestivo di artrite infiammatoria) o dolore notturno
- Il paziente presenta segni e sintomi neurologici gravi e progressivi, tra cui formicolio, intorpidimento
- Il paziente presenta altri segni e sintomi sistemici non muscoloscheletrici, come febbre, malessere e perdita di peso inspiegabile, che indicano una patologia grave
- Il paziente richiede un trattamento con oppioidi
- Il paziente è tollerante agli oppioidi o in fase di recupero da un disturbo da uso di oppioidi.
Trattamenti con farmaci e terapia del calore o del freddo
I trattamenti non farmacologici, in particolare la terapia del calore e del freddo, sono rilevanti per il sollievo dal dolore: la terapia del calore è particolarmente efficace per condizioni croniche, promuovendo la circolazione e il rilassamento muscolare, mentre la terapia del freddo è raccomandata per l’infiammazione acuta. I farmacisti dovrebbero educare i pazienti sulle tecniche di applicazione sicura per evitare effetti avversi come ustioni o congelamento.
Dolore lombare, al collo e osteoartrite
La guida descrive anche approcci terapeutici per condizioni particolari come il dolore lombare aspecifico, il dolore al collo e l’osteoartrite. Per queste condizioni, la terapia del calore può essere utilizzata da sola o in combinazione con altri trattamenti come i FANS.
Dolore lombare aspecifico. La prima linea di trattamento dovrebbe includere rassicurazione al paziente (il dolore non è indicativo di una patologia grave) e l’incoraggiamento a mantenere uno stile di vita attivo. L’esercizio aerobico, ad esempio, migliora flessibilità, riduce la rigidità e promuove il benessere generale.
Dolore al collo aspecifico. Il farmacista dovrebbe incoraggiare l’attività fisica e suggerire esercizi di stretching mirati, che possono ridurre la tensione muscolare. Può consigliare la terapia del calore per alleviare il dolore da sola o in combinazione con analgesici orali o topici. In caso di infiammazione acuta, la terapia del freddo può essere presa in considerazione. Paracetamolo è raccomandato per il dolore al collo a causa del suo profilo di sicurezza favorevole, mentre i FANS possono essere usati con cautela, soprattutto nei pazienti con storia di problemi gastrointestinali, associandoli a inibitori della pompa protonica. Suggerire esercizi di rafforzamento specifici per il collo, le spalle e la parte superiore della schiena può anche aiutare a ridurre il dolore cronico.
Osteoartrite. La gestione può iniziare con interventi non farmacologici come l’esercizio fisico come camminare, nuotare e andare in bicicletta per migliorare la mobilità e ridurre il dolore. Cruciale il supporto nella gestione del peso per i pazienti in sovrappeso o obesi. La terapia del calore può essere utilizzata come trattamento aggiuntivo per ridurre il dolore cronico e la rigidità, soprattutto in combinazione con l’esercizio fisico. Tuttavia, diverse linee guida indicano che l’uso dei FANS, in particolare in forma topica, è tra le opzioni più sicure ed efficaci per ridurre il dolore nei pazienti con OA. Anche i FANS orali possono essere impiegati, ma con cautela, utilizzando la dose minima efficace per evitare effetti collaterali gastrointestinali.
In generale, è importante che i farmacisti educhino i pazienti su misure di stile di vita, come un esercizio fisico appropriato, per prevenire e alleviare il dolore muscoloscheletrico e quando dispensano trattamenti, farmacologici e non, si assicurino che i pazienti comprendano e seguano le necessarie precauzioni di sicurezza.