da Redazione SoFarmaMorra | 17 Settembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacianews.it
Negli ultimi anni, i farmacisti hanno assunto un ruolo sempre più importante nella tutela della salute pubblica, diventando un punto di riferimento per le famiglie e le comunità locali.
Questo ha portato alla necessità di valorizzare le possibili sinergie tra farmacisti e psicologi, entrambi fondamentali per affrontare in maniera più efficace il disagio psicologico, in continua crescita nella popolazione.
Proprio per questo motivo durante l’incontro avvenuto tra Andrea Mandelli, presidente della FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), e David Lazzari, presidente del CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) si è discusso dell’importanza della collaborazione tra gli attori del sistema sanitario utili a contribuire e a rispondere ai bisogni dei cittadini.
Questa collaborazione mira a prevenire problematiche relative alla salute e promuovere il benessere mentale, sfruttando le esperienze positive già in corso, come la presenza dello psicologo in farmacia.
Mandelli e Lazzari hanno sottolineato l’importanza di creare risposte adeguate ai bisogni emergenti e per rafforzare questa collaborazione hanno deciso di istituire un gruppo di lavoro misto. L’obiettivo è definire, entro la fine dell’anno, una proposta concreta che delinei nuovi progetti condivisi. I membri del gruppo saranno nominati nelle prossime riunioni di FOFI e CNOP.
da Redazione SoFarmaMorra | 10 Settembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
Il concordato preventivo biennale consiste in un accordo con il Fisco che permette, per opzione e non per obbligo, di pagare le tasse per un biennio sulla base di quanto preventivato dall’Agenzia delle Entrate, favorendo così l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi. Ecco come funziona e chi può accedervi
di Francesca Giani
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Il concordato preventivo biennale, introdotto a inizio 2024, è un istituto di compliance e consiste, di fatto, in un accordo con il Fisco che permette, per opzione e non per obbligo, di pagare le imposte per un biennio non in base agli effettivi redditi, bensì sulla base di quanto preventivato dall’Agenzia delle Entrate, favorendo così l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi. Ma come funziona? Chi può accedervi? E quale è la sua portata? Stefano De Carli e Vanessa Maggiore, commercialisti dello Studio Luce di Modena, ne hanno fatto un’ampia analisi, in un articolo di Punto Effe.
Concordato preventivo biennale: beneficiari e requisiti per accedere
Allo strumento – previsto dal Dlgs n. 13 del 12 febbraio 2024 – possono accedere i contribuenti esercenti attività d’impresa, arti o professioni che applicano gli Indici sintetici di affidabilità (ISA). Un requisito specificato è quello di non avere, con riferimento al periodo d’imposta precedente, debiti tributari o contributivi definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione, o anche di non aver estinto tali debiti, nei termini per aderire al Concordato, entro la soglia di 5.000 euro. L’accettazione della proposta obbliga il contribuente, nei periodi d’imposta oggetto di Concordato, ad adempiere agli ordinari obblighi contabili e dichiarativi, a riportare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive e alla comunicazione dei dati mediante la presentazione dei modelli per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale.
Operatività e metodologia: i criteri della formulazione della proposta
Ma come funziona, in termini operativi, l’Istituto? Il concordato preventivo biennale (CPB), spiegano i due commercialisti, «si basa sulla proposta che si ricava direttamente dalla compilazione di una sezione specifica del modulo ISA allegato alla dichiarazione dei redditi del periodo d’imposta 2023. Nella modulistica viene richiesto di indicare il reddito d’impresa rilevante ai fini del CPB, che è sostanzialmente il reddito imponibile per il 2023 nel quale non vengono considerati alcuni componenti di natura straordinaria quali minusvalenze/plusvalenze, sopravvenienze passive/attive, perdite su crediti. Sulla base del dato di reddito così normalizzato, il software dell’Agenzia propone un valore, sia ai fini IRPEF/IRES, sia IRAP, che, se accettato, costituirà la base imponibile su cui determinare la tassazione per i periodi di imposta 2024 e 2025».
Lo strumento, infatti, è stato formulato con una specifica metodologia che si basa sulla «misurazione dei singoli indicatori elementari di affidabilità e anomalia, presenti negli ISA; sulla valutazione dei risultati economici nella gestione operativa negli ultimi tre periodi di imposta, compreso il 2023; sul confronto con valori di riferimento settoriali; sulla cosiddetta “redditività minima” – calcolata tenuto conto della spesa media per dipendente e, per le farmacie, indicata in 25.912 euro; sul criterio di formulazione della base IRAP, nonché sulla rivalutazione con proiezioni macroeconomiche per i periodi d’imposta 2024 e 2025».
