Nuovo Codice della strada e alcol test: aumentano le vendite in farmacia

Nuovo Codice della strada e alcol test: aumentano le vendite in farmacia

fonte: www.farma7.it

Il nuovo Codice della strada ha inasprito le pene per chi si mette alla guida in stato di alterazione da consumo di alcol, incrementando le vendite in farmacia di alcol test. Il fenomeno si è registrato soprattutto durante le festività, quando non sono mancate le occasioni per brindare, tra cene e festeggiamenti, al punto che molte farmacie hanno esaurito le scorte.

A Milano gli alcol test sono introvabili: lo riporta il quotidiano “La Repubblica” e così in tante altre città a province. Anche a Grosseto, riferisce il quotidiano “Il Tirreno”, dove in media 10-15 clienti al giorno entrano in farmacia per acquistare l’alcol test, le scorte si sono esaurite rapidamente. La conferma arriva dal presidente di Federfarma Grosseto, Alfredo Discepoli, e dal presidente dell’Ordine dei farmacisti di Grosseto, Iacopo Zanardi.

La paura di sanzioni e il timore di perdere la patente hanno fatto crescere l’attenzione di tantissimi automobilisti. Con effetti sulle forniture alle farmacie: molti esercizi hanno terminato le scorte in pochi giorni e faticano a rinnovarle, anche ricorrendo ad acquisti diretti. E oltre ai test monouso, cresce l’interesse per i modelli più professionali, verso i quali si orientano soprattutto aziende di trasporto e locali pubblici (bar e ristoranti in particolare).

Limiti e sanzioni
Per i neopatentati e i minori di 21 anni, il limite di alcol nel sangue deve essere pari a zero. Diversamente, si applicano sanzioni che vanno da 155 a 624 euro.

Chi ha esperienza alla guida non deve, invece, superare il limite di 0,5 g/l di alcol nel sangue. Se si supera questo limite, le sanzioni sono:

tra 0,5 e 0,8 g/l: multa da 573 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi;
tra 0,8 e 1,5 g/l: arresto fino a 6 mesi, multa da 800 a 3.200 euro e sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno;
oltre 1,5 g/l: arresto da 6 mesi a 1 anno, multa da 1.500 a 6.000 euro e sospensione della patente da 1 a 2 anni.
In caso di violazione è prevista anche la decurtazione di 10 punti dalla patente. Inoltre, chi è già stato condannato per guida in stato di ebbrezza dovrà montare un dispositivo “alcolock” e non potrà guidare se non a tasso alcolemico pari a zero, per un periodo che varia dai 2 ai 3 anni.

Vittime di violenza: i segni, la comunicazione empatica e le frasi da non dire. Indicazioni pratiche per i farmacisti

Vittime di violenza: i segni, la comunicazione empatica e le frasi da non dire. Indicazioni pratiche per i farmacisti

fonte: www.farmacista33.it

Gli psicologi hanno recentemente condiviso alcune linee guida per la prevenzione della violenza di genere e la gestione delle vittime. Angela Margiotta, farmacista e presidente dell’associazione Farmaciste Insieme, in un’intervista a Farmacista33 ha messo in luce come i farmacisti possono riconoscere e supportare le vittime di violenza domestica

Vittime di violenza: i segni, la comunicazione empatica e le frasi da non dire. Indicazioni pratiche per i farmacisti
Le linee di azione per contrastare la violenza di genere si articolano in prevenzione, contrasto e recupero. Si previene costruendo una cultura non violenta e individuando precocemente i segnali di maltrattamento. Il contrasto si attua supportando le vittime e accompagnandole in un percorso di uscita dalla violenza. Infine, si promuove il sostegno psicologico delle vittime. Il tutto richiede un approccio integrato e collaborativo tra istituzioni e professionisti. Queste sono le recenti linee guida promosse dal Consiglio nazionale degli psicologi e in questa ipotetica squadra i farmacisti possono fare la loro parte, forti della prossimità che spesso hanno con le vittime. Ne è convinta Angela Margiotta, farmacista e presidente dell’associazione Farmaciste Insieme, che in un’intervista a Farmacista33 ha messo in luce come i farmacisti possono riconoscere e supportare le vittime di violenza domestica.

Nuove linee guida degli psicologi: le quattro linee di azione
Secondo gli psicologi le linee di azione ritenute necessarie si concentrano su quattro ambiti principali. La prevenzione è fondamentale per costruire una cultura non violenta verso le donne, attraverso l’individuazione precoce dei maltrattamenti nei conflitti familiari e la formazione al riconoscimento delle forme di violenza iniziali, compresa la violenza assistita. È essenziale anche contrastare la violenza imminente o iniziale, attraverso il riconoscimento dei potenziali autori di stalking, la valutazione dei fattori di rischio e l’adozione di azioni mirate per la presa di coscienza e il cambiamento.

Il contrasto alla violenza agita richiede la valutazione del rischio esistente, interventi come accertamenti sanitari, l’attivazione del Codice Rosa, l’accompagnamento della vittima per uscire dalla situazione di violenza domestica, la protezione della vittima e dei minori coinvolti, e l’applicazione di misure di limitazione nei confronti dell’autore della violenza. Inoltre, è cruciale il recupero, il sostegno e l’inclusione della vittima, con l’obiettivo di prevenire la vittimizzazione secondaria, sostenendola psicologicamente e favorendo l’acquisizione dell’autonomia. Queste azioni si basano su una visione integrata e coordinata, che richiede la collaborazione tra istituzioni, servizi pubblici e professionisti per affrontare in modo efficace il fenomeno della violenza domestica e di genere.

Ascolto e fiducia primo passo per aiutare le vittime: le frasi da non dire
È in questo contesto che le farmacie territoriali stanno emergendo come un presidio di riferimento, anche in questo ambito, grazie alla vicinanza con le comunità e al rapporto di fiducia che i farmacisti instaurano con i cittadini.

“Come associazione Farmaciste Insieme, – ricorda Margiotta – portiamo avanti da oltre 15 il Progetto Mimosa che si concretizza nella presenza di locandine informative in numerose farmacie italiane. Questi materiali, contenenti informazioni utili e numeri di aiuto come il 1522, sono spesso un primo segnale di attenzione per le donne che subiscono violenza. Quest’anno lo presenteremo in una nuova chiave, e dal 2025 inizieremo un progetto nelle scuole, un’iniziativa itinerante in tutta Italia per sensibilizzare i giovani perché purtroppo, la violenza è presente anche tra i ragazzi: atteggiamenti come controllare il cellulare o impostare la localizzazione sono forme di controllo che non devono essere normalizzate.

Il primo passo per aiutare le vittime è instaurare un rapporto di fiducia. “La vittima deve sentirsi ascoltata, accolta e mai giudicata,” sottolinea Margiotta. Il farmacista può creare un ambiente sicuro, dove la donna si senta libera di parlare, magari in un angolo riservato della farmacia in cui garantire la privacy. È fondamentale, spiega la farmacista, “evitare frasi come “Lo potevo immaginare” o “Cerchi di combattere”, che rischiano di chiudere ogni possibilità di dialogo. L’ascolto empatico e non giudicante, unito a un sorriso rassicurante, è invece essenziale per favorire l’apertura”.

La formazione su questi temi sottolinea la farmacista “non è solo fondamentale ma indispensabile perché non è importante solo quello che diciamo, ma soprattutto quello che non dobbiamo dire mai. Perché, quando diciamo cose inappropriate le donne si chiudono e abbiamo perso un’opportunità, di dare il nostro valore aggiunto, di metterle in contatto”. Su questo fronte “abbiamo fatto un corso di formazione con Fondazione Cannavo dove proprio dove sono stati formati 10.000 farmacisti, dove tra i relatori c’era il dottor De Gioia, il magistrato che è un consigliere presso la prima sezione penale della Corte di Appello di Roma ed è un consulente giuridico della commissione di inchiesta di femminicidio. Inoltre, con la dottoressa Simonetta Mulinaro, portiamo avanti il progetto “Il farmacista informato sui fatti” che e fa formazione presso le farmacie”.