Va detto comunque che «nel caso in cui l’applicazione degli ISA per il 2023 non fornisca un risultato di piena affidabilità fiscale (punteggio pari a 10), il reddito proposto in sede di concordato tiene conto di tale condizione, andando a modulare il reddito per recuperare il gap. La maggiore stima finale del reddito risultante viene poi moltiplicata per un coefficiente di benchmark, ottenuto dal rapporto tra il valore aggiunto dichiarato e quello stimato dei contribuenti pienamente affidabili. Il reddito così calcolato non viene tuttavia richiesto interamente per entrambi gli anni ma viene ridotto della metà per il primo anno di applicazione (2024)».
Le regole: cosa succede in caso di aumento o diminuzione del reddito nel 2024 o 2025
A ogni modo, «occorre tenere presente che il valore scaturente dall’elaborazione non è modificabile né passibile di trattativa con l’amministrazione: chi intende aderire deve basarsi esclusivamente sul dato proposto, valutare la propria posizione reddituale presente e futura e decidere di conseguenza».
Alla luce di queste indicazioni, «va considerato che in caso di aumento e soprattutto di diminuzione del proprio reddito nel 2024 o 2025 l’imponibile su cui calcolare le imposte resterà immutato a meno che non accadano “eventi eccezionali” – danni ai locali, alle scorte, sospensione dell’attività e altre ipotesi meno frequenti per la categoria – che possano permettere la fuoriuscita dal regime, se comportano la riduzione dei ricavi di almeno il 30%, oppure la riduzione della proposta al superamento di determinate soglie».
Un altro aspetto rilevato è che «il concordato cessa di avere efficacia dal periodo d’imposta in cui il contribuente è soggetto a operazioni di fusione, scissione, conferimento o la società di persone o Srl “trasparente” sia interessata da modifiche della compagine sociale (trasferimento di quote societarie). È evidente quindi che l’istituto si adatta principalmente a quelle farmacie che non hanno in animo di intraprendere cambi gestionali, fermo restando che nessuna precisazione si è sinora avuta nei casi di decesso del titolare o socio».
Tempistica e casi in cui si rischia di decadere dal Concordato
Un’ultima considerazione è che «si decade dal CPB nel caso venga accertata l’esistenza, per l’annualità di riferimento 2023, di attività non dichiarate o l’inesistenza /indeducibilità di passività dichiarate, per un importo superiore al 30% dei ricavi dichiarati, ovvero risultino commesse altre violazioni di non lieve entità. Tra queste, rientra la comunicazione inesatta o incompleta dei dati ISA, tale da determinare un minor reddito o valore netto della produzione ai fini IRAP oggetto del concordato per un importo superiore al 30%. Si tratta di una soglia decisamente elevata che mette al riparo praticamente ogni soggetto della categoria delle farmacie da problematiche di questa natura. Mentre, va chiarito, non esiste alcun limite di tolleranza nel caso di una qualsiasi modifica o integrazione della dichiarazione dei redditi determinante una quantificazione diversa dei redditi o del valore della produzione netta IRAP rispetto a quelli in base ai quali è avvenuta l’accettazione della proposta di concordato».
Infine c’è una riflessione da fare in relazione alla tempistica: «È vero che il termine per l’accettazione è il 31 ottobre 2024 ma è anche vero che questo corrisponde con la deadline per la trasmissione della dichiarazione dei redditi relativa all’annualità passata, nella quale l’adesione deve essere contenuta. Il consiglio pertanto è quello di anticipare le decisioni rispetto alla scadenza per permettere di portare a termine ogni adempimento dichiarativo e trasmissivo in tempi ragionevoli».
da Redazione SoFarmaMorra | 10 Settembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
Nel corso del 2023, il 42% degli italiani che hanno usufruito di almeno una prestazione sanitaria ha fatto ricorso ai servizi in farmacia – tra cui prenotazioni esami, Ecg e holter pressorio. Nel complesso, il livello di soddisfazione rispetto alle prestazioni ricevute è elevato
Farmacia dei servizi deloitte renotazioni esami, Ecg e holter pressorio
Nel corso del 2023, il 42% degli italiani che hanno usufruito di almeno una prestazione sanitaria ha fatto ricorso ai servizi in farmacia – tra cui prenotazioni esami, Ecg e holter pressorio. Rispetto all’anno precedente, si registra un calo di 10 punti percentuali, anche in connessione con l’evoluzione della pandemia – il ricorso alle prestazioni legate al Covid, infatti, ha registrato una diminuzione del 12%. Nel complesso, il livello di soddisfazione rispetto alle prestazioni ricevute è elevato. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla quarta edizione dell’Outlook Salute Italia di Deloitte, che indaga alcuni aspetti della sanità.