Segnali da riconoscere e comportamenti da adottare: i campanelli d’allarme
Lividi frequenti, comportamenti esitanti o atteggiamenti di paura possono essere campanelli d’allarme: “I segnali possono essere tanti. Il Progetto Mimosa porta in tutte le farmacie italiane una locandina dedicata e uno dei segnali, ad esempio, è vedere donne che la guardano con attenzione. La osservano più volte, altre volte la fotografano. È capitato che alcune donne poi rivelatesi vittime di violenza avessero fotografato la locandina”.

Un altro segnale “è la presenza di lividi. Se questi sono frequenti, possiamo è evidente che c’è un problema, un momento di difficoltà. Cerchiamo di instaurare un dialogo, con queste donne, anche se alcune donne abbassano lo sguardo. Sono comportamenti che possono indicare una situazione di disagio”.

Il farmacista deve intervenire con discrezione, offrendo informazioni sui centri di supporto e, se necessario, coinvolgendo le reti territoriali di psicologi e altri professionisti sanitari: “Fare rete tra operatori sanitari è fondamentale. Spesso veniamo chiamati dai centri antiviolenza del territorio dove rinviamo le vittime tramite il numero 1522”.

Intervenire sulla violenza è parte integrante della prevenzione
Un aspetto meno noto, ma fondamentale, è il legame tra violenza di genere e le ricadute sulla salute fisica e mentale. “Uno studio recente, – spiega Margiotta – hanno evidenziato che le donne vittime di violenza registrano un abbassamento della proteina BDNF, con conseguenze a lungo termine sulla salute psichiatrica e neurologica”.

La Brain-Derived Neurotrophic Factor è una proteina che svolge un ruolo cruciale nello sviluppo, nella sopravvivenza e nella plasticità delle cellule nervose nel cervello. Numerosi studi hanno evidenziato che le persone affette da depressione presentano livelli significativamente più bassi di BDNF, soprattutto in aree chiave del cervello come l’ippocampo e la corteccia prefrontale, che sono cruciali per la regolazione dell’umore, della memoria e dell’apprendimento. Lo studio citato dalla farmacista, condotto dall’Università di Padova, in collaborazione con della Johns Hopkins di Baltimora, ha dimostrato che la violenza reiterata porta a una riduzione significativa di BDNF in una zona del cervello. Un’evidenza che pone basi scientifiche del perché molte vittime di violenza domestica sviluppano, nel tempo, patologie neurologiche e psichiatriche gravi. In tale senso, conclude Margiotta “la farmacia, si conferma un presidio sanitario, in cui si può fare prevenzione a moltissimi livelli”.

Manovra di bilancio 2025, le misure di interesse per la farmacia

Manovra di bilancio 2025, le misure di interesse per la farmacia

fonte: www.pharmaretail.it

La manovra di bilancio 2025 ha ricevuto dal Parlamento l’approvazione definitiva prima della scadenza della fine dell’anno. Il testo della manovra è in linea con l’approccio dei provvedimenti economici approvati finora dal governo e prevede tra i numerosi provvedimenti, una serie di misure di interesse per la filiera, la farmacia e i farmacisti.

Ricette dematerializzate e quote di spettanza
In generale, per quanto riguarda il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, la manovra stanzia ulteriori risorse che si aggiungono a quelle già assegnate dalla legislazione vigente: nel complesso, il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale passerà dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027.

La legge di bilancio 2025 prevede l’introduzione dell’obbligo di dematerializzare tutte le ricette mediche per la prescrizione di farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale con l’obiettivo di migliorare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e garantire un aggiornamento completo del Fascicolo sanitario elettronico.

La stessa norma rivede le quote di spettanza sul prezzo di vendita al pubblico delle specialità medicinali di classe A, che – fermo restando quanto già previsto relativamente alla quota minima spettante ai farmacisti – a decorrere dall’anno 2025, sono fissate per le aziende farmaceutiche e per i grossisti, rispettivamente, nella percentuale del 66 per cento e del 3,65 per cento. La maggiorazione dello 0,65 per cento spettante ai grossisti, rispetto a quanto stabilito nel 2010, è da intendersi quale quota non contendibile e non cedibile a titolo di sconto ad alcun soggetto appartenente alla filiera del farmaco. È riconosciuta, a favore degli stessi, una quota pari a euro 0,05 per ogni confezione di farmaco di classe A distribuita a favore delle farmacie territoriali, nel limite di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027. Secondo quanto riportato nella legge, questo trasferimento “intrafiliera” non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, rimanendo invariato il complesso delle risorse pubbliche destinate al rimborso dei farmaci di cui trattasi.

In un comunicato stampa congiunto inviato il 9 gennaio, ADF (Associazione Distributori Farmaceutici) e Federfarma Servizi accolgono con favore le misure introdotte, che però vengono definite “prime importanti misure”: “riteniamo che gli interventi previsti in finanziaria siano soltanto il primo passo di un percorso che, grazie ad una visione strategica di politica sanitaria di questo Governo, rafforzerà l’intera catena logistico-distributiva del farmaco”.

«Da numerosi anni i Distributori Intermedi attendevano misure tangibili a supporto delle loro Aziende per garantire la sostenibilità del servizio pubblico essenziale svolto e che solo ora, con la Manovra del 2025 e grazie ad una visione strategica del Ministero della Salute, iniziano finalmente a realizzarsi. Si tratta di un importante segnale di attenzione da parte del Governo per la nostra categoria, che trova oggi un primo, concreto sostegno a beneficio anzitutto del bisogno di salute dei cittadini» – afferma nel comunicato Walter Farris, presidente ADF.

«Con questa manovra finanziaria la catena logistico-distributiva del farmaco trova un primo, reale sostegno. Auspichiamo che questo si configuri come l’avvio di un percorso strutturale di attenzione e valorizzazione del servizio pubblico svolto quotidianamente dai Distributori Intermedi. Il nostro comparto, a differenza di altri operatori, ha patito l’assenza di qualsiasi intervento a sostegno dell’indispensabile ruolo avuto anche durante l’emergenza sanitaria generata dal Covid, pur avendo continuato a garantire il servizio alla collettività con margini che da molti anni non coprono neanche i costi operativi delle aziende», dichiara Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi.

Farmacia dei servizi
Con la manovra viene prorogata la sperimentazione della farmacia dei servizi anche per l’anno 2025: è prevista, infatti, la prosecuzione anche per l’anno corrente la copertura degli oneri per l’erogazione di tali servizi da parte delle farmacie, già oggi previsti a carico del Ssn, per un ammontare pari a 25,3 milioni di euro. La norma dispone inoltre che, entro il 30 settembre 2025, il Comitato paritetico ed il Tavolo tecnico effettuino la valutazione degli esiti della sperimentazione, finalizzata in particolare alla rendicontazione delle spese e dell’eventuale stabilizzazione dei nuovi servizi erogati in base al D.Lgs. n. 153/2009.

La manovra, inoltre fissa al 1° gennaio 2026 l’entrata in vigore del Programma nazionale di Health technology assessment (HTA – Valutazione delle tecnologie sanitarie) e per la definizione di una nuova codifica dei dispositivi medici, da parte del Ministero della salute. Le disposizioni intervengono, sui compiti dell’Osservatorio nazionale sui dispositivi medici, il quale assume questa nuova denominazione, e sulle incombenze delle regioni in merito al sistema di governo del settore dei dispositivi medici. Alle regioni, anche ai fini della verifica dell’adempimento, il compito di elaborare annualmente una relazione relativa al proprio sistema di governo del settore dei dispositivi medici e assegnano il budget aziendale per i dispositivi medici agli enti del Servizio sanitario regionale ai fini del rispetto del relativo tetto di spesa regionale.

Infine, agli specializzandi farmacisti (oltre che veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi) a decorrere dall’anno accademico 2024-2025 è corrisposta una borsa di studio per tutta la durata legale del corso, di importo parti a 4.773 euro lordi annui.

QUALI SONO I BENEFICI DELLA PROPOLI?