Indagine Deloitte: la farmacia si consolida nell’offerta di prestazioni sanitarie
La rilevazione ha coinvolto 3800 adulti, con interviste condotte a febbraio 2024, e ha preso in considerazione, in un capitolo dedicato, anche le prestazioni in farmacia. A emergere, in particolare, è che due italiani su cinque dichiarano di aver fruito di almeno una prestazione aggiuntiva presso una farmacia. Le regioni del Sud, si legge nel report, presentano un maggiore ricorso a questi servizi (48%), mentre nel Centro la domanda è più contenuta (38%) e con una contrazione più elevata rispetto al 2022 (-13%). Tale calo, che è generalizzato, risente di un ricorso minore alle prestazioni più direttamente legate alla fase acuta della pandemia che ha visto un ruolo particolarmente attivo della farmacia, quali per esempio l’esecuzione di test antigenici rapidi, con una diminuzione del 12% rispetto all’anno scorso. Ma soprattutto per chi ha patologie croniche o la necessità di prestazioni sanitarie continuative la farmacia è un presidio di riferimento e tra le attività richieste ci sono Ecg, holter cardiaco e pressorio (con il 22% contro il 16% di chi non soffre di patologie croniche), il supporto per prestazioni del Ssn, come prenotazioni esami, accesso ai referti (il 30% contro il 26%).
In generale, il livello di soddisfazione complessivo per i servizi in farmacia rimane alto (87%), con il 25% molto soddisfatto e il 62% soddisfatto. Soddisfazione che tende a crescere con l’età: è del 71% nella fascia dei 18-24 anni di età e del 96% per gli over 65.
Resta bassa la quota di chi fa uso di servizi in telemedicina
Una novità della quarta edizione, a ogni modo, è il focus su telemedicina e fascicolo sanitario elettronico. In linea con il dato dello scorso anno, sono circa 8 su 10 gli italiani che sanno in cosa consista la telemedicina, sia pure con una conoscenza ancora poco approfondita, ma la quota di chi vi ricorre resta esigua: il 17% di coloro che hanno fruito di prestazioni sanitarie dichiara di aver fatto ricorso a tali servizi almeno una volta nell’ultimo anno o che un suo familiare ne ha fruito. Nello specifico, tra i servizi più richiesti c’è l’assistenza a distanza da parte di infermieri e fisioterapisti. Interessanti i principali motivi indicati per il mancato accesso al servizio: a essere additata è soprattutto l’assenza di proposte/ indicazioni da parte di strutture e professionisti (66%) e la preferenza verso una relazione più diretta con il proprio medico (26%). La predisposizione a usare in futuro questi servizi riguarda il 23% dei rispondenti, con una quota significativa – il 50% – che non si ritiene in grado di esprimersi al riguardo.
FSE: gap di conoscenza e uso tra Nord e Sud Italia. Serve più formazione
Quanto al rapporto con il FSE, resta stabile la percentuale di chi dichiara di conoscerlo (tre su quattro, 74%), anche se rimane un gap di conoscenza tra Regioni del nord e sud + isole. In linea con l’anno precedente, il 44% dichiara di aver utilizzato lo strumento almeno una volta. Un maggior ricorso lo si rileva nelle regioni del nord – soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, e FVG -, nella fascia tra i 35 e 44 anni, e nelle famiglie con reddito più alto. Si ricorre al Fse soprattutto per visualizzare referti, certificati, ricette e altri documenti (85%), per prenotare visite mediche o altre prestazioni 50%, consultare esenzioni, modificare il medico o altri servizi 32%. Chi dichiara di aver registrato autonomamente informazioni, per esempio tramite il taccuino personale, è l’11%. Risulta comunque elevato il livello di soddisfazione tra gli utilizzatori, con il 34% molto soddisfatto e il 56% abbastanza. A dichiararsi per nulla soddisfatto è l’1%.