QUALI SONO I BENEFICI DELLA PROPOLI?

Appena arrivano i primi freddi si inizia a parlare di propoli, ma quali sono i benefici della propoli? A cosa serve e qual è la sua storia?
Iniziamo con qualche piccola curiosità.
La propoli è una sostanza prodotta dalle api, che funge per loro da materiale di costruzione e da isolante termico. Strano a dirsi, ma le api la usano per rinforzare la struttura dell’alveare e isolarlo dal caldo estivo o dal freddo invernale.
Inoltre, avendo proprietà antimicrobiche, è usata per rivestire l’alveare e proteggere quindi la colonia da malattie e ospiti poco graditi.
Le caratteristiche della propoli si conoscono da migliaia di anni. La sua scoperta risale a circa 6000 anni fa: gli antichi egizi la usavano per mummificare i faraoni e i medici greci la sfruttavano per trattare infezioni, ferite e cicatrici.
Allo stesso modo, anche gli Incas la usavano per curare la febbre e in Russia era sfruttata per curare le patologie dentali.
Dunque, la storia di questa sostanza incredibile è molto affascinante e antica, ma quali sono i benefici della propoli e cos’è propriamente?

LA PROPOLI
La propoli è una sostanza naturale prodotta dalle api, ha l’aspetto di una resina gommosa, appiccicosa, insolubile nell’acqua. Il colore varia dal marrone scuro, al giallo brillante, passando per il rosso e il color ambra. Ha un profumo fortemente aromatico.
Non tutti lo sanno, ma questa sostanza è costituita da oltre 200 composti, tra cui resine, cera, oli essenziali, polline e flavonoidi. La composizione, però, è molto variabile perché dipende dalla vegetazione e dai fiori che le api trovano.
Sappiamo tutti che le api hanno una struttura interna molto rigida, tanto che esistono dei veri e propri “lavori” che le api svolgono per l’alveare. Le api bottinatrici sono quelle che vanno di fiore in fiore o di albero in albero per raccogliere la propoli.
Una volta raccolte le diverse resine, le api bottinatrici, le trasportano con apposite sacche fino all’alveare. Nell’alveare inizia la lavorazione della propoli e la sua produzione varia da 50 gr a 100 gr all’anno.

QUALI SONO I BENEFICI DELLA PROPOLI?
Come abbiamo visto, questa sostanza benefica per il nostro organismo è composta da diversi elementi. È ricca di Sali Minerali (magnesio, calcio, iodio, potassio, zinco, manganese, ferro), flavonoidi e vitamine (B1, B2, B6, C, E), ma anche enzimi e acido caffeico.
Allo stesso tempo è ricca anche di aminoacidi, steroli e polisaccaridi.
Non dobbiamo stupirci se molti ritengono che sia un vero antibiotico naturale!
Non dimentichiamo, infatti, che tutti questi elementi che la compongono svolgono diverse funzioni, come quella antibatterica, antivirale, antifungina, cicatrizzante, antinfiammatoria, immunostimolante.
Le proprietà benefiche sono moltissime! Vogliamo anche sottolineare che è un’ottima alleata dell’apparato respiratorio, cutaneo e del sistema immunitario, tanto che è molto consumata durante l’autunno e l’inverno per curare influenza e mal di gola.