Tra gli altri aspetti analizzati, c’è, infine, il nodo liste d’attesa che secondo il 40% degli intervistati (+5% rispetto all’anno precedente) pesa sulla rinuncia alle cure. Il quadro generale mostra come la rinuncia alle cure abbia colpito tutte le fasce di reddito, con effetto maggiore su quelle economicamente più deboli: nel 2021 i motivi di tipo economico pesavano per il 52%, nel 2022 per il 61%, e quest’anno per il 69%. Un dato interessante riguarda poi l’aumento del ricorso a vaccinazioni (+40%), campagne di screening oncologico (+23%) e check-up completi (+24%).
da Redazione SoFarmaMorra | 10 Settembre 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmaciavincente.it
di Luca Sartoretto Verna
La gestione del personale è una delle sfide più importanti per qualsiasi titolare di farmacia indipendente. Il successo non risiede solo nella qualità dei prodotti o dei servizi offerti, ma anche in come si trattano i propri dipendenti. È l’atmosfera sul luogo di lavoro, insieme a una buona leadership, che può fare la differenza tra una farmacia di successo e una in difficoltà.
In questo articolo, vi proponiamo alcuni principi chiave, ispirati alle best practice di gestione aziendale, adattati specificamente per il contesto delle farmacie indipendenti italiane. Vi offriamo alcune indicazioni per costruire un team coeso, motivato e orientato al successo.
Gestione del personale in farmacia
RISOLVERE I PROBLEMI, NON PARLARNE
In una farmacia, il tempo è prezioso. Affrontare i problemi in modo rapido e proattivo è essenziale. Invece di soffermarsi sui problemi, incoraggiate il vostro team a concentrarsi sulle soluzioni. Questo atteggiamento risolutivo non solo migliora l’efficienza operativa, ma aumenta anche la fiducia del team nella propria capacità di gestire le sfide.
CONVINCERE, NON IMPORRE
Un buon leader non impone il proprio volere, ma convince il team ad abbracciare nuove idee e metodi. La vostra capacità di ispirare i collaboratori a fare il loro meglio sarà fondamentale per il successo della vostra farmacia. Create un ambiente di lavoro in cui ogni membro del team si senta parte di qualcosa di più grande e sia motivato a dare il massimo.
CAPIRE LE CAUSE DEGLI ERRORI, NON CERCARE COLPEVOLI
Quando si verificano errori, è facile cadere nella trappola di cercare un colpevole. Tuttavia la vera crescita avviene quando si cerca di capire il motivo che ha portato all’errore. In questo modo, è possibile correggere i processi interni e prevenire future ricadute, trasformando gli errori in opportunità di apprendimento.
DEFINIRE CHIARAMENTE I RUOLI
Un team di successo è un team in cui tutti i membri comprendono chiaramente i propri ruoli. Definire ruoli e responsabilità permette non solo di evitare sovrapposizioni, ma anche di ridurre il rischio di errori e di aiutare ogni collaboratore a concentrarsi su ciò che sa fare meglio.
FESTEGGIARE I TENTATIVI, ANCORA QUELLI IMPERFETTI
Incoraggiate il vostro staff a provare nuove cose senza paura di fallire. Inoltre, celebrando anche i tentativi che non raggiungono il successo pieno, create un ambiente positivo di lavoro dove l’innovazione e il miglioramento continuo sono all’ordine del giorno.
SIATE CHIARI NELLE VOSTRE RISPOSTE
Chiarezza in un ambiente di lavoro come una farmacia, dove molte cose avvengono in contemporanea. Tutto il lavoro deve essere svolto senza ambiguità. Risposte elusive tipo “Sì, però” possono creare confusione e incertezza. Ciò avviene se non si riesce a comprendere cosa sia meglio.
RICONOSCERE IL MERITO
Non sottovalutate l’importanza di un semplice “bravo”. Riconoscere il lavoro ben fatto, sia dai nuovi collaboratori che dai più esperti, è fondamentale per mantenere alta la motivazione. Un ambiente in cui il merito è riconosciuto è un ambiente in cui ognuno vuol dare il massimo.
PUSH OUTSIDE THE COMFORT ZONE
Ogni tanto, bisogna spingere i collaboratori fuori dalla loro zona di comfort. Nuove sfide e responsabilità li aiuteranno a crescere professionalmente e a sviluppare nuove competenze che potrebbero rivelarsi molto utili alla vostra farmacia.
CHIEDERE “PERCHÉ”
Comunicazione è la chiave per risolvere molti conflitti interni. Chiedete spesso “perché” ai vostri collaboratori, per comprendere meglio le loro motivazioni e preoccupazioni. Questo non solo aiuterà a risolvere i conflitti, ma porterà anche a un ambiente di lavoro più aperto e trasparente.
IMPARA DALLA SCONFITTA
Non tutti i giorni saranno vincenti, e va bene così. Quando le cose non vanno come previsto, invece di scoraggiarsi, è importante analizzare ciò che è andato storto e capire come migliorare. Festeggiate i successi, ma usate le sconfitte come un momento di riflessione e crescita.