IL VACCINO ANTINFLUENZALE

IL VACCINO ANTINFLUENZALE

Inizia il periodo dell’influenza e quindi è giusto parlare di vaccino antinfluenzale!
In questi ultimi mesi abbiamo tutti sentito parlare di vaccino contro il Covid-19 e, con il passare del tempo e il bombardamento mediatico a cui siamo sottoposti, ci siamo dimenticati di prendere in considerazione la possibilità di fare anche il vaccino antinfluenzale.
Approfondiamo meglio questo argomento!
• Perché è importante?
• Cos’è il vaccino antinfluenzale?
• Quando e chi deve farlo?
• Ci protegge dal Covid-19?
PERCHÉ È IMPORTANTE
È una tra le più importanti armi di prevenzione contro l’influenza stagionale, una patologia che ogni anno colpisce milioni di persone in tutto il mondo ed è dovuta ai virus influenzali.
È grazie al vaccino antinfluenzale che moltissime persone, specialmente anziane, possono vivere con serenità la stagione invernale; senza correre il rischio di fastidiose febbri, mal di testa, raffreddore e altre patologie.
COS’È IL VACCINO ANTINFLUENZALE
In Italia il vaccino usato è detto “trivalente”, ciò significa che contiene (e neutralizza) tre tipi diversi di virus: H1N1, H3N2 e di tipo B.
Esiste anche un vaccino quadrivalente.
La somministrazione avviene tramite una semplicissima iniezione intramuscolare fatta sul braccio o, se si tratta di bambini piccoli, sulla coscia.
Un’operazione molto semplice che dura in tutto pochi secondi.
Dobbiamo sapere che il vaccino antinfluenzale viene scelto in base ai virus isolati l’anno precedente, ciò significa che la sua efficacia dipende dalla corrispondenza tra i virus che hanno circolato la scorsa stagione e quelli che circoleranno in questa.
Significa che fare questo tipo di vaccino è inefficace? Assolutamente no, anzi, è molto importante, specialmente per la categorie che il Ministero della Salute.
QUANDO E CHI DEVE FARLO?
In Italia è possibile sottoporsi al vaccino nel periodo autunnale, infatti la campagna vaccinale è iniziata a metà Ottobre e proseguirà fino alla fine dell’anno.
Diversi studi e ricerche hanno stabilito che questo è il periodo migliore per il vaccino, anche in base al clima italiano e all’andamento delle epidemie influenzali.
In ambito europeo si concorda sul fatto che i principali destinatari del vaccino antinfluenzale debbano essere le persone di età pari o superiore ai 65 anni e quelle con patologie di base che possono complicare una semplice influenza. Nonostante ciò tutti possono richiedere il vaccino antinfluenzale, che è gratuito.
Chi sono quindi le persone che dovrebbero sottoporsi al vaccino?
• Over 65
• Bambini oltre i 6 mesi, ragazzi e adulti con patologie che possono portare a complicazioni importanti in caso di influenza. Ad esempio malattie croniche dell’apparato respiratorio, malattie cardiocircolatorie, tumori o malattie metaboliche.
• Donne in dolce attesa che, all’inizio dell’influenza, si trovano al secondo o terzo trimestre di gravidanza.
• Categorie di lavoratori come polizia, vigili del fuoco, chi è a contatto con pazienti e animali.
CI PROTEGGE DAL COVID-19?
Ecco due domande che interessano tutti noi.
Il vaccino antinfluenzale sostituisce quello per il Covid-19? La risposta è NO.
Il vaccino antinfluenzale protegge dal Covid-19? La risposta è NO.
L’influenza e il virus del Covid-19 sono due virus diversi, per cui è indispensabile vaccinarsi contro il Covid-19 per non essere soggetti a rischi.

SPORT INVERNALI, QUALI SONO?

SPORT INVERNALI, QUALI SONO?

Gli sport invernali più famosi Sulla neve
 Sci di fondo e sci alpino
 Salto con gli sci
 Sci escursionismo
 Sci freestyle o sci acrobatico
 La combinata nordica
 Snowboard
 Ciaspole
Sul ghiaccio
 Hockey
 Pattinaggio
 Bob
 Curling

Come prepararsi ad una giornata di sport invernali?
Che belli gli sport invernali! Noi di Pensavital siamo grandi appassionati di attività fisica e sport, non perché siamo competitivi, ma perché praticare sport (specialmente all’aria aperta) libera la mente dai pensieri quotidiani!
Se ci immaginiamo anche un paesaggio innevato, in montagna, con alberi e aria fresca, non possiamo che pensare: “Non vedo l’ora di sapere tutto sugli sport invernali!”

Gli sport invernali più famosi
Quando si parla di sport invernali si pensa subito allo sci e al pattinaggio su ghiaccio, in realtà gli sport invernali sono tantissimi!
Alcuni sono più conosciuti, altri meno famosi e più raramente praticati, come la combinata nordica o vela su ghiaccio ad esempio.
Per semplificare, possiamo parlare di due macro-aree: gli sport invernali su neve e gli sport invernali su ghiaccio.
Sulla neve
Gli sport su neve sono molto divertenti, non solo perché la neve è un elemento naturale bellissimo, ma anche perché ci permettono di vedere paesaggi diversi.
Come non parlare dello sci? Lo sci si divide in sci di fondo, sci alpino, sci escursionismo, salto con gli sci, sci freestyle.
Possiamo anche sperimentare la combinata nordica, lo snowboard e le ciaspole.
Sci di fondo e sci alpino
Lo sci di fondo si pratica in pianura o in lieve pendenza, usando sci sottili e più lunghi rispetto a quelli da discesa (anche chiamato sci alpino). Lo sci da discesa, dunque, è uno sport che prevede la discesa lungo il dorso delle montagne, utilizzando sci, racchette e (fondamentale) il caschetto.
Salto con gli sci
Il salto con gli sci è uno sport spettacolare, in cui gli atleti, muniti di sci ai piedi, scendono a massima velocità lungo una rampa con trampolino finale spiccando un lungo balzo. Lo scopo è quello di atterrare il più lontano possibile.
Sci escursionismo
Una pratica molto faticosa, consiste nell’unire lo sci nordico (o da discesa) con escursioni.
Sci freestyle o sci acrobatico
Lo sci freestyle o sci acrobatico è uno sport invernale in cui allo sci da discesa si unisce la capacità di compiere acrobazie aeree.
La combinata nordica
Unisce sci di fondo e salto con gli sci.
Snowboard
Lo snowboard è uno sport molto simile allo sci da discesa (o sci alpino), tranne per il fatto che viene svolto con una sola tavola a cui sono attaccati entrambi i piedi.
Dunque, al posto degli sci, ai piedi di uno snowboardista c’è un’unica tavola.
Ciaspole
Le ciaspole sono vere e proprie racchette da neve da mettere ai piedi che permettono di camminare senza troppa fatica anche sulla neve fresca. Sono l’ideale per chi vuole immergersi nei paesaggi innevati e non sa sciare o non vuole praticare sport più movimentati.

Su ghiaccio
Tra gli sport su ghiaccio sicuramente i più famosi sono hockey e pattinaggio, ma come dimenticare bob e curling?
Hockey
Uno sport di squadra molto diffuso nei Paesi nordici e in Canada. L’obiettivo è mandare un disco di gomma nella porta della squadra avversaria utilizzando un bastone ricurvo. Il tutto su pattini da ghiaccio.
Pattinaggio
Il pattinaggio su ghiaccio è uno sport invernale molto divertente, sia praticato nella sua variante figurata (o artistica) che in quella di velocità.
Bob
Anche il bob è uno sport di squadra, si pratica su una slitta dotata di pattini. La slitta deve compiere un percorso su una pista ghiacciata; lo scopo è quello di terminare il percorso nel minor tempo possibile. È incredibile pensare che i bob possono sfiorare anche i 130 km orari.
Curling
Il curling è assolutamente particolare. Due squadre si affrontano in un gioco che consiste nel far scivolare sul pavimento ghiacciato una pesante pietra di granito levigato verso un’area ben precisa. Le due squadre lanciano a turno la pietra con un effetto di rotazione (in inglese “curl”) che accompagna e guida la pietra verso la meta.
Come prepararsi ad una giornata di sport sulla neve?
Come prepararsi ad una giornata sulla neve, sia che voi vogliate praticare uno di questi sport invernali o solo godervi il paesaggio?
La prima cosa da fare è preparare l’attrezzatura dell’attività che vorrete svolgere. Non possono mancare occhiali da sole, guanti, calze pesanti, calzamaglia invernale e vestiti da sci. Al tempo stesso ricordatevi di fare stretching prima o dopo l’attività: il freddo esterno può intirizzire i muscoli.
Un consiglio sempre utile è quello di vestirsi a strati, in questo modo avrete il totale controllo sul caldo e sul freddo che proverete.