Gestire una farmacia indipendente è un compito complesso che richiede non solo competenze tecniche ma anche una forte leadership. Applicando questi principi, potrai creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo dove ogni membro del team si sente valorizzato e motivato a dare il massimo. Ricorda che una farmacia di successo è il risultato di una squadra unita e ben gestita.
da Redazione SoFarmaMorra | 31 Luglio 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farma7.it
Sono state pubblicate dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) le nuove linee guida per implementare, all’interno dei sistemi sanitari dei singoli Paesi, efficaci interventi di automedicazione, come dispositivi di diagnosi e di monitoraggio tramite strumenti digitali, per permettere alle persone di testare e gestire le malattie, prevenirle o ottenere maggiori informazioni sanitarie. Si punta molto sul fornire alle persone informazioni accurate e accessibili sulle opzioni di auto-cura e vengono anche definiti i ruoli degli operatori sanitari nel supportare l’uso e consigliare le persone sull’automedicazione, inclusi i farmacisti.
«Con miliardi di persone che non hanno accesso ai servizi sanitari essenziali e una carenza globale di operatori sanitari e assistenziali» ha spiegato Pascale Allotey, direttrice della Salute sessuale e riproduttiva e della ricerca e del Programma per la riproduzione umana presso l’Oms «gli interventi di auto-cura hanno il potenziale per affrontare sfide significative legate all’equità, ampliando al contempo l’accesso all’assistenza sanitaria».
L’aggiornamento della guida, pubblicata 5 anni fa, sottolinea la necessità di fornire alle persone informazioni accurate e accessibili sulle opzioni di auto-cura e il ruolo degli operatori sanitari nel supportarne l’uso. In pratica, delinea i modi in cui diverse parti della forza lavoro sanitaria possono supportare e consigliare le persone sull’auto-cura, inclusi farmacisti, medici di famiglia e operatori sanitari della comunità, nonché assistenti.
La guida è destinata a tutti coloro che prendono decisioni o forniscono consulenza sulla fornitura e la promozione di interventi di automedicazione: decisori politici, legislatori, enti regolatori, operatori sanitari e assistenziali. Da quando la linea guida è stata pubblicata, l’interesse per gli interventi di self-care è cresciuto enormemente e a oggi 50 Paesi hanno adottato misure per adattare la linea guida e introdurre o modificare le politiche di supporto.
da Redazione SoFarmaMorra | 31 Luglio 2024 | Mondo Farmacia
fonte: www.farmacista33.it
È stata sottoscritta la convenzione tra l’ordine dei farmacisti della provincia di Perugia e l’università di Camerino per il tirocinio pratico valutativo da svolgere nelle farmacie di Perugia
di Redazione Farmacista33
farmacisti laurea abilitante tirocinio pratico valutativo
Gli studenti della facoltà di farmacia e CTF dell’Università di Camerino potranno svolgere il tirocinio pratico valutativo, previsto per il nuovo corso di laurea, anche presso le farmacie della provincia di Perugia. Questa possibilità, che rientra tra le novità introdotte dall’istituzione dalla laurea abilitante, si apre grazie la sottoscrizione della convenzione attuativa del Protocollo relativo al tirocinio pratico valutativo da parte del Magnifico Rettore dell’Università di Camerino, Graziano Leoni e dal Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Perugia, Filiberto Orlacchio
“Nel pieno rispetto del protocollo nazionale tra Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) e Crui (conferenza dei Rettori delle Università Italiane) – spiega il presidente Filiberto Orlacchio – la convenzione specifica e integra gli ambiti dei contenuti minimi ineludibili relativi alle attività tecnico-professionali e pratico-operative del Tirocinio Pratico Valutativo e definisce le modalità di attivazione, di svolgimento e di valutazione. L’accordo inoltre rappresenta anche un’occasione per gettare le basi per una proficua collaborazione tra Università di Camerino e Ordine di Perugia, grazie alla reciproca disponibilità dimostrata nel mettersi a disposizione per l’organizzazione di corsi di formazione e/o seminari rivolti a farmacisti e studenti”.
Farmacia Didattica dell’Università
Il Rettore Leoni ha riferito che l’Università di Camerino dispone anche di una Farmacia Didattica che è stata realizzata grazie al contributo della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi).
Nella farmacia “didattica” gli studenti possono seguire tutte le fasi del processo di dispensazione del farmaco, ma anche apprendere le basi per offrire ai pazienti consulenze per la fornitura di farmaci da banco, consigli sull’aderenza ai piani terapeutici e tutto quanto un farmacista realizza nella propria pratica professionale al contatto con gli utenti.